Malato terminale rabbioso perchè?

Gent.mi Medici, Vi scrivo perchè da quasi un anno dalla morte di mia nonna, mia madre non si da tregua.
La mia cara nonninab era affetta da microcitoma cellulare al polmone e negli ultimi mesi nei quali era terminale era molto rabbiosa, inqueta, offensiva...tutte emozioni che comprendo a pieno.Purtroppo in questo viaggio dalla vita alla morte ha scelto me come sua compagna, non voleva essere nutrita, lavata o coccolata da nessuno al di fuori di me ( nè figli..nipoti..nuora ecc).La cosa che però tortura mia mamma ancora oggi è capire per quale motivo, nonostante lei fosse sempre stata vicina a lei ed avessero un buon rapporto,nelle ultime settimane precedenti la sua morte, la nonna la mortificava sempre dicendole che ogni cosa che faceva era sbagliata, che era grassa, ecc..con dispregiativi di ogni genere e non lasciasse che anche la mamma si prendesse cura di lei.
Premetto che per me è stato difficile.. ho sempre cercato di avvicinarle e tutt'oggi mi sento in colpa del fatto che abbia scelto me...poichè non lasciava avvicinare nessuno e questo ha portato in seguito rancore da parte delle mie cugine nei miei confronti.
Ringrazio da subito chi leggerà il mio pensiero.
Buona Serata
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Le potra' sembrare strano ma la rabbia e' uno dei sentimenti che contraddistinguono l'elaborazione del lutto.
Ed e' la rabbia cio' che lei non riesce a sopportare.
Forse sua nonna ha rivolto alla figlia la rabbia della sua malattia e della sua prossima morte perche' era quella che l'avrebbe assorbita sicuramente. Ed e' accaduto. Ed ora sua madre sta elaborando il lutto anche grazie alla rabbia.
Si tratta di un meccanismo di difesa duro ma efficace, che permette di mettere una distanza fra se e il dolore. Almeno per il tempo necessario a che si raffreddi e sia toccabile.
Abba percio' comprensione e accetti queste strade un po' oscure che l'inconscio mette a disposizione di chi si trova in una difficolta' notevole.
I migliori auguri per lei e a sua mamma.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dovreste evitare, lei e sua madre, di sentirvi in colpa o contrariati per gli sfoghi disperati di una persona che sapeva di essere condannata. Qualunque possa essere stato il motivo che ha spinto sua nonna a comportarsi in quel modo, non è molto importante. Si trattava di una persona anziana con uno stato di salute gravemente compromesso, perciò il sentimento postumo che dovreste esercitare verso di lei è la comprensione e il perdono. Non si trattava, con tutta probabilità, di una persona in completo possesso del senso critico, perciò potete farvene una ragione e decidere di perdonarla.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa Esposito La ringrazio per la Sua risposta.
Mi permetto di chiederLe un'altra cosa..sono passati 9 mesi dalla perdita della mia nonnina ed io il lutto purtroppo non l'ho ancora elaborato, penso a lei ogni momento e piango spesso.Gioisco ogni giorno di poterle essere stata accanto, ed ho riversato su di lei tutto il mio amore ma mi chiedo se avrei potuto fare di più.. mi chiedo però perchè fino all'ultimo respiro non riconosceva nessun famigliare...ma chiamava il mio nome giorno e notte si calmava solo come mi avvicinavo a lei parlandole e accarezzandola mi riconosceva dicendo Angelo mio sei qui.
Grazie ancora
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent,mo Dott. Santonocito .il nostro non è un sentimento di rancore anzi la sua perdita è stato per noi devastante a tal punto che ancora oggi non ci rassegniamo...mia madre voleva solo comprendere se ci sia stata un'altra ragione oltre alla comprensibile rabbia di mia nonna che si avvicinava alla morte che l'abbia portata ad agire cosi nonostante fosse circondata da amore.In ogni caso è già stata perdonata da subito.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...mia mamma ancora oggi è capire per quale motivo..."

"tutt'oggi mi sento in colpa del fatto che abbia scelto me.."

"...mi chiedo se avrei potuto fare di più.. "

Gentile Utente,

tutte le Sue domande sono lecite dopo un lutto o dopo un evento traumatico e servono semplicemente per provare ad esercitare un po' di controllo su eventi della vita che sono incontrollabili e incontrovertibili, quali la morte.

Ma, proprio per questa ragione, non ha senso cercare delle risposte, perchè a molte delle Sue domande non è possibile dare una risposta.

Però tenga presente che tutti noi, abituati ad avere controllo su tutto, cerchiamo tali risposte.

Io credo che nove mesi sia un tempo sufficiente per elaborare il lutto e se Lei piange ancora molto spesso e rischia di andare in sofferenza per la perdita della nonna, allora sarebbe il caso di contattare uno psicologo di persona, per poter gestire questa crisi.

Che cosa ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa in realtà ci sto pensando da tempo...ma non riesco a trovare al forza di dovermi dimostrare debole davanti ad una persona estranea.
Purtroppo sono passati 9 mesi...piango..spesso mi manca la voglia di uscire ...la notte rivedo il momento del suo ultimo respiro e ripercorro ogni suo malessere fino alla chiusura della bara il giorno del suo funerale.
Sinceramente sono consapevole che la vita di ognuno di noi su questo pezzettino di Terra non è eterna ma vivo con il timore di perdere ogni persona a me cara.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei non deve mostrarsi debole davanti ad una persona estranea: ogni essere umano è vulnerabile per definizione e la perdita di una persona cara ci espone sempre alla vulnerabilità. Ma che cosa c'è di male in questo?

Purtroppo ci sono momenti, quando si assiste alla morte e al funerale di una persona cara, che ci toccano particolarmente e che si fissano come tarli nella nostra mente. Uno di questo può essere l'ultimo respiro della nonna o la chiusura della bara che rappresenta proprio il saluto finale, dopo il quale non rivedremo più la persona amata.
Anche il timore di perdere un'altra persona fa parte del "trauma".
Però è proprio per questa ragione che un aiuto specialistico potrebbe davvero fare al caso Suo.

Ogni persona è in grado di capire il Suo dolore.
Uno psicologo però può anche aiutarLa ad elaborarlo e a dare un senso e un significato a questa perdita.

Un cordiale saluto,
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Se sua nonna aveva prescelto lei per accompagnarla forse la sua giovinezza la tranquillizzava, la rasserenava. A lei poteva mostrare tenerezza senza timore.. E riceverla da lei senza angoscia.
Non penso che lei avrebbe potuto fare di piu'. E'' stata "un angelo: chi non vorrebbe un angelo accanto?
E' un bellissimo ricordo quello che le ha lasciato.
Nove mesi sono pochi per elaborare un lutto cosi' importante!
Tante condoglianze a lei e a sua mamma! Coraggio!

[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie mille è stata davvero gentilissima