Non sò come uscirne.

Salve,
Sono una ragazza di 18 anni. Non riesco ad uscire da questa mia situazione "spenta". Non sono un'adolescente. Ho la stessa vitalità di una carota. Sono giunta al punto che non riesco a lavarmi, non studio più, salto la scuola, non ho vita sociale. Mi sento uno schifo. Sono spenta, sono diventata un vegetale. Non riesco a ricordare l'ultima volta che ho sorriso e non ho pianto. Non ho la forza di fare nulla. Non ho voglia di fare niente. Mi alzo dal pc solo per mangiare, svolgo solo attività che richiedono passività. Oggi sono rimasta a casa nuovamente, per domani ho due interrogazioni ma non ho la forza di studiare. Appena ripeto le prime tre frasi scoppio a piangere. Mi taglio dallo scorso aprile. Ho undici tagli evidenti sul polso sinistro e tre, sollevati, sul fianco destro. Qualche giorno fa ho "rubato" un pacco di halcion dallo sportello dei medicinali. Volevo prenderle tutte in una volta, mischiando il tutto con alcool. Voglio farla finita. Ho già tentato il suicidio. Due anni fa... ho provato ad impiccarmi, a tagliarmi le vene, a iniettarmi aria nelle vene. Voglio solo dormire. Non ho nessuna ragione per andare avanti. Mi sento bloccata in un punto mentre tutto il resto si muove, troppo veloce, troppo frenetico per me... Non sò come devo fare. Ho attraversato un periodo in cui vomitavo dopo aver mangiato. Me lo procuravo da sola. Mi capita di autopunirmi per qualcosa (non faccio qualcosa che mi piacerebbe fare, me lo proibisco). Ho cominciato a fumare sigarette ogni tanto. Quando esco tento di ubriacarmi. Rubo dai negozi. Rubo dalla borsa di mia madre. Ho scatti di euforia. Rido, ballo, rubo, sfotto gli altri, divento cattiva. Poi passa e torno così... Ho scatti di vitalità, in cui riesco a studiare bene. In cui divento positiva. Ma altri giorni che non riesco nemmeno a sollevare i piedi per camminare. Giorni in cui diventa difficile perfino respirare. Ho voglia di dormire. Voglio morire nel mio letto. Voglio dormire per sempre. Voglio andarmene per sempre. Non voglio vedere nessuno. Nessuno mi vuole. Nessuno mi capisce. Vi prego datemi un nome. Il nome di un farmaco letale. Vi prego aiutatemi a smettere di soffrire.
Cordiali saluti
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

da quanto tempo si sente così?
La sua famiglia è al corrente di questo suo malessere?

Il malessere di cui ci parla avrebbe bisogno di un'attenzione che, da qui, purtroppo, non è possibile darle.
Ne ha parlato con qualcuno? Magari con il suo medico di base?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Roberto Callina,
mia madre è a conoscenza sia dei tagli che di questo mio malessere, fa semplicemente finta di nulla. Avrei tanto bisogno di avere un appoggio, un qualsiasi appoggio da parte di qualcuno. Non ce la faccio più, mi creda. Tutto è diventato atrocemente insostenibile. Sembro un cadavere. Mi guardo allo specchio e non sò più chi sono, cosa sono. Anche il mio linguaggio è diventato "spento" parlo a monosillabi, il necessario. La ringrazio per aver risposto. E' davvero tanto per me.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

posso immaginare come si senta a dover gestire questa situazione di disagio senza l'appoggio di nessuno.

Lei mi parla solo di sua mamma. Non c'è nessun altro familare con cui potersi aprire?

E a scuola? C'è, magari, un insegnante con cui sente di potersi confidare?

Purtroppo da qui non è davvero possibile darle un aiuto concreto; è importante però che lei lo cerchi nel mondo reale che la circonda.

E' importante che cechi di costruire delle relazioni reali fuori, nel mondo, non davanti ad uno schermo.

Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo?
Può provare a contattare un consultorio nella sua zona per trovare l'appoggio che sta cercando:

http://www.comuni-italiani.it/087/consultori.html

Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Roberto Callina,
Mia madre fa finta di nulla, mia sorella, più grande, mi ignora e quando ho cercato di prendere quelle famose pillole, lei mi ha scoperta e ha raccontato tutto a mia madre, e da allora non ci guardiamo nemmeno più. Mio padre è sempre fuori casa per lavoro. Non ho nessun'altro. Ho delle amiche che sanno dei miei tagli. Ma non voglio far pesare i miei problemi a nessuno. La mia migliore amica ha i suoi problemi e poi anche se racconto delle cose non mi sento capita DAVVERO da lei o da altre. Ho bisogno di qualcuno che non conosco per aprirmi. Per quanto riguarda il consultorio, è difficile. Mia madre non si fida di me. Dice che sono una "poco di buono" che sono "facile" e cose così. Mi sarebbe difficile andarci e inventarle una scusa. Non sopporterei, dopo, il suo sguardo accusatorio.
Cordiali saluti
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

credo varrebbe la pena di provarci; lei ha una grande fortuna: i suoi 18 anni. Non li getti via!

Se non trova la forza di confidarsi con un suo insegnante di cui sente di potersi fidare, credo sia necessario che lei trovi il modo di contattare un consultorio o magari il centro ascolto della sua scuola, se ce n'è uno.

Purtroppo qui non è possibile darle il giusto spazio per elaborare le sue emozioni, i suoi sentimenti, il suo vissuto e per aiutarla veramente a superare questo momento difficile.

Spero che troverà la forza di affrontare la situazione in uno spazio reale, non virtuale come questo.

Un caro saluto.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Roberto Callina,
La ringrazio per le sue confortevoli parole. Spero di riuscire a superare tutto questo da sola, come d'altronde, ho sempre fatto.
Cordiali saluti