Quali pensieri animano chi soffre di depressione

Buongiorno,

una persona a me molto cara soffre di depressione e sto cercando di convincerla a farsi aiutare da un bravo psicoterapeuta. Vorrei però che mi aiutaste a capire una cosa che io, nonostante gli sforzi, non riesco a comprendere: perché il depresso allontana proprio le persone a cui tiene di più? Non è un controsenso? Quali pensieri animano chi soffre di depressione?

Attendo con interesse una cortese risposta.

Grazie
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
gentilissimo,

Chi soffre di depressione, a livelli di depressione maggiore e quindi soddisfando certi criteri e sintomi non vuole l'aiuto di nessuno e si chiude a riccio nella sua sofferenza oscura.
Non arriva a discernere l'aiuto di un estraneo da una persona che le vuole bene, vorrebbe solo sparire e non dar fastidio a nessuno.
Nessun stimolo è capace di svegliarlo da quel torpore che lo ha investito.
per le persone care è una sofferenza non poterlo aiutare, ma dovete essere pazienti e dare tempo alla terapia che seguirà di fare effetto.


Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. In effetti è logorante vedere una persona molto cara stare così.
Come dice lei, sembra quasi che eviti di cercare aiuto negli altri perché si sente solo un peso, una nullità. Eppure, quando accetta di condividere qualche ora in mia presenza, io noto che è un pochino più sollevato (cosa che lui stesso riconosce). Poi, non appena resta solo, di nuovo il buio.
Una cosa continuo a non capire: non è proprio quando si è in difficoltà che ci si rivolge a chi si vuole bene? Perché per un depresso è così difficile?
[#3]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima,

è difficile perchè il depresso alza delle barriere molto forti per non farsi aiutare;
Non sempre quando si è in difficoltà ci si rivolge a persone a cui si vuol bene, anzi.
Spesso è più utile un estraneo, competente ovviamente, che lo riporti alla luce.
Sarà cosi' anche per questa persona;
L'aiuto di un terapeuta è fondamentale, lei però continui a stargli vicino senza aspettarsi nulla per un po.
Quando il buio si alzerà, vedrà lei stessa un riavvicinamento.

I miei migliori auguri per tutto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa,

la persona di cui parlo è il mio fidanzato. E a volte ho paura che non tornerà più come prima: è apatico, assente, assorto, senza forze. E la difficoltà è il "non aspettarsi nulla per un po'", soprattutto perché a me viene spontaneo pensare che non sia più innamorato di me...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

comprendo la tentazione di prendere personalmente ciò che il Suo fidanzato fa (o non fa), ma non si tratta qualcosa diretto a Lei in particolare.

Come ha già detto la Collega Ronchi, il depresso ha una particolare lettura della vita, di se stesso, della propria padronanza e soprattutto il punto più critico è la propria amabilità. Il depresso in altre parole ha sperimentato un senso di essere indegno e di valere poco. Di conseguenza fa anche fatica a credere all'amore degli altri, ma non perchè gli altri non siano sinceri, si tratta proprio della mappa mentale della persona depressa.

Quindi comprendo le Sue perplessità e i Suoi timori.
In generale se ora lui non riesce a prendersi cura di se stesso, è chiaro che non riuscirà neppure a prendersi cura di Lei e a dimostrarLe quanto Le vuole bene.

Non è in cura neppure presso uno psichiatra? Ha una terapia farmacologica impostata dal medico per la depressione o no? Da quanto tempo sta male?

Da quanto tempo state insieme? Stavate facendo anche dei progetti insieme per il futuro?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
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Utente
Utente
La ringrazio tanto per la risposta.

Purtroppo no, non è in cura (ne psicologica né farmacologica). Sto provando da qualche tempo a convincerlo ma sembra non volerne sapere.

Stiamo insieme da più di due anni e la depressione ha fatto capolino circa tre mesi fa, probabilmente a causa dei ritmi pesantissimi e delle pressioni di lavoro che lo privano di tempo (fisico e mentale) da dedicare a se stesso. Non si riconosce più, si sente vuoto, senza entusiasmo e questa sua apatia ovviamente si manifesta anche nel nostro rapporto. A volte dice addirittura che stare da solo sarebbe una buona soluzione così io non sarei costretta a soffrire e a sopportarlo in questa situazione, che io gli do tutto e lui non mi dà niente...

Mi basterebbe qualche segnale che mi faccia capire che a me ci tiene... e le dirò che alle volte quando trascorriamo del tempo insieme, dei piccoli segnali arrivano (un pranzo cucinato per me, ad esempio), ma sono rari e io fatico a capire come mai abbia queste enormi difficoltà a manifestare quello che prova, soprattutto quando siamo distanti (prima erano frequenti chiamate e messaggi pieni di affetto ed entusiasmo).
A volte è impossibile per me non sentirmi amata.

Confido in una sua risposta,

grazie di cuore.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Come trascorre le giornate il Suo fidanzato?
Riesce ad andare al lavoro? E se sì, com'è il suo rendimento?

Poi vorrei capire anche un'altra cosa: com'è la vita sociale del Suo fidanzato? Gli altri (amici, parenti, colleghi) come lo vedono? E lui come si comporta con loro?

E' così passivo solo con Lei?
Vivete insieme?

[#8]
dopo
Utente
Utente
Continua ad andare, ma sembra soffrire parecchio delle pressioni lavorative.

La vita sociale direi che è azzerata (e questo già da prima che subentrasse la depressione), sempre a causa del lavoro che lo priva del tempo, della voglia e delle energie mentali per uscire, organizzare serate, vedere gli amici.

Io ho modo di vederlo solo nel rapporto con me (non viviamo insieme, in genere ci vediamo nel suo unico giorno libero, il sabato), ma a suo dire questo stato di "malessere/apatia" ha investito ogni singolo aspetto della sua vita (dice che nemmeno le sue passioni di un tempo riescono a stimolarlo).

Consideri poi che a nessun altro (nemmeno ai genitori e ai fratelli/sorella) ha confessato di vivere un momento di difficoltà: dice di non vuole far preoccupare nessuno... E nel perseguire questo suo intento è facilitato dal momento che vive da solo...
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Utente
Utente
Continua ad andare, ma sembra soffrire parecchio delle pressioni lavorative.

La vita sociale direi che è azzerata (e questo già da prima che subentrasse la depressione), sempre a causa del lavoro che lo priva del tempo, della voglia e delle energie mentali per uscire, organizzare serate, vedere gli amici.

Io ho modo di vederlo solo nel rapporto con me (non viviamo insieme, in genere ci vediamo nel suo unico giorno libero, il sabato), ma a suo dire questo stato di "malessere/apatia" ha investito ogni singolo aspetto della sua vita (dice che nemmeno le sue passioni di un tempo riescono a stimolarlo).

Consideri poi che a nessun altro (nemmeno ai genitori e ai fratelli/sorella) ha confessato di vivere un momento di difficoltà: dice di non vuole far preoccupare nessuno... E nel perseguire questo suo intento è facilitato dal momento che vive da solo...
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dopo
Utente
Utente
Mi scuso: ho inavvertitamente postato lo stesso messaggio due volte.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ribaltando un po' la prospettiva, si potrebbe anche ipotizzare -ma sempre con i limiti del consulto on line- che il Suo fidanzato stia utilizzando il lavoro per nascondersi e per non affrontare ciò che davvero per lui è problematico.
In genere quando ci lasciamo prendere troppo da lavoro, piuttosto che da altri impegni, questo finisce per diventare l'alibi.
Inoltre, accanto al lavoro che può metterci sotto pressione, che può stressarci, che prevede il rispetto di scadenze e obiettivi, avere una vita sociale e di relazione sana è indispensabile.
Tutto questo viene attuato in maniera inconsapevole, sia chiaro.

E comunque mi pare significativo che con Lei invece sia riuscito ad esporsi e a mostrare la propria vulnerabilità.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Io personalmente ho anche pensato che il lavoro, per vari motivi, l'abbia in qualche modo costretto a fare i conti con dei limiti, delle difficoltà e delle insicurezze che non pensava di avere e che lui, sulla base di questo, si stia mettendo del tutto in discussione come persona, come uomo. A volte, osservandolo, ho quasi l'impressione che sia in grande difficoltà con se stesso, come se si muovesse in un corpo e soprattutto in una mente che non riconosce come suoi, come se non fossero i panni in cui ha vissuto per quasi 34 anni. Non so se riesco a spiegarmi...

Ma è difficile vederlo così spento e sofferente e constatare che nemmeno l'amore per me (che lui sostiene ancora di provare) riesce a stimolarlo. Io soffro sia perché lo vedo provato sia, lo ammetto, perché non mi sento amata e prendo ogni cosa fatta o non fatta, detta o non detta come qualcosa di strettamente personale...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
E' comprensibilissimo ciò che prova.
Però se lui non intende farsi aiutare in alcun modo, sarà davvero difficile venirne fuori.

Tuttavia, qualora dovesse trattarsi di una crisi che si è aperta per i propri limiti e insicurezze, è anche probabile che riesca ad uscirne con l'acquisizione di un equilibrio più stabile.

Mi spiace non poterLa aiutare oltre, ma da questa postazione e poi per una terza persona diventa complicato potersi sbilanciare.

Ad ogni modo se ritiene, può far leggere questa mail al Suo compagno e discuterne insieme.

Un cordiale saluto,
[#14]
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Utente
Utente
La ringrazio molto per le risposte accurate.

Valuterò, eventualmente, la possibilità di consultare io stessa uno psicoterapeuta con cui parlare direttamente. Pensa che possa essere una buona idea?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se lei sente di andare in sofferenza per questa situazione che comunque La riguarda molto da vicino, può essere utile un supporto psicologico.

Io ritengo in casi del genere che possa essere utile soprattutto capire come relazionarsi nella maniera giusta con il Suo fidanzato, quali comportamenti premiare, quali ignorare, insomma quali strategie possono essere utili alla coppia per non rafforzare comportamenti sbagliati e diconseguenza sentirsi inadeguate.

Intanto, se vuole, può leggere qui per approfondimenti:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Un cordiale saluto,