Crisi esistenziale

Ho 21 anni, e da almeno due anni sto vivendo una crisi d'identità, sfociata poi in una in una crisi esistenziale totale e devastante. Le motivazioni sono varie, in primis la fine
di un grande amore, riluttante al dolore ho iniziato ad abusare di marijuana, in più mi son ritrovato da solo (inizio dell'università) a Roma, lontano dalla famiglia, dagli amici del paese e da quelli del liceo. Mi sentivo spaesato, non sapevo chi ero, fumavo e mi chiudevo nelle riflessioni, avevo difficoltà enormi a stringere relazioni, persino a toccare fisicamente altre persone, impaurito. Con il secondo anno le cose hanno iniziato a migliorare, ma l'abuso di marijuana continuava, e sono iniziate a subentrare paranoie, che pian piano sono diventate ossessioni, come quella di essere gay,alimentatat soprattutto dal sospetto che molti dei miei amici mi credano tale, ma non me lo dicono apertamente, io in questi ultimi sei ho avuto rapporti sessuali con due ragazze diverse, e sono andati benissimo, non ho mai provato attrazione per uomini, ne fisica ne mentale,ho sempre avuto relazioni con ragazze/donne, ma in questi due anni la mia sessualità si è completamente appiattita, fino quasi a scomparire, e da questo credo dipendano i dubbi che hanno attanagliato me, e che i miei amici stanno trasformando in loro certezze. Ora ho capito, che i disagi di questi primi due anni romani, sono dovuti a questa soppressione del dolore, che ho adoperato inconsapevolmente, e sto pian piano ritrovando me stesso,in ogni mio ambito. Ma quando sto a contatto con questo gruppo di persone che mi crede gay sono terribilmente a disagio. Cosa devo fare? Forse un viaggio mi aiuterebbe a ritrovare certezze, autostima, a ritrovare chi sono effettivamente? Ho forse uno psicologo?
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La non elaborazione del dolore, la sua negazione, la sua soppressione mediante le droghe, non fa altro che spostare nel tempo la sua elaborazione .
Sembra, da quanto scrive che si sia imbrigliato in una spirale di sofferenza crescente, che adesso si è trasformata in una problematica apparentemente identitaria.
Uno psicologo, mediante colloquio clinico, ricucendo la sua storia affettiva, emotiva e clinica, potrà effettuare un adiagnosi del suo disagio ed aiutarla a trovare la strada per la sua risoluzione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

mi pare di capire che l'uso di droghe abbia fatto scaturire una problematica d'ansia, come spesso accade, e che il problema principale sia questo.

E' probabile che quella dell'omosessualità sia un problema d'ansia, nel senso che tu descrivi un certo timore all'idea di poter essere gay, non un piacere o la voglia di avere un partner di sesso maschile.

Come mai la vita sessuale negli ultimi due anni si è appiattita? Cosa è successo?
Il fatto di non avere una ragazza, se si è ansiosi, potrebbe generare il DUBBIO di essere omosessuali.
In questi casi è allora opportuno rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Si è appiatita , ma si è appiattita come tanti altri aspetti della mia vita. Non riuscivo a ritrovarmi, ogni volta che mi trovavo in difficoltà scappavo, mi rintanavo nella mia camera con il mio splift e i miei pensieri. Ho avuto un enorme calo dell'autostima, questo mi ha abbattutto,ogni piccola cosa, per me diventava un dramma,ed è chiaro che le ansie, i dubbi che mi trascinavo dentro, si riflettevano anche fuori, dovrei tornare a ridere di me, degli altri, prendere la vita meno seriamente, sto già risalendo, ma ogni tanto mi tornano brutti pensieri, e forse una semplice chiacchierata con uno psicologo, e non una psicoterapia sarebbe già abbastanza. Capisce cosa intendo? Gli sguardi cattivi, le parole sussurate all'orecchio, le invidie hanno iniziato a spaventarmi a morte, la paura mi ha immobilizzato, piuttosto che farmi reagire!