Uscire da una relazione

Buonasera,

da 6 anni ho una relazione con un ragazzo mio coetaneo. All'inizio del nostro rapporto temo di essermi rifugiato tra le sue braccia perché ero in un periodo di totale debolezza e in lui penso di aver individuato, all'epoca, una persona forte che potesse sostenermi e confortarmi.
Passato questo iniziale perido durato circa un anno abbiamo iniziato a litigare e io ho capito quanto fossimo distanti. Non abbiamo interessi comuni, non abbiamo lo stesso modo di vivere le cose (io sono un "edonista", mi piace godere delle cose, sono una persona che, se può, adora concedersi del tempo per se stesso e per la coppia mentre lui pensa solo a fare le cose velocemente e a spendere meno soldi possibile).
Abbiamo discusso di questa cosa molte volte ma non c'è mai stato nessun cambiamento ne dall'una ne dall'altra parte.
Il secondo e il terzo anno sono passati quindi tra un litigio e l'altro ma, almeno il sesso, sotto certi punti di vista funzionava e per quanto si potesse litigare poi si ritrovava una sorta di equilibrio.
Dal quarto anno in poi anche questo ha cessato di funzionare. Se tutto andava bene si riusciva a fare qualcosa 1 volta ogni 1 o 2 mesi e dopo un ulteriore anno cominciai a pensare di lasciarlo. Decisione che poi non presi mai perché iniziai a cercare dell'altro fuori dalla coppia e il fatto di essere appagato sessualmente mi ha fatto arrivare fino ad oggi (mi giudico malissimo per questo).
Ho passato un anno tra un partner sessuale e l'altro e solo ora mi accorgo quanto sia stato stupido mandare avanti altri due anni qualcosa che sicuramente non aveva speranze.
Fino ad ora questo mi è stato possibile. Fino ad ora perché comunque con lui, eliminato lo stress della totale mancanza o quasi di rapporti sessuali e il poter passare del tempo con persone che appagassero anche il mio lato propenso al piacere (non solo sessuale), le cose avevano iniziato a "funzionare" (e lo metto tra virgolette perché mi accorgo che assolutamente NON FUNZIONAVANO). Fino ad ora perché in questo momento ho conosciuto un'altra persona che ha cambiato ogni cosa.
Sono giorni che non sono distrutto perché non so come affrontare la cosa, sto male,
sia mentalmente che fisicamente.
Poi, siccome io adoro le cose complicate, la persona che ho conosciuto è anch'essa fidanzata anche se dice di essersi innamorato perdutamente e di voler lasciare il suo attuale partner per stare con me.
I problemi attuali sono però
- come faccio a gestire tutto questo stress? Un giorno si e un giorno no arrivo a sera che sono talmente finito che mi accorgo di avere la febbre e ho quasi completamente perso appetito e sonno
- uscire da una relazione per cominciarne un'altra non rischia di togliermi la possibilità di elaborare l'attuale separazione e, nel tempo, può questo diventare un pericoloso irrisolto?

Grazie



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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

mi sembra che lei tenda a preoccuparsi un po' troppo: forse non le accade solo in questo caso specifico, ma come tendenza generale?

Se la sua preoccupazione è quella di non avere il tempo per elaborare il lutto per la fine della relazione attuale iniziandone subito un'altra mi sento di tranquillizzarla: lei ha probabilmente già terminato da tempo di elaborare il lutto e questo processo, iniziato già diversi anni fa, è stato lento e progressivo e lei ha disinvestito ormai totalmente da quella relazione tanto che ora sta andando avanti e ha già incontrato una persona che ritiene faccia per lei.

In che senso ci chiede come fare a gestire lo stress?
Anche se le piacciono le cose complicate, perchè non chiude semplicemente una storia finita da anni per iniziarne un'altra (anzi, per continuarla)?

Il suo attuale partner ufficiale cosa pensa della vostra situazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La tendenza a preoccuparmi forse troppo è una cosa che caratterizza la mia vita da sempre. A dire il vero non vivo malissimo la cosa perché comunque mi permette di affrontare i vari aspetti della mia vita con cura e attenzione tali da ridurre la possibilità di errore.

Ha ragione quando dice che probabilmente ho già elaborato il lutto dovuto al termine della mia attuale relazione perché se ci penso non provo ne dolore, ne rabbia, ne amore verso il mio ragazzo.

