Sensi di colpa che mi impediscono di scegliere

Gentili Dottori,

Sono ad un bivio.Ho 36 anni e una carriera lavorativa abbastanza soddisfacente.Non vivo nella stessa città della mia famiglia e del mio ragazzo da 3 anni, siamo abbastanza lontani.Sono una persona socievole e circondata da tante amicizie per la mia apertura mentale e la mia capacità di ascoltare.Il mio ragazzo lavora a 500 km di distanza e stiamo insieme da 10 anni (non continuativi, 2 anni fa ci siamo allontanati per 1 anno e mezzo, poi siamo ritornati insieme).A questo punto lui mi chiede di formare una famiglia ma lui non ha intenzione di trasferirsi nella città in cui io lavoro perché anche lui ha una carriera lavorativa soddisfacente e non vuole cambiare azienda, al contrario mi chiede di abbandonare la mia carriera, che non potrei ricominciare nella mia città di origine.Lui mi chiede un sacrificio senza offrirne alcuno.Il mio desiderio sarebbe di rimanere nella città in cui lavoro ma questo significherebbe rinunciare a lui e avere sensi di colpa nei confronti della mia famiglia che ha solo me in quanto figlia unica.Quindi devo prendere una decisione: fare quello che mi piace e vivere la mia vita (piena di sensi di colpa) oppure rinunciare a me stessa e stare vicina ai miei e formare una famiglia col mio ragazzo.Questo pensiero mi sta logorando.Sono spesso depressa e mangio senza aver fame come se volessi riempire dei vuoti, sono ingrassata e quasi non mi importa.Non riesco a decidere, perché nonostante vorrei restare qui mi sento egoista e noncurante dei miei cari.2 anni fa sono stata io a lasciare il mio ragazzo perché non avevo più interesse per lui (che è molto diverso da me e spesso non mi capisce).Sono ritornata insieme a lui perché mi mancava e perché mi sentivo in colpa per come l'avevo fatto soffrire lasciandolo.Alcuni dei problemi che avevamo in passato li abbiamo risolti insieme, altri li abbiamo ancora e come al solito, lui, una volta nella relazione, si rilassa e diventa noncurante delle mie richieste, delle emozioni e dei miei desideri.Ci sono momenti in cui desidero lasciarlo di nuovo, altri in cui penso che dovrei provare a sistemare ciò che lui sta tralasciando.Sono innamorata si lui ma a volte mi sento sola, come se fossi trasparente a lui.Non riesco a capire perché alla mia età non riesco ad avere ancora le idee chiare su cosa dovrei fare nella mia vita, perché sono ritornata indietro (da lui) invece di andare avanti e perché ho tanta paura di lasciarlo nonostante lui non dimostri molto impegno nel tenere la nostra storia viva e felice.Mi sento in una trappola, in più sento anche che la mia età avanza e mi piacerebbe avere dei figli, ma in queste condizioni non posso fare un passo del genere.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma Signorina,
Vorremmo davvero riuscire ad aiutarla in questa scelta, ma senza conoscerla e senza potere cndividere le sue rappresentazioni e' difficile.
Mi ha colpito pero' che piu' volte nella sua richieta cita dei "sensi di colpa". Sembrano molto invasivi nella sua psiche.
E percio' vorrei invitarla a riflettere su quante volte nella sua vita abbiano determinato le sue scelte.
Come e' stata la sua vita da bambina, da adolescente: basata sul dovere? Su quello che pensava gli altri desiderassero da lei?
E come ha fatto i conti "suoi" con cio?
A presto, ci risentiamo appena crede

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Alcuni dei problemi che avevamo in passato li abbiamo risolti insieme, altri li abbiamo ancora e come al solito..."

Gentile Utente,

con questa espressione si riferisce al fatto che il Suo compagno si rilassa dopo un po' nella relazione?

Forse, da quello che ci scrive, questi dubbi non sono così insensati e privi di una spiegazione logica, tutt'altro!

Infatti Lei parla di quest'uomo come una persona molto affidabile, che Le offre stabilità, ma d'altra parte tende a rilassarsi così tanto nella relazione da non farLa più sentire importante e desiderata, anzi diventa noncurante.

A distanza di 10 anni è difficile però reimpostare una relazione in questi termini, ovvero il tono -su queste cose- andava imposto dall'inizio.
Se Lei ha sempre trovato sgradevole l'atteggiamento del Suo compagno, mi domando che cosa ha fatto per modificarlo?

Ne avete parlato?
Lo ha lasciato senza pretendere un cambiamento?

E' tornata insieme a quest'uomo perchè Le mancava...che cosa Le mancava? da sola per un anno e mezzo come stava? Aveva paura di stare da sola? Ha avuto altre storie intanto?

