Sessualità di coppia problematica

Salve,
ho 32 anni e convivo da circa 3 anni con quella che è la mia compagna da quasi 13 anni, anche a distanza di anni io la amo moltissimo e la trovo splendida ed eccitante, il rapporto è perfetto sotto vari punti di vista, meno l’aspetto sessuale.
Premetto che la mia sessualità è molto libera ( almeno per come la vivo io ) e sono abituato ad esprimere chiaramente i miei desideri.
Fin dall’inizio della nostra relazione ho incontrato qualche difficoltà dovuta alla timidezza della mia compagna(sono stato il suo primo uomo), che mano mano si è sciolta permettendoci di vivere rapporti in tranquillità. Ciò nonostante ho sempre trovato i nostri rapporti troppo radi e comunque notavo un suo atteggiamento generalmente disinteressato nei confronti del sesso se non nel momento in cui lo si faceva. Tale situazione non era ovviamente aiutata dalla mancanza di luoghi per la nostra intimità. Mi dicevo che la situazione sarebbe migliorata col tempo, con i nostri spazi, e comunque affrontavo con lei qualsiasi piccolo problema e nonostante non fosse sempre facile questo ci ha sempre aiutato a non avere questioni irrisolte o problemi di comunicazione.
Giunti alla convivenza, abbiamo dapprima intrapreso una strada positiva, ovviamente i nostri spazi e la nostra tranquillità ci hanno aiutato, anche se abbastanza velocemente ho visto riemergere quel disinteresse generale al sesso. Inoltre una candidosi abbastanza forte e recidiva ha iniziato ad impedirci di avere rapporti costanti tanto che negli ultimi due anni ci sono stati vari ( almeno 6/8) momenti di stop da 2/3 mesi l’uno.
Ho iniziato a sentirmi frustrato poco dopo l’inizio della convivenza e non riesco più ad avere un approccio sereno e propositivo al sesso, ma quasi sempre rimango in attesa di un cenno chiaro che mi faccia sentire gradito. Sento la mia sessualità estremamente repressa, non solo non posso viverla come la vorrei(libera, aperta, forse un po’ promiscua), ma non ho nemmeno una sessualità normale, sono spesso agitato e stressato ed a volte fatico a dormire.
I pochi rapporti li accolgo con uno stato psicologico strano, contento ed allo stesso tempo infastidito dalla “concessione” che ormai accompagna tali momenti (almeno così percepisco). Sempre più relego la mia sferasessuale nella masturbazione e nella pornografia
E chiaro che anche lei non è felice della situazione e credo che si senta in difficoltà per l’indisponibilità fisica che la accompagna. Io cerco di darle supporto facendole pesare il meno possibile questa situazione, ma credo che ciò che provo inizi ormai a trasparire, e forse in lei si è insinuato una certo timore che la nostra relazione possa terminare, ciò probabilmente complica ulteriormente la questione in una specie di circolo vizioso.
Non so cosa fare, voglio stare con lei e vorrei che lei stesse meglio, allo stesso tempo vorrei una vita sessuale appagante e piena, alla quale credo di aver rinunciato per troppo tempo. Grazie per tutto l’aiuto che vorrete darmi.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<sono abituato ad esprimere chiaramente i miei desideri.>>
<<credo che ciò che provo inizi ormai a trasparire>>

Gentile Utente,
anche ora che per Lei la sessualità di coppia non è soddisfacente riesce a comunicare in modo diretto i suoi desideri e le sue aspettative alla sua compagna, o per vari motivi (es., timore di urtarla, imbarazzo...) attende che lei comprenda e modifichi di conseguenza il suo comportamento?
Quanto descrive è vissuto come problematico anche dalla sua ragazza, oppure no?
Avendo dovuto ricorrere periodicamente a cure ginecologiche, sa se ha affrontato la questione con lo/la specialista che la segue?
La sua compagna è a conoscenza del fatto che Lei ricorre con maggior frequenza all'autoerotismo e all'utilizzo di pornografia?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie mille per la risposta.
Riesco comunque a comunicare chiaramente, ogni tanto mi trattengo per non appesantire la situazione, ma trovo sempre i momenti ed i modi opportuni per comunicare con lei, sempre.
Sono sicuro che anche per lei la situazione sia difficile, lo vedo ed in alcuni casi lo ha detto, a suo modo perchè è molto meno avvezza ad esprimere ciò che prova di quanto lo sono io.
Non credo che questo aspetto sia stato trattato in sede ginecologica.
Si, e' a conoscenza di un maggior ricorso ad autoerotismo e pornografia
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<E chiaro che anche lei non è felice della situazione e credo che si senta in difficoltà per l’indisponibilità fisica che la accompagna>>
<<forse in lei si è insinuato una certo timore che la nostra relazione possa terminare>>

Se queste non sono solo sue supposizioni o interpretazioni, perché non proporle una consulenza di coppia (o, nel caso lei preferisca, da sola) da uno/a psicologo/a per cercare di comprendere meglio il problema e individuare possibili soluzioni?
Pensa che la sua compagna sarebbe disponibile a farlo?

[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Credo che sarebbe disponibile, ma credo che in coppia forse non si sentirebbe libera di esprimersi. Ha recentemente cambiato studio ginecologico, e questo studio è corredato anche da uno psicologo, qualche giorno fà ho provato a dirle che forse poteva esserle utile incontrarlo, lei ha annuito ma credo senza reale convinzione. Vorrei che prima riuscisse a parlare da sola con lo psicologo, per evitare che non riesca a dire qualcosa di importante a causa della mia presenza.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Molto rispettoso da parte sua e sicuramente sensato.
Con tanto tatto e delicatezza può provare a domandarle se ha poi deciso davvero di andarci o se ha già fissato un appuntamento...
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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Salve Mr.

Ho letto con attenzione quanto scrive. Noto questa tendenza eccessivamente razionale per smuovere un poco la situazione che da stagnante rischia di diventare cronica. La sessualità deve essere una opportunità gioiosa e spontanea altrimenti alla lunga possono sorgere problemi. Anche la predisposizione a parlarne non sempre facilita una soluzione gratificante per ambedue. Questo perchè la liberazione del desiderio non è scontata per una serie di ragioni, tra le quali in prima pagina troviamo i condizionamenti sulla sessualità ghettizzata all'ombra dell'Istituzione a matrice religiosa. In seconda battuta non resta che mascherarsi all'interno del sesso a pagamento o spinto da necessità perverse. Scelte queste di conseguenza nascoste.

Caro Mr. solo riuscendo a recuperare la dimensione ludica della sessualità forse si potrà sperimentare quella assenza di ipocrisia, complice dell'ideologia del possesso e del concetto di fedeltà. Con l'augurio di relazionarsi in chiave metacomunicativa, la sola che possa aprire un varco abbassando il ponte levatoio., anticipando una sua richiesta di delucidazioni pratiche mi consenta di segnalarle una guida tratta da alcune procedure sulle quali per ora non ne specifico la provenienza e che dicono: << Destrutturare l'insieme delle percezioni dell'io e suggestionare>>.

Non si arrenda troppo facilmente e quando avrà decriptato il tutto, se crede, mi richiami pure.

Cordialità.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia