Umore basso causa solitudine

Buonasera, ho scritto più volte qua per ricevere sostegno. E oggi lo rifaccio. Mi capita spesso di essere depresso perchè solo (sentimentalmente) e forse anche per esserlo sempre stato. Prendo già un psicofarmaco (cimbalta 60mg) e vado da una psicoterapeuta circa una volta al mese, di più non posso economicamente.
Cerco di uscire ma non basta, non riesco a capire se posso essere felice rimanendo sempre single e senza una vita sessuale. Finora ci sono riuscito poco.
Frequento un paio di corsi dove ho conosciuto persone anche se non della mia età o in ogni caso dove ci sono ragazze fidanzate.
Sono anche senza lavoro.
Come faccio a migliorare la situazione?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Lei scrive: Umore basso causa solitudine....a me sembra invece, leggendo i suoi pregressi consulti, solitidine causa umore basso........
La scadente vita sociale, di relazione ed affettiva, potrebbe essere la conseguenza di una sintomatologia depressiva non ancora curata.
Una seduta al mese, forse è troppo poca, sembra un sostegno psicologico, che forse nel suo caso non è bastevole.
Su cosa sta lavorando in seduta?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
sia sul lavoro sia sulla vita affettiva. Purtroppo economicamente non posso permettermi più di una volta al mese. Anche per questo ho scritto qua.
Solitudine causa umore basso potrebbe essere, ma non se intende di uscire e stare con gli amici. Su quel fronte non ho problemi, ma a volte mi sento solo comunque.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Scrivere quà, rappresenta una prima consulenza online, non può essere sostitutivo di una cura, gli psicologi li trova anche in convenzione nelle strutture pubbliche
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dopo
Utente
Utente
In che struttura pubblica dovrei andare?
Dice che non ci sarebbero problemi a seguire due psicoterapeuti?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Essere seguiti da due psicoterapeuti è un problema ed è indicato solo in determinati e selezionati casi. Tra l'altro Lei sta già seguendo una coterapia (farmacologica + psicoterapica).
Accostare due psicoterapeuti invece ha un senso in alcuni disturbi gravi della personalità, non certo per un problema economico.
Piuttosto, prima di cambiare, come si trova con il terapeuta?
Che tipo di oreintamento sta seguendo?

Ha apprezzato miglioramenti col farmaco? Quali?

Forse il sentirsi solo comunque pur essendo in mezzo agli altri ha a che vedere con la mancanza d'intimità, cioè le relazioni restano tutte molto superficiali perchè c'è il timore di non essere apprezzato per com'è.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Con il terapeuta mi trovo bene però la situazione non cambia nel senso che anche lei mi dice che sto già facendo abbastanza per trovare una persona, e nessuno potrà mai sapere quando ne troverò una, può anche essere che non la troverò mai. Ora non avendo neanche il lavoro mi sta aiutando da quel punto di vista. Ma dipende da seduta a seduta.
Se potessi andrei anche ogni settimana.

Tra tutti i farmaci che ho provato questo è quella che mi fa più effetto, anche se non molto, oggi ad esempio non avevo nessuna voglia di uscire e il morale è basso.

L'intimità manca ed è sempre mancata, il timore di non essere apprezzato per come sono a volte c'è perchè me lo è stato fatto pesare da qualche ragazza, ma non è così ingombrante.
In ogni caso non è che sono immobile. Pochi giorni fa volevo conoscere una ragazza e ho chiesto informazioni su di lei, ma purtroppo è impegnata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Io credo che l'obiettivo non sia almeno per ora trovare a tutti i costi una ragazza, quanto superare tutte le insicurezze e le debolezze. Chiaramente più si espone e più ha possibilità di farlo e di apprendere nuove modalità relazionali.
Mi pare però che Lei facilmente si faccia scoraggiare da ciò che accade: è così?

Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html


Che cosa sta facendo per cercare lavoro?
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dopo
Utente
Utente
La solitudine non so come superarla, in ogni caso domani mattina farei bene ad andare da qualche parte (non ho capito dove) per trovare un psicoterapeuta gratuitamente?
Io vorrei anche continuare con la mia sinceramente.

Io però non parto scoraggiato, ho molta stima di me e mi piaccio come persona.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"La solitudine non so come superarla"
Se Lei si piace e ha una buona stima di se stesso, mi chiedo come faccia ad avere difficoltà relazionali con le persone e con le donne in particolare... forse sarebbe opportuno che Lei intercettasse con l'aiuto del terapeuta che cosa non funziona.

In genere io non credo che siano gli altri che fanno tutto (ci rifiutano, ci ignorano, ecc...) ma credo che siamo noi a doverci assumere le responsabilità. Tutto questo fa parte del processo terapeutico ed è bene parlarne col terapeuta.

Se Lei ritiene di cambiare per questioni economiche, credo dovrebbe parlarne esplicitamente col terapeuta per fare il punto della situazione e chiudere con il professionista.

Un cordiale saluto,
[#10]
dopo
Utente
Utente
Mediamente negli ultimi anni ho provato attrazione con la voglia di conoscere un paio di ragazze l'anno. Però o non piacevo oppure erano impegnate.

Più che altro avrei bisogno di andarci una volta a settimana, cambierei solo per questo motivo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Che cosa fa per piacere a qualcuna?
Che cosa fa per corteggiare una donna?
Quali aspettative ha nel momento in cui conosce una donna?

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dopo
Utente
Utente
Cerco di sorridere e chiderele qualcosa di lei.
Cerco di essere simpatico.
Una donna verso la quale sono attratto, se vedo che anche lei mi sorride e sta bene in mia presenza, ho l'aspettativa di conoscerla meglio!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Parla anche di se stesso?
Oppure teme di fare qualche passo falso facendolo?
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Utente
Utente
Parlo anche di me ovviamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Forse non parte scoraggiato, ma mi pare di intuire che si lascia scoraggiare facilmente da un rifiuto o dal fatto di incontrare una donna già impegnata.

Solo attraverso le esperienze potrà modificare questa situaizone; se poi Lei non ha una bassa stima di sè, come asserisce, mi pare abbia anche un vantaggio.

Secondo Lei che cosa non funziona, oltre al fatto di incontrare donne già impegnate o poco interessate?
E' possibile che ci sia qualcosa nel Suo modo di pensare e di porsi a rendere problematico l'approccio?
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dopo
Utente
Utente
Sì, se so che la ragazza è impegnata o non piaccio ci rimango parecchio male.

Sinceramente non ho idea di cosa non funzioni, anche perchè se una persona è già impegnata o non sono ciò che cerca, trovo normale essere rifiutato.

Questa mattina avrei voglia di parlare con un psicoterapeuta.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il colloquio clinico o la seduta con lo psicoterapeuta, non può seguire la voglia del momento, ma deve seguire un protocollo terapeutico e soprattutto un progetto.

Gli SOS psichici, non funzionano....
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dopo
Utente
Utente
Ok, ma visto che sono in questa situazione da anni, mi sento in dovere di fare qualcosa per cambiare la situazione
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Appunto, si rivolga ad una struttura pubblica, valuti i tempi di attesa ed inizi un percorso una volta per tutte, online non si può fare altro.....se non ascoltarla, decodificare la sua domanda ed adeguatamente indirizzarla

Auguri
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sì, se so che la ragazza è impegnata o non piaccio ci rimango parecchio male."

Bisogna anche capire se questo Suo "rimanerci male", legittimo, sia in grado di scoraggiarLa a tal punto da chiudersi e di conseguenza evitare...
Io sento anche un po' dissonante la Sua affermazione di avere una buona stima di sè e piacersi e restarci così male se sa che una persona è già impegnata (quindi immagino non conosca bene la persona e non possa dirsi innamorato di questa)...
Che cosa di Lei va a toccare il rifiuto?

Di tutto questo non sta parlando con il terapeuta?
Non ho capito in che maniera il terapeuta La sta aiutando su questi aspetti e sugli aspetti lavorativi.


Cordiali saluti,
[#21]
dopo
Utente
Utente
"Che cosa di Lei va a toccare il rifiuto?"
Il fatto di continuare a rimanere solo, senza affetto, (e forse anche di esserlo sempre stato) non di certo il fatto di piacere o non piacere.

Si ne parlo, cerco di impegnare il mio tempo facendo corsi e uscire con gli amici.
La mia psicoterapeuta dice che nessuno sa quando potrò trovare una persona. Non è neanche detto che la trovi.



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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Forse il problema sta proprio in questa Sua valutazione: un rifiuto per Lei è la conferma che resterà solo, come se se lo aspettasse in qualche modo...

Nella prossima seduta potrebbe partire da qui e andare a capire col terapeuta che sono le nostre credenze che spesso generano un problema.
Mi spiego meglio. Se il rifiuto è la conferma del fatto di restare solo, è anche probabile che Lei metta in atto comportamenti finalizzati ad ottenere questa conferma. In genere questa è la profezia che si autodetermina e che merita spazio in una terapia, perchè mi pare ci sono aspetti nel Suo racconto molto dissonanti tra loro.

Un cordiale saluto,
[#23]
dopo
Utente
Utente
Ma io il rifiuto non me lo aspetto, posso piacere.
E' solo che finora ho sempre incontrato ragazze a cui non piacevo o erano già impegnate.

E mi ha portato a una solitudine affettiva credo normale vista la situazione.

Cosa trova di dissonante?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ma io il rifiuto non me lo aspetto, posso piacere."
Certamente Lei può piacere come tutti, ma il fatto di non piacere, perchè di questo stiamo parlando, dal momento che mi pare di capire Lei non sia stato rifiutato dopo essersi fatto avanti, se ho capito bene, è un altro evento dell vita che può benissimo verificarsi.

Come mai Lei ha tutti questi problemi quando e se non piace a qualcuno?
In altre parole cade in una profonda tristezza per il fatto di non piacere a qualcuno.

Una persona con una stima di sè più alta, al contrario, potrebbe starci male un po' se interessato alla persona, ma un rifiuto o il fatto di non piacere, non va ad intaccare così profondamente l'umore e l'immagine di se stessi, nè porta alla solitudine (ci sarà dietro un meccanismo Suo che La spinge ad evitare determinate situazioni?).

Questo a mio avviso è dissonante.

Che qualcuno possa dirci di no, non solo è fisiologico e fa parte della vita, ma prima o poi impariamo a gestire queste situazioni e a negoziarle.
La stessa cosa accade per il fatto di venire lasciati.
Come mai Lei non ha ancora imparato a farlo?

E' come se a Lei mancassero delle esperienze "correttive" a riguardo e un atteggiamento più positivo verso se stesso e gli altri.

Saluti,
[#25]
dopo
Utente
Utente
"dal momento che mi pare di capire Lei non sia stato rifiutato dopo essersi fatto avanti"

A volte le ragazze erano fidanzate a volte sono stato rifiutato.

"Una persona con una stima di sè più alta, al contrario, potrebbe starci male un po' se interessato alla persona, ma un rifiuto o il fatto di non piacere, non va ad intaccare così profondamente l'umore e l'immagine di se stessi, nè porta alla solitudine (ci sarà dietro un meccanismo Suo che La spinge ad evitare determinate situazioni?)."

A me invece da un problema grosso di solitudine, secondo me non ha molto a che vedere con la stima che si ha di se stessi.

Il fatto di non aver mai avuto una relazione forse mi porta a non vivere serenamente il rifiuto e vedere un obiettivo sfumare.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Che cosa Le impedisce di superare la solitudine?
[#27]
dopo
Utente
Utente
I momenti in cui ho meno sentito la solitudine è stato quando mi piaceva una ragazza e sono riuscito a conoscerla e lei sembrava felice di parlare con me.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

NON Le ho chiesto quando sente meno la solitudine, ma che cosa concretamente Le sta impedendo di superare la solitudine.

