Attacchi d'ira e anaffettività

Salve,

Scrivo a voi perché sono esausta. Ho appena terminato una discussione con il mio compagno con cui convivo (abbiamo 30 anni entrambi e ci conosciamo da 3 anni).

In passato ho avuto problemi di bulimia, ho avuto molte relazioni in cui ho sempre cercato qualcosa che mi sembra di aver trovato in questa persona.

Ho un padre padrone e una madre dolcissima e dipendente, lui ha un padre ex alcolista timido e passivo e una madre anaffettiva e per niente dolce.

Se all'inizio mi sembrava di aver trovato la pace che cercavo, ben presto ho iniziato a sentire la mancanza dei baci, delle carezze, del gioco e del sesso. Lui non mi dà nulla di tutto ciò. Lo facciamo una volta a settimana, dura poco e ormai per me è diventato doloroso e noioso. Ho provato a introdurre un pò di gioco con completini sexy o sex toys ma niente.
Sono arrivata ad un punto in cui non provo più piacere per nulla, perché lui sta sempre a giudicare tutto e tutti, ha attacchi di ira in cui mi offende, almeno una volta ogni 1 o 2 settimane. Offese a me e alla mia famiglia, a quanto sia stato difficile il mio passato. Arriva a dire che ho il cervello piccolissimo, che sono una imbecille, una persona di m, una ninfomane. Io cerco di moderare i toni e di farlo ragionare. Poi torna tranquillo e fa come se nulla fosse successo. Aggiungendo a ciò la totale assenza di baci carezze e abbracci (le rare volte che provo io, percepisco che lui vuole tagliare corto), sono arrivata a sentirmi come una bambina.
Ecco io mi sento come sua figlia non come la sua compagna. Non mi sento desiderata, non mi sento donna, mi sento inibita quando invece adoro il sesso e il contatto fisico.
Mi dice che ammette di essere così ma che non ci può fare nulla, dice che io sono fragile e mi faccio influenzare dalle donne insoddisfatte dei mariti che vengono nel centro in cui lavoro. Dice che ha bisogno di un contatto mentale per potersi aprire.
Ma io credo davvero che qui il problema stia a priori.
Di notte sogno baci romantici e corteggiamenti. La mia immaginazione torna al mio ex e alla libertà che avevamo di esprimere le nostre fantasie.
Anzi, ormai ho già superato quella fase. Ormai sono apatica e non provo nemmeno più la voglia di farlo.
Ho percepito che stargli accanto mi ricorda tanto mio padre. La mia migliore amica dice che io sembro mia madre sottomessa e lui sembra mio padre.
Ma mio padre non lo sopporto.

Cosa posso fare?
[#1]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, sicura che questo vuole avere dalla vita ?. mi pare troppo costoso questo giovanotto già ora, come sarà tra qualche anno.. ? Io ci penserei molto, prima di investire in un rapporto che le dà ben poco, in cui deve discutere, sentirsi squalificata e così via..
Narcisista questo lui che ha bisogno del "contatto mentale",non le pare.. ?
Si faccia aiutare, perchè così, possiamo avere delle intuizioni, ma lei ha bisogno, penso, di un aiuto più vicino..
Coraggio..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ecco io mi sento come sua figlia non come la sua compagna. Non mi sento desiderata, non mi sento donna, mi sento inibita quando invece adoro il sesso e il contatto fisico>

Gentile Utente,
cosa la trattiene ancora in un rapporto del genere?

<ho avuto molte relazioni in cui ho sempre cercato qualcosa che mi sembra di aver trovato in questa persona.> Cosa pensa di aver trovato in questa persona?
Come sono state le sue relazioni precedenti?
Come si poneva in questi rapporti? Come terminavano?

<In passato ho avuto problemi di bulimia>
E come li ha affrontati? Si è mai rivolta a uno specialista?

Una relazione con le dinamiche descritte, in cui lei si sente figlia, criticata, giudicata, svilita, inibita, dovrebbe farla riflettere sul perché di questa scelta e del come si pone nelle sue relazioni affettive.
Incontrare un nostro collega le potrebbe essere utile.
Che ne pensa?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie davvero per le vostre risposte..

sono sempre stata attratta dai caratteri dominanti e so che arriva tutto dalla mia famiglia. La bulimia l'ho sconfitta con un pò di psicoterapia e con il vivere da sola.
Ora sono consapevole di molte cose, ho gli occhi aperti, adoro il cibo e apprezzo sempre di più il mio corpo. Ormai è acqua passata.
Ho sempre avuto quindi relazioni in cui l'altro era dominante, a parte una. E' come se mi sentissi al sicuro quando qualcuno decide per me. Come ha sempre fatto mio padre. Così ora non ho uno straccio di soldo e sono passata pure part-time così se dovessi andare via sarebbe difficile.

Il mio ex mi rincorre da 3 anni. E' lì che mi aspetta, ma sono sempre scappata da lui. Ormai non mi fido nemmeno più delle mie sensazioni, perché se l'uomo che pensavo buono, si è rivelato così, allora quali scelte giuste potrò mai fare?

Dice che sono una teatrante e che nella coppia bisogna portare pazienza. Ma gli scatti d'ira vengono solo a lui e mai a me, sono sempre io quella che cerca di abbracciarlo.

Ho detto a lui tutte queste cose e sono pure nel dubbio che sia vero quello che ho scritto. Ho paura di esagerare ma so anche che una persona serena non avrebbe dubbi sul proprio sentire. Ho paura che abbia fatto a pezzi il mio istinto come fa a pezzi le persone che abbiamo intorno. Le amiche non vanno bene perché dice che sono false. I nostri amici non vanno bene per svariati motivi. Ma non vuole uscire mai da solo con me, per una cena o una passeggiata. Non più dopo avermi conquistata.

Ma il fatto che io stia piangendo a dirotto o gli attacchi d'ansia che mi prendono credo siano una buona ragione per porsi delle domande.

Forse dovrei partire rielaborando la mia autostima ma non ho soldi per una psicoterapia che vorrei tanto.

Cercavo comunque una conferma da un professionista, perché un conto è parlare con le amiche, un conto è ricevere un parere pulito ed esterno.

grazie ancora..
[#4]
dopo
Utente
Utente
Dimenticavo....

se riuscissi a consultare qualcuno lo dovrei fare di nascosto, perché per lui è tempo perso, ma ci proverò.

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

anche presso le strutture pubbliche della Sua città può trovare psicologi e/o psicoterapeuti in grado di aiutarLa e non sorprende quello che dice in quanto spessissimo correla con disturbi alimentari.

Come ha trattato in passato i problemi di bulimia?
Attualmente non ha più avuto problemi alimentari?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie..

Sono stata prima da una psicologa freudiana, la quale mi ha ordinato il prozac. Ma i toni erano freddi e staccati e le analisi lunghe.

Ho interrotto sedute e prozac e sono andata a vivere da sola. Mi sono laureata e rialzata.

Ho ripreso a mangiare, ormai è tutto normale da un bel pò di anni e non cerco più il controllo alimentare.

Sono stata anche da una psicoterapeuta di stampo junghiano, ed è andata meglio. La terapia era più diretta, grazie anche all'uso delle immagini. Poi ho abbandonato.

Non ho mai risolto molto forse.... però qualche passo in più è stato fatto.

So che ora mi fa bene fare ciò che mi piace fare, come mi è stato consigliato. La mia passione è diventato il mio lavoro. So che i deliri narcisistici di mio padre non sono la legge e che la mia mente ha preso la strada dei colori e del piacere.

Eppure mi ritrovo qui. Di nuovo. La stessa scena si ripete.
La mia migliore amica che mi conosce come una sorella, ha visto la struttura della casa in cui convivo con lui. E si è lasciata scappare un "è fatta come la casa dove abitavi con i tuoi, ho la pelle d'oca".
Credo di aver capito ora il senso della frase.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ho paura che abbia fatto a pezzi il mio istinto come fa a pezzi le persone che abbiamo intorno. Le amiche non vanno bene perché dice che sono false. I nostri amici non vanno bene per svariati motivi. Ma non vuole uscire mai da solo con me, per una cena o una passeggiata. Non più dopo avermi conquistata.>
Ce ne sarebbe abbastanza per comprendere da quanto riferisce che quest'uomo sta esercitando potere e controllo su di lei, cercando di svilirla, isolarla, indebolirla, renderla sempre più dipendente dal rapporto.Ma in una coppia si contribuisce in due, di domandi dunque cosa sta facendo lei che alimenta e rinforza il ruolo del suo partner.

<Ho sempre avuto quindi relazioni in cui l'altro era dominante, a parte una. E' come se mi sentissi al sicuro quando qualcuno decide per me>

Un copione che si ripete e che lei crede metterla al sicuro...ma non pare proprio sia così, anzi la pone in situazione scomode e portatrici di malessere.
Dal mio punto di vista le modalità che lei mette in gioco per le sue scelte affettive e quelle di porsi nelle relazioni meriterebbero di trovare spazio di ascolto, riflessione e lavoro con un nostro collega anche per evitare di reiterare all'infinito il medesimo copione. Che ne pensa?

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

può leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

I disturbi del comportamento alimentare non implicano solo il controllo del cibo e il calcolo delle calorie, ma hanno precise caratteristiche psicologiche.

Inoltre dice bene quando asserisce che la scena si sta ripetendo: quando un copione si ripete è perchè non siamo così consapevoli di ciò che è stata la nostra prima relazione d'amore (con i genitori) e quindi riconosciamo negli altri quella stessa modalità -per quanto maltrattante e tossica- che abbiamo già sperimentato e che crediamo di poter CONTROLLARE, GESTIRE e anche MODIFICARE.
Tutto ciò, nelle fantasie di donne che come Lei hanno avuto un padre-padrone, generano l'illusione di poter -da adulte- modificare e finalmente vincere quella condizione di disagio sperimentate da bambine.

E' su questo che potrebbe lavorare con un nuovo terapeuta, magari con un metodo più attivo e direttivo e meno distaccato.

Però è importante lavorare su tali aspetti, non basta aver ridotto il sintomo, altrimenti tenderà a riprodurre tale modalità relazionale in tutte le Sue relazioni con gli uomini.

Ci pensi.

Un cordiale saluto,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Sto interrompendo la catena perché per la prima volta dopo 3 anni sono uscita un giorno intero da sola con una amica.

Gli amici sanno che lui fatica a farmi fare queste cose. Scherzandoci su hanno ammesso di essere sorpresi.

L'amica che lui dice di essere falsa sta per raggiungermi per parlare un pò.

Credo sia arrivato il momento di fare qualcosa, quante volte ho aspettato un vostro parere...

Ho notato che le persone che si assomigliano si avvicinano come calamite. Il gruppo che frequentiamo è pieno di maschilisti con l'ego grosso come una casa.
Le compagne sono ormai fanno gruppo secondo me per darsi forza.

La negazione è la cosa peggiore. Io sono in questo gruppo nel limbo. Guardo tutti come se fossi sott'acqua, ma mentre loro spesso si dividono per fare serate separati, il mio compagno non vuole e per forza dobbiamo fare tutto insieme.

grazie ancora per le risposte..

[#10]
dopo
Utente
Utente
Ho letto l'articolo... c'è ancora da fare...

mi metterò al lavoro, grazie..
[#11]
dopo
Utente
Utente
Una domanda ancora...

come gestire tutto? Devo far finta di niente e continuare questa convivenza e iniziare la psicoterapia? Devo andare via?

Non so...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
non possiamo dirle quale decisione prendere, colga gli spunti che le abbiamo fornito per riflettere.

Incontrare di persona un nostro collega potrebbe essere davvero opportuno tanto per gestire quanto sta accadendo, riflettere e prendere decisioni quanto per gli aspetti sottostanti sui quali sarebbe opportuno lavorare.

Ci faccia sapere se crede

Cari auguri
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dopo
Utente
Utente
Farò così.. un passo alla volta.

Di nuovo grazie
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dopo
Utente
Utente
Tra le vostre risposte è stato usato il termine "narcisista".

Mi chiedevo... c'è un modo per capire se il proprio compagno ha un disturbo narcisistico di personalità?


Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

un suggerimento: si prenda cura di se stessa, anzichè preoccuparsi se gli altri sono narcisisti e se è possibile porre diagnosi (che eventualmente formulerà uno psicologo o uno psichiatra).

E' di se stessa che deve prendersi cura.
Un cordiale saluto,
[#16]
dopo
Utente
Utente
Vi scrivo per dirvi che oggi ho incontrato una psicoterapeuta e mi è piaciuta da subito.

Le ho fatto un breve riassunto di tutta la mia vita e del momento che sto vivendo ora e mi ha confermato la relazione vittima-carnefice.

Inizieremo a fine agosto la terapia e mi ha consigliato di rimediare anche in modo concreto. Credo intendesse il fatto che mi dovrei allontanare da questa convivenza, poiché la mia priorità ora sono io.

La difficoltà ora sta nel vivere il quotidiano con questa persona, che ora sta canticchiando e cucinando la cena, e domani magari mi farà una nuova scenata di urla e guida spericolata.

Bastoni e carote. Io non ne posso più.

Vi volevo aggiornare ma soprattutto ringraziare per la vostra disponibilità. Questo sito si è davvero rivelato molto utile.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Molto bene, insieme alla psicoterapeuta potrà perseguire la strada per prendersi cura di sé e ritrovare la sua serenità.

La ringrazio, unitamente alle Colleghe, per il cortese riscontro.

Cari auguri
[#18]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

torno a scrivervi per chiedervi un consiglio. Ho iniziato da poco una terapia in cui mi è stato consigliato di stare da sola e di lasciare il mio compagno cercando di non incolparlo ma di attribuire tutto alla relazione.
Purtroppo il mio compagno non accetta tutto questo (relazione simbiotica: io dipendente lui molto probabilmente narcisista) però è arrivato al punto di piangere e di ammettere di essere così come vi avevo descritto. Ho sottolineato il fatto che dovremmo iniziare un percorso il cui obiettivo è quello di diventare indipendenti emotivamente per poter costruire una relazione matura. Lui mi ha detto di essere disposto ad iniziare una terapia ma non vuole che io interrompa la convivenza.

Vi chiedo: è possibile? O sarebbe opportuna una divisione?

Grazie
[#19]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Penso anch'io come la Collega che la segue, che sarebbe bene interrompere la convivenza, ma conviene darsi un tempo, per rendere la cosa meno drammatica.. della serie .. intervallo.. per tre mesi, quattro, intanto psicoterapia, individuale..tanto per chiarirsi le idee.. non si senta responsabile di lui, non lo prenda in carico , non voglia.. salvarlo..
Coraggio si può fare questo .. atterraggio.. nel reale, senza picche, ripicche, ricatti e lacrime.
Noi siamo qui.. ci faccia sapere..
[#20]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, vi scrivo per ringraziarvi e dirvi che ormai da mesi abito da sola e sto benissimo..
piano piano mi sono ripresa me stessa e ho fatto passi da gigante!
Ho un grande dubbio però e ho bisogno del vostro parere. Da qualche mese freqiento un ragazzo.
All'inizio nn volevo perché mi ero promessa d prendere tempo, ma la sua simpatia e il suo carattere
solare mi hanno fatta prendere. Il problema è che ben presto la cosa è diventata morbosa.. lui dice dno ma il parere delle amiche non è lo stesso. Vi spiego. Mi manda sms ogni minuto. Se nn mi
faccio sentire per piu d 1 ora s preoccupa o addirittura chiude il bar per cercarmi. È sospettoso. È arrivato a darmi della bugiarda perché secondo lui m stavo messaggiando cn qualcuno. Lui invece puo circondarsi d amiche e dipendenti carine al bar e io nn posso dire nulla. Addirittura all inizio mi diceva che nn dovevo "toccare" la sua dipendente perché con lei ha un rapporto speciale (dico solo che tutti pensavano fossero fidanzati) ma al contempo era consapevole che se io mi fossi comportata uguale con un altro la cosa lo avrebbe "ucciso". Mi controlla sempre se sono
connessa su whatsapp o facebook e se vede che c sono continua a chiedermi con chi mi scrivo o mi rimprovera perché non scrivo a lui. Al contrario lui non mi dice tutto o cancella messaggi per non farmi ingelosire anche se magari non c è nulla di cui preoccuparsi. ho il sospetto sia un dist dipendente e ho provato a dirgli che esagera ma nn so piu come fare. È andato via da mezz ora e ha gia chiamato due volte piu vari sms.
aiuto! Grazie
[#21]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, mentre mi complimento per i risultati raggiunti, non posso non notare che, continuamente questi suoi uomini diventano e forse sono, scomodi.. si domandi se non c'è qualcosa nel suo modi di porsi, di amare , di vivere , qualcosa che fa scattare queste dinamiche, dinamiche di controllo discussioni, litigi infiniti, che farebbero scappare molte donne, non lei però.
Forse così si sente amata davvero, centrale nella testa e nel cuore del lui di turno.. Ci sono donne che pensano che l'amore vero è così..
A me pare che una donna si organizza una vita impossibile , in questo modo, ma i gusti e i modi di pensare sono tanti..
Cosa ne pensa ?
[#22]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima,
Il fatto è che ho fatto e portato a termine una psicoterapia. La dottoressa si è complimentata con meper lla grande capacità di sentire chi ho davanti e di mettere in pratica cio che ho imparato dai libri di violenza psicologica nella coppia. Ho capito i motivi delle mie scelte in ambito affettivo e mi sono scoperta personalità dipendente. Il mio problema ora non è quello di cambiare quest uomo o di salvarlo dalle sue insicurezze. So quante energie una donna puo perdere per fare questo. