Come aiutare mio marito

gentili.
qui racconto la mia storia, nella speranza di un aiuto :io e mio marito entrambi 28enni , ci siamo trasferiti 3 mesi fa in australia.
in italia facevamo una vita in mezzo la natura, eravamo degli agricoltori da 8 .
Arrivati qua dopo solo 2-3 settimane di ricerche abbiamo trovato lavoro nella ristorazione in citta(metropoli). mio marito in bellissimo posto , con colleghi cordiali. Abbiamo trovato anche una casa sempre in citta dove vivere.
Ma un mese fa è iniziato il calvario , mio marito ho cominciato a sentirsi in gabbia, oppresso da questa vita di consumismo. ha cominciato a darsi la colpa del fatto che ora lavora e consuma come il resto del mondo , gli mancano gli animali, piange, ogni giorno è peggio , ha attacchi di claustrofobia in autobus ,ha la nausea quando va a lavoro , appena finisce di lavorare viene a casa e pensa gia a quante ore gli mancano prima di andare a lavoro il giorno dopo, va a letto alle 20:30, guarda internet, si rinchiude in se stesso, non parla, non ride.
Quando abbiamo il giorno libero insieme e andiamo a fare dei giri in campagna ma non si gode neanche piu quelli.
Ha lo sguardo triste e perennemente gli occhi ludici.
Pochi giorni fa lo convinto a parlare con i suoi genitori di questa situazione, si è messo a piangere, sembra che non riesca piu a vivere cosi .. vuole tornare a casa.

Io tornerei subito indietro (prima pero avremmo due cose da sistemare, vendere la macchina e aspettare la fine dell affitto), ma la mia paura, è che anche tornando a casa poi si colpevolizzi di essere riuscito nel suo sogno, anche se in verità tutto è andato bene.
Le cose in italia non funzionavano prima e di certo ora la situazione non è cambiata, anzi se siamo andati via è per cercare fortuna e fare un esperienza all estero.
non abbiamo amici qua, non conosciamo nessuno, siamo soli, e pur parlando un po inglese non so neanche se un medico riuscirebbe a capire perfettamente il problema.

Gli sto vicino, lo amo alla follia, abbiamo trovato tutto cio che cercavamo , ma non lo ha reso felice, anzi. E' una situazione anche per me pesantissima, cercare di essere forte, di sostenerlo, ci provo ma non è facile , nessuno sostiene me, non ho nessun tipo di aiuto qua. mi sento anche io cosi persa, cosi sola;cerco solo di non piangere conlui, ma quasi non reggo il suo sguardo .
Prigioniero ..lui si sente in gabbia come non è mai stato .

è un agricoltore, odia fare passeggiate in centro, andare al cinema, correre, attivita sportiva zero .non so cosa inverntarmi . Ho però trovato da fare volontariato la domenica in una fattoria,cominceremo questa domenica, ma mi ha già detto che non servira a nulla, perche penserà gia a che deve andare a lavoro il giorno dopo.

Tornare a casa, potrebbe essere una soluzione? ritornare nel suo piccolo mondo in campagna. con i nostri animali e la natura!! potrebbe aiutarlo senza ricorrere a farmaci. ah non vuole farmaci , ci rifiuta.

grazie per l attenzione. mi sento cosi sola
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
un cambiamento così radicale, di lavoro, contesto sociale, luogo lontano dagli affetti più cari...suo marito esprime con il sintomo le sue difficoltà ad adattarsi a una situazione totalmente nuova e allo sradicamento dai suoi luoghi, abitudini, affetti.

Prima di prendere ogni decisione, sarebbe opportuno che suo marito sentisse un parere specialistico, per far fronta ai suoi disagi, non conosco però le possibilità nel luogo in cui vi trovate.
Lei ha informazioni in merito?
Suo marito sarebbe disposto a chiedere il parere di uno specialista?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la celere risposta.

mio marito non ha intenzione di sentire nessun medico qua o di prendere medicine.

Sta cercando in qualche modo di farsi forza, anche perché razionalmente capisce che non c'e' motivo di distruggersi la vita, ma questo male è piu forte di lui .
Vorremmo tentare di tenere duro per almeno un altro mese e se la situazione dovesse peggiorare o anche rimanere stazionaria, allora torneremo in italia , alla nostra vita.E solo allora, se dovesse stare male ancora ,sarebbe disposto a farsi vedere da un esperto .

Lui si rende conto della sua situazione , si rende conto che siamo qua solo per un esperienza e non per tutta la vita, ma non riesce assolutamente a viverla bene.

sto facendo di tutto per non farmi trascinare giu anche io, mi dispero quando sono sola, e poi quando c'e' lui cerco sempre di essere solare, ma tutto cio fa sentire impotenti . Per me è ugualmente dura questa vita, ma fortunatamente pur non piacendomi particolarmente , riesco a viverla come andrebbe vissuta, o almeno la vivevo decentemente fino a qualche settimana fa.

Ora quello che sto cercando di fare è fargli capire che comunque qua abbiamo raggiunto i nostri obbiettivi, perche non vorrei mai che poi tornando a casa si colpevolizzasse sul fatto che non è riuscito ad ottenere nulla.

il problema è che si colpevolizza del fatto che per partire abbiamo dovuto vendere quasi tutti gli animali della fattoria, tranne due cavalle e i cani che attualmente sono seguiti dai suoceri .

Non trova positività qui e gia parte prevenuto che anche tornando sarà comunque tutto uno schifo come prima a parte il fatto che in italia puo crearsi all interno della fattoria il suo piccolo mondo felice.

come devo muovermi? lo shock del cambiamento ambientale e sociale, potrebbe essere eliminato , facendolo tornare a casa?

io continuerò , nel limite delle mie possibilità (lavorative) a stargli piu vicino possibile,e ad amarlo , sperando che tutto cio un po possa servire.

Non so come mia madre e mia suocera resistano da 30 anni a vivere con due depressi / ansiosi cronici .. io dopo un mese mi sento gia svuotata.

ah dimenticavo , abbiamo contattato il medico di famiglia in italia, lui consiglia la fluoxetina, ma sia io che mio marito sia molto spaventati , io non vorrei mai che prendesse farmaci del genere senza il supporto di un medico vicino .

la ringrazio veramente per la risposta, mi ha fatto sentire meno sola .
grazie