Se prova ad immaginare il Suo futo senza quest'uomo come si sente?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie mille per le risposte immediate.Vado per ordine : si la mia adolescenza è stata condizionata dal modo in cui i miei volevano che mi comportassi e dalle cose che facessi.Ho rispettato più o meno i loro desideri fin quando mi sono laureata e sono diventata indipendente (le mie scuole le ho scelte io).Da quel momento sono andata a vivere da sola e mi sono mantenuta sempre da sola facendo delle scelte per conto mio (in questo modo ho fatto i conti con me stessa).Ho cercato di rispettare i miei per quanto potessi perché comunque é grazie ai loro sacrifici che sono riuscita a realizzare i miei sogni, ma adesso non ho alcun problema con loro. A detta loro posso anche rimanere dove sono se questo mi rende felice, le loro intromissioni nella mia vita adesso sono pari a zero.Ma come figlia (e sopratutto unica) ho il dovere morale di occuparmi di loro nel momento in cui dovessero avere dei problemi gravi (mi riferivo a questi sensi di colpa, nel caso in cui decidessi di restare dove sono,e quindi vivere lontana da loro). Andiamo adesso al problema fidanzato.Si ne abbiamo parlato tante volte del suo atteggiamento, di ciò che mi piace e ciò che NON mi piace.Della fase in cui si rilassa e di quella in cui va bene.La sua unica e frequente risposta è che lui è fatto così e non ci può fare nulla. All'epoca lo lasciai perchè non mi ascoltava nemmeno più e mi sentivo stanca di essere una fidanzata frustrata (stesso termine che usai con lui). Lui iniziò a comunicare e dirmi che avrebbe fatto di tutto per rendermi felice ma io ero davvero stanca.Nel frattempo ho avuto un'altra storia, che tutto sommato andava bene ma il ragazzo in questione non aveva progetti a lungo termine di restare nel posto in cui vivo quindi dopo un pò andò via, ci soffrii ma conoscevo dall'inizio le sue intenzioni.Mi sono trovata molto bene con lui ma in fin dei conti non aveva intenzioni serie e forse a me stava anche bene così (se lui invece fosse rimasto, io sarei stata insieme a lui? probabilmente si).Nel frattempo mi dispiaceva per il modo in cui il mio ex fidanzato (o quello di sempre) soffriva e comunque non ero completamente libera dai sentimenti che avevo per lui.Non mi sentivo da sola mentre non ero più con lui.Mi mancava parlare con lui, mi mancavano i nostri momenti insieme.Quindi un pò perchè lui ancora insisteva, un pò perchè io volevo tornare con lui, alla fine siamo tornati insieme.Penso che dopo un pò che non si è più con una persona, si ricordano solo i momenti felici, quindi in linea generale non è positivo tornare con un ex.Adesso ha iniziato a rilassarsi di nuovo e nonostante le mie lamentele lui continua a non prendermi seriamente.Dice che cambierà atteggiamento ma in realtà non lo fa mai.Se in tutto questo ci mettiamo che mi chiede di sacrificare la mia vita qui e la mia carriera per tornare indietro da lui e vivere insieme, io mi chiedo: ma se lui si rilassa adesso, cosa potrà fare dopo sposati? Solo che sinceramente non riesco ad immaginare un futuro senza di lui.Io qui esco spesso e anche se ho provato/provo dell' attrazione per altre persone, so che non lascerei mai lui per stare con qualcun'altro.Allo stesso tempo, so che se ritornassi indietro rinuncerei a quello che ho costruito finora per vivere in un posto che non mi darebbe tante scelte e quindi dovrei rinunciare davvero a me stessa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
".Adesso ha iniziato a rilassarsi di nuovo e nonostante le mie lamentele lui continua a non prendermi seriamente.Dice che cambierà atteggiamento ma in realtà non lo fa mai."

Gentile Utente,

il problema -pur con i limiti di un consulto on line- mi pare qui: Lei si lamenta, ma non FA nulla per far cambiare atteggiamento al Suo uomo.

E lui sa che Lei continuerà a lamentarsi, ma a non prendere posizione.

Invece, ad esempio, quando Lei si è allontanata e lo ha lasciato, lui che cosa ha FATTO per riconquistarLa?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Se il problema è davvero questo, allora sono fritta perchè io non so davvero più che pesci prendere.Quando tempo fa decisi definitivamente di chiudere la relazione gli avevo dato delle avvisaglie per tempo e lui per una settimana si comportava come un ragazzo meraviglioso, sempre attento, pieno di attenzioni, proposte per passare più tempo insieme, poi passato il mio malumore iniziava di nuovo a farsi i fatti suoi.E così per un bel pò di tempo fin quando decisi che non c'era nulla da fare.Sicuramente la sicurezza che io ci sono per lui e che lui cè per me influisce tanto su questo rapporto.Prima di natale gli dissi di nuovo che mi sentivo insicura circa la nostra relazione e lui è diventato di nuovo una persona presente, fino a poco fa.E' una storia che si ripete sempre uguale e io sinceramente più che parlargli dei miei dubbi non so che altro visto che 1) NON rispondere alle telefonate, 2)sparire per giorni 3) lamentarmi dei suoi atteggiamenti e 4) minacciarlo di chiudere il rapporto, tutto questo non funziona.E quella storia famosa che non bisogna cercare di cambiare gli uomini..è solo un mito? Grazie mille per la vostra consulenza, apprezzo davvero tanto