Compagna depressa: insisto o rinuncio?

Salve,
ho 40 anni e da circa 1 anno e 1/2 convivo con una ragazza di 30.
Il primo anno della nostra storia (di difficile inizio perchè lei conoscente della mia ex che le confidava tutto prima) è stato stupendo sotto tutti i punti di vista: innamoratissimi entrambi, molto uniti e pieni di progetti per il futuro (matrimonio, figli, famiglia).
Da 4/5 mesi a questa parte sta cambiando tutto.
Nonostante (credo e spero) dal mio punto di vista non sia cambiato nulla nei suoi confronti, ne nel comportamento ne nei sentimenti e nell'amore che provo per lei, lei invece è entrata in una fase direi depressiva marcata.
Non soddisfatta del proprio impiego (passa 8 ore al giorno sola in una stanza) ma senza la forza di cambiare, negli ultimi mesi nemmeno la vita domestica e di coppia sembra entusiasmarla più.
E' continuamente triste, parla poco, non da spiegazioni e si assume tutte le responsabilità della situazione, dicendo che è solo colpa sua se è così e che io non c'entro nulla.
Tante volte mi ha detto di aver paura di perdermi. Teme io possa stancarmi di questa situazione molto tesa. In genere non è di cattivo umore (intendo arrabbiata) ma semplicemente malinconica e apatica. E' come se percepisse la vita in modo totalmente piatto. Nulla le crea più entusiasmo o la motiva. Vive le giornate passivamente.
Non mi respinge quando cerco di mostrarle il mio affetto ed il mio amore ma non prende mai l'iniziativa. Anche dal punto di vista sessuale ovviamente da tempo non accade più nulla e solo in questo ambito ho la sensazione che trovi sempre motivazioni di vario tipo per evitare approcci da parte mia.
Da un punto di vista fisico soffre da mesi di emicrania, saltuariamente ha dolori di stomaco che pero' già un dottore ha attribuito ad ansia dandole farmaci utili in tal senso che pero' non prende regolarmente se non quando si spaventa per il male. Teme molto i malanni fisici di cui soffre e a mio avviso si ritiene "sfortunata" di avere diversi problemi. Secondo me sono tutti problemi attribuibili al suo stato mentale o quanto meno fortemente influenzati da questo.
Quando non sta bene si spaventa molto perchè teme di stare male anche se non è mai accaduto praticamente.
Io sto cercando da tanto tempo di stimolarla, di starle vicino e di assecondarla in tutto ma mi sto gradualmente rendendo conto che mi sto annullando per lei e non riesco ad ottenere alcun risultato.
Non so quanto potrei riuscire ad andare avanti così. L'amo indubbiamente e vorrei costruire un futuro con lei ma ho molto timore di cosa può accadere in futuro soprattutto nell'eventualità di figli.
Diverse volte ho pensato di lasciarla per pensare a me stesso ma fino ad ora non ho ancora affrontato l'argomento con decisione. Se scrivo qui suppongo pero' di essere nell'anticamera di questa scelta.
Sarei lieto di avere qualche opinione in proposito, capire se c'e' speranza con le mie sole forze di cambiare qualcosa o se devo rinunciare a tutto...per me è molto difficile ora.
Grazie
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile utente,

se non ho capito male la Sua compagna non si è ancora rivolta al medico di base per capire meglio la situazione.
Lei ipotizza che tutto possa derivare da problemi al lavoro in quanto insoddisfatta.
Crede possa esserci altro?
Sembra che il cambiamento della Sua donna sia stato repentino: che cosa è accaduto in quel momento, cioè da quando Lei ha visto la Sua compagna cambiare?

Quanto alla possibilità di stare insieme o rinunciare, spetta a voi due, insieme, capirlo.
Magari potreste andare insieme da uno psicologo psicoterapeuta e capire se c'è lo spazio per ricostruire qualcosa insieme oppure se vale la pena lasciarsi per poter ciascuno trovare la propria strada.

Lei che cosa sente di voler fare adesso?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott.ssa e grazie mille per la sua pronta risposta.
Al medico di base abbiamo portato di volta in volta le singole evidenze ma niente a livello complessivo.
Il lavoro secondo me è uno degli aspetti da considerare ma personalmente non credo sia solo quello a causare questa situazione. E' un elemento in più che complica le cose. L'ho menzionato perchè penso che tutte quelle ore da sola non fanno altro che darle la possibilità di ripensare troppo alla situazione invece di distrarsi.

Il cambiamento che ha avuto non è stato repentino ma graduale nell'arco di svariate settimane. E' per questo che non sono riuscito a contestualizzarlo in qualche causa particolare specifica. Anche in precedenza aveva accusato momenti di chiusura verso di me ma bene o male sempre riferibili a situazioni specifiche che mi descriveva e di durata di un giorno o poco più.

Per quanto riguarda la nostra relazione, io come ho scritto sono innamorato di lei e non vorrei perderla assolutamente ma è chiaro che mi sono innamorato di una persona diversa da oggi. Sono assolutamente disposto ad aiutarla e farei di tutto per sistemare le cose. Solo mi ha assalito il dubbio di non essere in grado di farlo o che possa essere una situazione irreversibile.
C'e' stato pero' uno sviluppo nelle ultime ore che mi ha rasserenato molto: ha per la prima volta chiesto a aiuto e abbiamo deciso di andare da una psicoterapeuta per vedere se la situazione si puo' sbloccare in qualche modo.

Che ne pensa? E' la prima volta che si espone in questo modo chiedendo supporto "all'esterno" e penso sia una cosa assolutamente positiva, quanto meno perchè ora vedo in lei una volontà concreta di affrontare i problemi.

Grazie ancora.

PS. devo anche capire ora a chi possiamo rivolgerci....
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sono assolutamente disposto ad aiutarla e farei di tutto per sistemare le cose. Solo mi ha assalito il dubbio di non essere in grado di farlo o che possa essere una situazione irreversibile."

Gentile utente,

sono felice che anche la Sua compagna abbia deciso di chiedere aiuto, in quanto spesso i famigliari dei pz soffrono molto ma non riescono ad aiutare e spesso sono confusi...

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Lo specialista di riferimento è lo psicologo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,
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