Su questo dovrebbe riflettere e lavorare col terapeuta.

Buona giornata,
[#29]
dopo
Utente
Utente
Niente.

Concretamente sono le situazioni che svaniscono, i rifiuti, ecc.

Più di frequentare corsi per conoscere persone non so che fare.

Io cerco di impegnarmi ma non cambia nulla.
[#30]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
E' probabile che, mentre frequenta corsi e persone, ci sia qualcosa (da intercettare con l'aiuto del terapeuta) che Le impedisce di costruire relazioni profonde e significative. Se le cose stanno così, mi pare sia da vedere che cosa si attiva in Lei e soprattuttto che cosa stia impedendo di costruire relazioni stabili.

Ne parli col terapeuta.

Cordiali saluti,
[#31]
dopo
Utente
Utente
Finora il non piacere (come partner) alle persone con cui ho cercato di costruire delle relazioni profonde o il fatto che erano impegnate.

Per il resto ho cercato sempre di seguire i consigli del psicoterapeuta.
[#32]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

mi pare di poter concludere: Lei non sta facendo niente per poter superare la solitudine.
Io mi riferivo nel mio ultimo post a comportamenti o pensieri automatici da intercettare con l'aiuto del terapeuta che Lei probabilmente mette in atto, non al fatto di non piacere.

Inoltre continuare a ripetersi di non piacere alle persone o che queste fossero già impagnate La sta avvitando su una NON- soluzione del problema. Non crede di dover andare oltre? Tant'è che Lei stesso asserisce di non fare nulla per uscire dalla situazione.

Ma pare che Lei abbia sposato questa Sua verità e su questa pone Le Sue obiezioni...

Invece, comprendendo che cosa dentro di Lei (emozioni o pensieri o comportamenti attuati in maniera inconsapevole, magari dei timori, ecc...) non Le sta permettendo di costruire relazioni profonde e significative, sarà più facile lavorarci su.

Quali sono i consigli del terapeuta?
[#33]
dopo
Utente
Utente
Beh ma io cerco di creare delle relazioni profonde con chi mi interessa, non mi sembra di non fare niente. Non ho sempre la mente impegnata in cose che mi fanno stare bene, quei pensieri di solitudine non si tolgono uscendo con gli amici o dandosi da fare.

Perchè dice questo?

Io cerco di superare la situazione sapendo cos'è che mi farebbe stare meglio, se poi lei intende di accettare il fatto di non avere una vita affettiva e stare bene in questa situazione, su questo posso lavorarci.

Forse questa mia mancanza ha un peso molto grande, forse è il fatto di non averla mai avuta in più di 30 anni ed essere consapevole che anche ascoltando i pareri dei psicoterapeuti non è cambiato nulla parlando di risultati.

Ma le mie non sono convinzioni, uso spesso il condizionale e vorrei migliorare questo stato cercando di farmi aiutare e chiedendo consigli.

[#34]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Online non è possibile andare oltre, non si può fare psicoterapia, nè esplorare il suo vissuto ulteriormente.
Trova gli psicologi, anche in convenzione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Non ho sempre la mente impegnata in cose che mi fanno stare bene, quei pensieri di solitudine non si tolgono uscendo con gli amici o dandosi da fare."

Gentile Utente,

mi scusi, ma mi pare evidente che se prova a rileggere quanto ha scritto fin qui sta davvero ripetendosi sempre la stessa cosa, talvolta contraddicendosi: prima asserisce di NON fare nulla per uscire dalla solitudine e poi dice di sì, ovvero che si impegna molto per raggiungere questo obiettivo, ma non dice in che modo.

Tuttavia qualcosa pare NON funzionare. Qui deve fare il punto con la terapeuta, e NON incepparsi a ripetere che il Suo problema è la solitudine e che comunque fa tanti sforzi, non piace o incappa sempre e solo in persone già impegnate.

Che cosa NON funziona di ciò che fa è la domanda sulla quale deve ragionare col terapeuta, perchè quando sbagliamo strada (e può capitare), facciamo una bella inversione a U. Non continuamo ad accanirci, dicendo che comunque noi ci stiamo impegnando alla guida! Tutt'altro!

Se poi quei pensieri di solitudine NON si tolgono uscendo con gli amici, Lei ha in parte ragione, ma la terapeuta non Le ha spiegato come mai? Avete fatto il punto della situazione su COME FUNZIONA Lei? Ha capito quali sono gli schemi cognitivi che utilizza con maggior frequenza? E quali sono?

Mi perdoni la franchezza, ma quando Lei poi chiede dei CONSIGLI al terapeuta (diverse sono le PRESCRIZIONI nelle terapie quali al es. quella di tipo cognitivo-comportamentale), è in inganno, perchè lo psicoterapeuta NON dà consigli ai propri pz, ma semmai precise prescrizioni all'interno di una psicoterapia dove sono stati fissati gli obiettivi da raggiungere. E quindi non mi pare che Lei abbia capito come funziona e come può e deve utilizzare la terapia a Suo vantaggio.

Probabilmente il fatto di limitare le sedute ad una volta al mese non aiuta, soprattutto se siete ancora all'inizio, cioè senza aver apprezzato risultati visibili.

Ma sono perplessa anche su quanto dice a proposito del terapeuta: che cosa vuol dire che si trova bene, ma... non ha raggiunto risultati?
Un terapeuta è utile al pz se permette al pz di comprendere quanto basta di sè (del pz) e se è "un perturbatore strategicamente orientato", NON se è simpatico tanto meno se evoca nel pz sentimenti di timore e pietà e il pz allora non se la sente di chiudere la terapia.

"... anche ascoltando i pareri dei psicoterapeuti non è cambiato nulla parlando di risultati."
Anche qui mi dà l'impressione che Lei non abbia capito come usare a Suo vantaggio la terapia.
Mi spiego meglio. Il lavoro terapeutico NON consiste nell'ascoltare pareri di diversi terapeuti, mi pare chiaro che non cambia nulla se il tutto si limita a questo.
Il lavoro terapeutico consiste nel capire come Lei funziona, cosa non va bene delle strategie relazionali, cosa modificare e mettere poi in pratica.

A me pare che tutto questo stia mancando nella Sua terapia e che ci sia anche poca consapevolezza in Lei, perchè si limita a ripetere qui quale crede sia il problema ma non è stato messo a fuoco.

Chieda lumi al terapeuta su tutti questi aspetti.

Sempre cordiali saluti,
[#36]
dopo
Utente
Utente
Che non faccio nulla contro la solitudine non l'ho mai detto, anche scrivere qua è qualcosa no? O uscire. O impegnarsi in qualche attività.

Il problema allora è capire se sto facendo tutto bene o se posso migliorare.
Perchè anche seguendo i vari comportamenti che mi sono stati dettati le cose non sono cambiate in ambito di umore. E tantomeno di risultati.

Il mio compartamento sembra corretto, secondo la psicoterapeuta. Secondo me è brava a prescindere dai miei risultati. Mi ha fatto migliorare molto.

Però se non arriva il risultato, ho sempre il dubbio di non fare abbastanza bene ciò che mi dice, o che magari dovrei fare di più.

So che questo dipende anche dall'altra persona.

Comunque non sempre lavorato per obiettivi purtroppo, questo vorrei venisse applicato più spesso.

Domani inizierò un percorso più economico in un centro di salute mentale.

[#37]
dopo
Utente
Utente
"Il lavoro terapeutico consiste nel capire come Lei funziona, cosa non va bene delle strategie relazionali, cosa modificare e mettere poi in pratica."

Su questo ho migliorato, faccio tutto ciò che la psicoterapeuta mi ha detto di fare.