Blocco sessuale del marito

Buonasera, vi scrivo perché ormai la situazione con mio marito è x me insostenibile..... la ns vita sessuale ha sempre avuto problemi.... , siamo insieme da 9 anni di cui 4 di matrimonio..... i primi 2 mesi la passione era tanta, ma quando abbiamo provato ad avere i primi rapporti un disastro..... non riesce a mantenere l erezione e dopo le prime volte si è chiuso a riccio e se non sono io che ogni volta provo a fare amore da lui non avviene nessun input..... ha fatto dei controlli medici ed è tutto a posto.... quando ci siamo fidanzati io avevo24 anni.... ero innamorata e ero convinta che il problema piano piano si sarebbe risolto.....ma lui non ci prova mai e ormai è passato un anno dalla ultima volta.... a me la situazione pesa, anche perché a me è sempre piaciuto fare l amore e questa assenza adesso mi pesa più che mai.... sta andando da uno psicoterapeuta ma situazione non migliora...... anche il ns rapporto si è infiacchito.... mis sembra di vivere con un amico e non con un marito..... non parla mai..... i problemi non li comunica..... li tiene stagnanti dentro di se è invece trovare una soluzione ottimale discutendo, agisce di testa sua e in alcuni casi ha combinato dei casini.... ogni volta abbiamo discusso di questo, ma ogni volta fa di testa sua e non impara dalle lezioni passato....Al punto che io non ho più fiducia in lui.....vivo sempre con i campanelli di allarme sempre accesi...... la sincerità nei miei confronti gli risulta difficile..... ogni volta che parliamo del suo blocco mi dice che gli dispiace che non sa quale sia il motivo del suo blocco...... è da anni ormai che sento sempre la stessa storia....io credo che se alla unione ci tiene uno sforzo potrebbe farlo.... io non so più cosa fare..... volevo provare a chiamare la psicologa x sapere se posso fare anche io delle sedute con lei, per vedere e capire in cosa sbaglio anche io nei suoi confronti..... io ho sempre avuto un carattere forte, ma ho sempre lasciati aperti tutti i canali di comunicazione..... lui dice che a volte ha paura di parlarmi perché ha paura di quello che posso rispondergli, e per evitare i litigi..... ma che senso ha una risposta del genere..... in ogni coppia si litiga, e io trovo che sia positivo, perché è sempre un modo per capirsi e confrontarsi...... mi sembra di vivere a volte con uno sconosciuto..... io parlo di tutto non gli nascondo mai niente..... sia di bello che di brutto..... per me è spontaneo condividere con lui, e speravo fosse lo stesso dalla altra parte.... non so cosa fare..... sgomento pensando al divorzio perché non ho voglia di buttare altro tempo..... piuttosto preferisco vivere da sola, che avere sempre questi dispiaceri......
grazie per l attenzione......
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

se dopo aver escluso eventuali cause fisiche suo marito si è rivolto ad una psicologa ha fatto la scelta più opportuna.
Se infatti il suo deficit erettivo e l'assenza di desiderio dipendono da motivazioni psicologiche individuali o di coppia la strada per occuparsene è proprio questa.

Sa dirci come si è espressa la nostra collega a questo riguardo?
Il problema è ritenuto individuale o di coppia?
Suo marito ha ricevuto una qualche diagnosi più generale riguardo alla sua situazione complessiva?

Da quanto tempo stanno effettuando le sedute?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

ritengo che sia stato un errore questa valutazione "ero innamorata e ero convinta che il problema piano piano si sarebbe risolto.....ma lui non ci prova mai", in quanto se da un punto di vista sessuale ci sono delle difficoltà, esse debbono essere affrontate subito. Le spiego anche il perchè. In tali circostanze è possibile ipotizzare che si sia instaurato un meccanismo tale che, di fronte alle prime deifaillance, abbia convinto Suo marito a lasciar perdere e a rinunciare all'intimità per paura di fallire nuovamente. Tutto questo però si amplifica nel tempo.
Evitare ciò che ci crea disagio non è mai una buona idea.

Inoltre, se la diagnosi è di disturbo dell'erezione, è probabile che il desiderio sia scemato come conseguenza delle difficoltà ad avere una buona erezione per avere un rapporto sessuale.

E' anche vero che spesso ci sia concentra su questi aspetti e sul monitoraggio dell'erezione e del funzionamento, anzichè sul piacere proprio o dell'altro.

Tutto questo è da sistemare o forse da apprendere nuovamente.

Però tenga presente che il disturbo dell'erezione, se la diagnosi è questa, è il disturbo più semplice da trattare.

Come mai la psicoterapeuta non ha coinvolto anche Lei?

"sta andando da uno psicoterapeuta ma situazione non migliora"
Da quanto tempo? Quali obiettivi hanno fissato? Suo marito riceve delle prescrizioni chiare di cosa fare?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Comprendo il suo sonforto, ma il deficit erettivo, è una disfunzione sessual e, frequente e curabile.
Sarebbe utile una terapia di coppia al fine di lavorare sulle cause che hanno fatto si che la disfunzione si sia mantenuta nel tempo .

Le allego qualche lettura

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la gentile e veloce risposta..... le sedute dalla psicoterapeuta durano da un anno..... io con la psicoterapeuta non ci ho mai parlato perché non sono mai stata interpellata e mio marito dice che gli è stato detto che è un problema suo che deve risolvere..... mi ha detto che gli da degli esercizi da fare a casa per aiutarlo a sbloccarsi sopratutto per quanto riguarda il parlare....ma non ho mai saputo di piu ......però a questo punto piacerebbe anche a me andare a queste sedute, magari inizialmente separatamente, è poi si vedrà...... vorrei soltanto capire come aiutarlo nella maniera giusta.......e quali possono essere i miei comportamenti/approcci sbagliati.....
Grazie e buona serata
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sarà opportuno che lei venga coinvolta se si tratta di un problema di coppia, ma se i disturbi sessuali sono sintomo di altri disturbi/condizioni che riguardano solo suo marito la terapia deve riguardare lui.
Sa dirci che tipo di psicoterapia sta facendo?
Sa se ha ricevuto una diagnosi?
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...mi ha detto che gli da degli esercizi da fare a casa per aiutarlo a sbloccarsi sopratutto per quanto riguarda il parlare....ma non ho mai saputo di piu ..."

Gentile signora,

sono un po' perplessa. Le prescrizioni di compiti da eseguire fuori dalla seduta IN COPPIA per problemi di questo tipo in genere non riguardano il parlare, bensì il comportamento sessuale, cioè che cosa fare o NON fare a letto con la partner. Ma sono anche stupita che Lei, in qualità di coniuge non sappia nient'altro. Non ha domandato a Suo marito?

E' vero che alcuni terapeuti preferiscono lavorare solo con un componente della coppia e che considerano il problema del singolo, ma è anche vero che altri terapeuti considerano le disfunzioni sessuali come un problema della coppia, almeno per le ricadute che questo ha su entrambi i coniugi. Personalmente sono maggiormente propensa per questa seconda opzione (anche perchè il partner, come Lei stessa riconosce, spesso può -del tutto inconsapevolmente- contribuire a mantenere il problema, non sapendo bene che fare e talvolta non sapendo neppure se ciò che prova, ad es. rabbia o sconcerto, sia legittimo o meno o mettere in atto tutta una serie di atteggiamenti che possono peggiorare la sintomatologia) ed è anche più semplice lavorare con entrambi i partner. In genere io lavoro con una sola persona se l'altro coniuge ad esempio non è propenso a venire in terapia.

Inoltre, se parliamo di disturbo dell'erezione, un anno di terapia mi sembra un periodo di tempo notevole. Il rischio, con il passare del tempo, è quello di accentuare il problema, soprattutto se l'impressione che Lei ne ha è che non sia cambiato proprio nulla.

Di solito per alcuni disturbi, quali ad esempio quelli della sfera sessuale, sono particolarmente indicate le terapie attive e focalizzate, come quella cognitivo-comportamentale.

Un cordiale saluto,
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