Abuso dal farmaco lendormin

Tutto è iniziato un anno fa. E' stato diagnosticato un tumore al polmone sinistro a mio padre (solo 52 anni) in pochi mesi la malattia a progredito e lui c'era più. Cosi inizio a prendermi cura della mia famiglia e dei miei due fratelli. Faccio quel che posso. Cerco di renderli felici. Prendo sulle spalle tutto, cerco di lottare per affrontare il dolore, ma da solo e troppo difficile e appoggiarmi a qualcuno non potevo. Cosi da quando mio padre era ancora in vita o iniziato a prendere le gocce en ma mi facevano dormire ma non rilassare. Dopo la sua morte e diversi avvenimenti acceduti in quel periodo mi portano a parlare con il mio medico di base del mio problema dell'insonnia, quindi mi consiglia il farmaco lendormin dicendomi di non abusarne. Io invece a causa di una crisi molto forte ne ho abusato moltissimo. Sono arrivato a prenderne 10 pastiglie per un colpo solo. Solo per dormire e lasciare fuori il mondo. Ho reagito nel mio piccolo, ma non del tutto.
Adesso prendo delle tisane e delle pastiglie alle erbe che mi aiutano ad essere più rilassato, ma ogni sera se non prendo 5 pastiglie di lendormin non riesco a chiudere ogni. Continuo a girarmi nel letto. Credo di essere entrato in un tunnel che non so come uscirne. Chiedo se qualcuno possa consigliare qualcosa di umano da fare. Nessun melodramma o altre cose imbarazzati. Se avete un suggerimento vi prego di contattarmi. Voglio mettermi a letto senza dover prendere nessun farmaco per poter riposare in maniera dignitosa. Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che mi darete.
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

premesso che le domande inerenti i farmaci vanno rivolte ai medici, che sono gli unici autorizzati a prescriverle, può capitare che alcuni farmaci inneschino un processo di dipendenza.

La quale però non risolve il "dubbio" che si ha e che fa salire il livello di ansia.

Perciò credo sia opportuno che si rivolga anche a uno psicoterapeuta per approfondire ciò che concerne i <<diversi avvenimenti acceduti in quel periodo>> e il peso che hanno avuto sulla Sua quotidianità.

Conceda più tempo a Lei stesso e non trascuri i momenti di riposo "da tutto".

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr. Stefano,

il farmaco mi e stato prescritto dal mio mio medico di base sapendo i sintomi. Mi aveva informato di non abusarne, ciò che io non ho fatto.
Adesso vorrei uscire da questa dipendenza. Come posso dire in parole poche, disintossicarmi totalmente. Poter andare a letto senza prendere tisane o altre cose del genere, compresso i farmaci.
La mia unica possibilità e quella di andare da psicoterapeuta possa risolvere il mio problema con altri farmaci?

Cordiali Saluti

Angelo Ciulla
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non ho ben capito se il medico ha posto una diagnosi precisa, però mi pare si debba davvero ripartire dall'inizio.

Lei subisce un evento molto stressante, come la perdita del papà per circostanze piuttosto drammatiche quali un tumore che lo porta via in poco tempo.

Ma le Sue convinzioni, in un momento per Lei delicatissimo e di vulnerabilità, sono: "...cerco di lottare per affrontare il dolore, ma da solo e troppo difficile e appoggiarmi a qualcuno non potevo..."

Da dove viene l'idea che debba lottare contro il dolore: non Le pare la cosa più normale e sana del mondo soffrire per la perdita del papà?
E poi perchè deve affrontare tutto ciò da solo?
Perchè non chiede aiuto?

In che modo lo psicologo psicoterapeuta può aiutarLa?
Innazitutto lo psicologo NON può prescrivere farmaci di alcun tipo, perchè non è un medico e la prescrizione dei farmaci è un atto medico.

Poi i disturbi d'ansia, se parlaimo di questo, devono essere diagnosticati e curati. La psicoterapia è un trattamento adeguato per tali disturbi. E' probabile che la morte del papà, le tensioni derivanti e le Sue idee di dover fare tutto da solo e non chiedere aiuto abbiano spezzato un equilibrio fino a poco tempo fa funzionale.

Ne parli con uno psicologo psicoterapeuta.
Se si tratta di un disturbo d'ansia è possibile che il trattamento sia molto breve.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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