Crisi interiore e momento di forte depressione

Salve, sono un ragazzo di 21 anni e sto affrontando in questo periodo difficoltà nel rapporto con me stesso. Soffro ultimamente di depressione, che non voglio definire "forte", perchè so che ci sono persone che soffrono per davvero, per problemi seri e probabilmente i miei sono solo stupidate, però mi fanno stare davvero male.
Sono una persona amata da tutti, ho tanti amici, alcuni su cui posso contare davvero, però sento di non volermi confidare con loro, perchè sento che non mi capirebbero davvero e non riuscirei a sentirmi meglio: dopo una chiacchierata tutto rimarrebbe come prima. C'era un'amica che conosco da sempre e con cui siamo stati amici intimi per tantissimi anni: provo per lei solo pura vera amicizia. Da ormai più di un anno, lei si è messa con un ragazzo: il nostro rapporto è cambiato completamente da quel momento: non mi ha più considerato e io, stufo, ho deciso di non interessarmi più a lei. Ormai non ci parliamo più veramente da più di un anno: sento che il nostro rapporto è passato (almeno per me) da indifferenza, all'odio, alla nostalgia, al rimorso e credo che proseguirà con accettazione, dimenticanza e depressione. Tutto questo per dire che non ho una persona con cui sentirmi a mio agio nel parlare di ciò che più mi affligge nel profondo. Questo mi fa stare male. La verità è che la mia vita non è facile: soffro di problemi di vista, sono quasi rimasto cieco a 10 anni, ora sto meglio ma ho seri problemi di vista: non posso guidare, non posso leggere se non con occhiali particolari, ho vissuto gli ultimi 10 anni imparando a superare gli ostacoli: credo che io abbia imparato a fare come se essi non esistessero proprio, potreste definirmi "bravo" ma per me non è cosi; per questo i miei amici credo non si accorgano delle difficoltà che supero ogni giorno, di cui io stesso ho imparato a ignorare. Credo che tutto questo "nascondere" mie difficoltà con fierezza e in un certo senso banalizzarle stia uscendo ora, ora che vedo che non posso avere una ragazza perchè non potrei accompagnarla in macchina fuori, perchè ogni volta che voglio leggere un giornale in pubblico non posso, perchè il mio campo visivo è talmente piccolo che quando parlo con una ragazza devo fissarla letteralmente negli occhi per vederla.
Il mio atteggiamento su questi problemi è sempre stato quello di non volerci dare importanza, perchè so che molti stanno peggio di me, e non riesco ad accettare di lamentarmi dei miei problemi, con tutti quelli che dovrebbero davvero invece lamentarsi.
Sento che sto perdendo tante occasioni: il tempo vola e mi rifugio alla ricerca disperata di nuove amicizie e viaggi. Negli ultimi giorni ho seri problemi a dormire e ho attacchi di fame e stress fisico alle spalle, provo solitudine. Ho pensato di andare da uno psicologo: pensate che valga la pena? Per me è un sacrificio economico importante, non navigo nell'oro. Ho paura di spendere soldi senza poi stare meglio. Cosa mi consigliate? Scusatemi per la lunghezza e grazie di cuore!!
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

_in genere_, alla Sua età è abbastanza comune avere dei momenti di depressività.

E' altrettanto comune che in un rapporto di amicizia cambino alcune caratteristiche in seguito al mutamento degli equilibri precedenti, ad esempio per un trasferimento di domicilio o, come in questa circostanza, per la comparsa di altre persone sulla scena.

Andando oltre, credo che nel Suo caso il vero dilemma sia non tanto la compromissione della vista, che è sicuramente un noioso impiccio per Lei, quanto il _pensare che_ questo inconveniente possa impedirLe totalmente di avere una vita normale.

E' vero che le difficoltà non mancano in simili condizioni, ma è altrettanto vero che ci sono persone che riescono comunque a conoscersi, a unirsi e formare una famiglia pur essendo in certi aspetti molto svantaggiate.

Quindi, spesso è la mentalità, propria e altrui, a fare la differenza.

Per quanto riguarda il fatto che <<non ho una persona con cui sentirmi a mio agio nel parlare di ciò che più mi affligge nel profondo>>, mi chiedo come considera il rapporto con i Suoi familiari.

Non è chiaro, poi, cosa intende quando si riferisce agli amici e dice che <<non riuscirei a sentirmi meglio>>, e cosa vorrebbe per riuscire a stare meglio.

Anche qui si tratta di chiarire ed eventualmente rivedere la propria mentalità.

Rivolgersi a uno psicologo potrebbe essere utile; sappia che vi sono tariffe per tutte le tasche e, inoltre, vi sono psicologi anche nel Servizio Sanitario Nazionale.