Unicità delle menti

Egregi,
Tutti i miei pensieri, tutte le mie ossessioni, troverebbero un attimo di pace se solo avessi un certo tipo di conferma, ovvero che l'unicità della mente umana è un concetto universale ed inequivocabile.
Esisteranno mai due o più esseri umani che avranno lo stesso identico modo di vedere il mondo? Personalmente trovo che questo sia altamente improbabile, ma come faccio ad esserne sicura? Sono spesso ossessionata dal pensiero di dovermi immedesimare in qualcuno per cercare di capire cosa pensa (o potrebbe pensare) e cosa prova, e se un giorno dovessi avere la conferma che tutti questi miei sforzi sono inutili ... allora forse troverò la pace per sempre.
Mi sarebbe di grande utilità un Vostro parere a riguardo, anche per capire dov'è che devo lavorare per sistemare i pensieri che mi affollano la testa e per poter esporre ciò ad un'eventuale specialista.

Ad esempio: guardando il cielo stellato mi accorgo di amare l'universo, quante probabilità ci sono che un'altra persona, nella sua mente, abbia la stessa identica immagine dell'universo che ho io?


Cordialissimi saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentie signorina,
Penso che la risposta alla sua domanda sia intuitva: le proabilita' sono scarsissime!
Ma la domanda e': a che le serve saperlo? A sentrsi meno sola?
Ognuno di noi e' costituito da una impressionante combinazione di geni, di emozioni, di esperienze, di condizionamenti sociali, familiari, culturali. Dalla sensibilita, dal coraggio, dalla intelligenza, dalle nostre paure, dai nostri difetti.
Neanche la matematica e' una scienza esatta davvero. E le svelero' che neanche 2+2 fa esattamete 4 come noi tutti per semplicita' pensiamo.
Si abitui ad accettare che ognuno ha una sua individualita' e che questa e' una risorsa preziosa. I legami che si possono costiture fra due individualita' sono davvero solidi.
I migliori auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Cosa e' cambiato dal so ultimo consulto?
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/320331-quand-e-che-il-pensare-troppo-puo-essere-dannoso.html

Non e' scrivendo di continuo, che trovera' la soluzione ai suoi problemi, ma affrontandoli nelle giuste sedi.
Credo che i suoi pensieri, cosi ' intrusivi e ripetitivi, forse piu' che risposte meriterebbero un ascolto piu ' analitico ed attento, va.uti l' ipotesi di effettuare una consulenza de visu, con uno psicologo

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
anche in riferimento alle sue precedenti richieste di consulto, le consiglio la lettura di due testi non facili perché specialistici, ma nei quali potrebbe trovare sicuramente alcune risposte e molti spunti di riflessione e confronto:

http://www.bollatiboringhieri.it/scheda.php?codice=9788833954134

http://www.raffaellocortina.it/la-mente-relazionale

Questo fermo restando il consiglio fornitole in precedenza di rivolgersi ad uno specialista per queste specifiche problematiche, non trascurando la possibilità di ricorrere per un certo periodo anche ad una terapia farmacologica da affiancare al percorso psicoterapeutico.


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentilissima Dor.ssa Esposito,
Prima di tutto vorrei ringraziarla per aver risposto.
Il problema non è la solitudine, anzi, sono sempre stata circondata da persone che mi amano e che mi dimostrano tutto il loro affetto. Inoltre ho sempre avuto la tendenza a coltivare delle amicizie particolari con persone altrettanto particolari e con un determinato modo di vedere il mondo, quanto più simile al mio per potermi confrontare. Quindi il mio problema non è la paura di restare sola, bensì alcune domande a cui vorrei rispondere una volta per tutte.
Ho sempre avuto la tendenza a farmi domande riguardo la mia esitenza, il mio essere, il mio appartenere ad un determinato concetto (personifico automaticamente ed involontariamente i concetti astratti).
La formula generale delle mie domande è: "Come sarei oggi se avessi fatto quella determinata cosa?", "Come potrei rispondere se qualcuno mi chiedesse questa cosa?" In questo modo cerco di immedesimarmi negli altri per capire cosa potrebbero pensare o dire (con tremendo sforzo mentale) oppure mi immedesimo in quella che ero io in passato (nel caso volessi rispondere alla prima domanda), per poter rivivere passo dopo passo le tappe della mia vita, le sensazioni provate nel compiere determinate azioni o nel pensare a determinati concetti. E tutto questo lo faccio con elementi aggiuntivi rispetto ai quali intendo lavorare: come sarei diventata e come si sarebbe sviluppata la mia mente se ci fosse stato l'elemento X in quel determinato periodo?? E così lo aggiungo mentre ripercorro determinati passi della mia vita.
E' un esperimento a cui mi sottopongo spesso. Se avessi la conferma che non posso immedesimarmi negli altri e che nessuno potrà vedere le cose come le vedo io (nel bene e nel male), troverei un po' di pace. Ma chi può darmi una risposta certa?

Rivolgersi ad uno specialista è semplice, ma chi potrebbe darmi una risposta certa? Ognuno potrebbe pensarla e vederla in maniera diversa, di sedute psicologiche ne ho fatte, ma vorrei sapere se è possibile avere una risposta oggettiva al mio quesito.






Gentilissima Dr.ssa Randone, il consulto è molto simile all'ultimo che ho inviato, ma mentre in quello che mi ha mostrato parlo del mio problema in maniera generale, questa volta sono entrata più nello specifico.



Cordiali saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Ragazza,
Il tentativo di "immedesimarsi" negli altri e' un meccanismo di difesa, e se ha fatto colloqui psicologici sara' stato gia' esaminato, si chiama "proiezione" ed ha lo stesso meccanismo di un proiettore che da' immagini e narrazione ai suoi pensieri.
Ma non vi e' nulla di "altro" che non i suoi pensieri nelle sue proiezioni.
Viene messo in scena solo il suo copione.
Quindi tale elaborazione ha un senso solo in un conesto di analisi della sua vita e delle sue rappresentazioni.
Immaginare come si sarebbe evoluta la sua realta' in prpesenza di elementi diversi e'' un esercizio che parla dei suoi desideri e delle sue paure, di null'altro.
Si confronti con i suoi amici ma non dimentichi l'azione deformante del meccanismo!
I migliori saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio nuovamente Dr.ssa Esposito,
Quindi è totalmente inutile immedesimarsi in qualcun'altro, per il semplice motivo che se dovessimo farlo lo faremmo con la nostra stessa testa, con il nostro stesso modo di vedere le cose, e quindi risulta inutile. Questo è ciò che ho capito e ciò che speravo.
Ma con questo fenomeno della proiezione non è possibile neanche avvicinarsi a quello che potrebbero vedere gli altri? Non potrei neanche lontanamente vederlo in quanto lo farei con gli occhi della MIA mente? Perchè se è così mi sento decisamente più tranquilla, quando mi dedico a tali "esercizi obbligatori", chiamiamoli così, non faccio altro che sprecare del tempo, togliendolo a quelli che sono pensieri di gran lunga piùimportanti.
Può togliermi solo una curiosità? Quando più persone dicono di avere la stessa passione per una determinata cosa è davvero cosi? Ciò che vorrei sapere è se vedono l'oggetto della loro passione allo stesso modo in cui la vedo io, nella loro mente.
Ribadendo ciò che ho scritto poc'anzi, se c'è una cosa che caratterizza la mia psicologia è l'amore e la personificazione dei concetti astratti.
Quando qualcuno dice di amare una determinata cosa che amo anch'io, cerco subito di capire se rappresenta un potenziale "rivale" in amore, se possa aver vissuto sensazioni che io non ho provato e se questo un giorno possa sfidarmi. E' come se lo prendessi come punto di riferimento per fare un confronto, per controllare di aver fatto tutto bene o se invece ho dimenticato qualcosa.
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza il modo con cui ciscuno di noi percepisce e' individuale. Puo' sussistere l'illusione di condividere il segnificato, il senso, ma non e' cosi'.
Ognuno "vede" una cosa diversa, la "elabora" con i propri parametri individuali e ne parla attraverso il "proprio " linguaggio.
Fare confronti nel modo di percepiere puo' /deve essere uno stimolo ad ampliare la propria capacita' di percepire.
Provi a guardare "la Gioconda" di Lenardo . Poi chieda a qualche sua amica di guardarla a sua volta e confrotate le vostre percezioni. Sara' un esercizio utile ad entrambe.
Un caro saluto
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio moltissimo Dr.ssa Esposito, è stata molto gentile ed esauriente.

Un caro saluto