Per quanto riguarda lo stress... non lo so... semplicemente mi sento come un elefante in un negozio di cristalli, so che se mi muovo distruggerò tutto ma rimanere fermo a questo punto non è possibile e, questo, mi provoca stress. Molto stress. Durante il giorno ho sempre il ritmo cardiaco accelerato e mi sento come se mi mancasse in parte l'aria (mi sorprendo alcune volte a prendere un lungo e profondo respiro). La notte la situazione non migliora, dormo poco, faccio dei sogni agitati e a volte mi sveglio sudato. Inoltre la situazione attuale era già stressante senza questo ulteriore fattore infatti ho iniziato da poco un lavoro nuovo e vengo spedito di continuo da una città all'altra per motivi di lavoro (anche per più giorni). Spesso arrivo a sera talmente stanco da sentirmi la febbre e in un paio di occasioni ho verificato questa sensazione (37.5-38.3).
Questo è il motivo dello stress, per quanto riguarda la mia richiesta su come gestirlo... Non lo so, forse ho solo bisogno di un consiglio o forse dovrei parlarne con qualcuno e sfogarmi o forse dovrei prendermi qualche giorno per rilassarmi... non lo so...

Il mio attuale partner ufficiale penso abbia chiaro che ci sono dei problemi e delle incomprensioni però penso (temo?) mi ami. Non capisco però pensandoci come si possa amare una persona senza desiderarne il contatto fisico e litigandoci per ogni cavolata.
Quest'anno siamo stati in ferie assieme 2 settimane. Probabilmente abbiamo passato metà del tempo a litigare e l'altra metà a non parlare. Come fa a non accorgersi che non è possibile continuare così?
Nonostante tutto ciò infatti continua a ripetermi (in particolare quando ci sentiamo al telefono) che mi ama e che non saprebbe come fare senza di me...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mi sento come un elefante in un negozio di cristalli, so che se mi muovo distruggerò tutto ma rimanere fermo a questo punto non è possibile e, questo, mi provoca stress"

Cosa sarebbe questo "tutto" che teme di distruggere?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Per quanto stia vivendo una relazione finita da tempo non c'è dubbio che sei anni assieme creino degli equilibri non per forza completamente circoscritti al perimetro della coppia. Ci sono i nostri genitori, ci sono i nostri amici, ci sono alcune cose che abbiamo preso assieme perché c'era una determinata progettualità (per fortuna non una casa). Non ho paura di perdere i primi ovviamente e nemmeno i secondi (perché so che mi vogliono bene e mi stimano moltissimo) però sarebbe comunque un notevole terremoto.

Pensandoci questo "tutto" forse non è poi così consistente. Però forse in questo "tutto" c'è lui, e per quanto da parte mia non vi sia amore la mia sensibilità mi fa temere di distruggerlo e per empatia ne uscirei male pure io
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cominci ad elaborare un discorso da fargli: immagino che non cadrà dalle nuvole, se i problemi fra di voi sono evidenti e consistenti come ce li ha descritti penso che nemmeno lui sia così felice e soddisfatto del vostro rapporto.
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dopo
Utente
Utente
Non lo so. I problemi ci sono, per me sono sicuramente evidenti. Ma a me pare che non siano poi così grandi per lui. Il non avere rapporti non lo disturba e il litigare, nella misura in cui alla fine facciamo pace, non mi pare gli dia particolari problemi.

Per quanto riguarda il discorso da fargli ci sto pensando da tempo. Penso che semplicemente gli farò notare che se abbiamo abbastanza tempo da passare assieme (vacanze, weekend assieme, ecc...) litighiamo moltissimo. Che assieme non ci divertiamo praticamente mai (io vorrei uscire mentre lui sarebbe da cena e divano). Che il sesso non funziona e che pensandoci non esiste un vero motivo che ci tenga uniti se non l'abitudine di essere assieme da anni e di vederci nel weekend o qualche volta durante la settimana (non abitiamo assieme).

Penso non sarà una cosa indolore comunque ne da parte mia ne da parte sua.








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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lo penso anch'io, perchè avete condiviso anche tanti momenti belli e probabilmente sentirete sempre dell'affetto l'uno per altro.
A questo punto però credo sia la scelta migliore quella di rendere chiara la situazione e di prendere una decisione sul vostro futuro, fin qui rimandata.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'aiuto, sul serio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Grazie a lei per averci scritto, ci faccia sapere come procede la vicenda.

Un caro saluto,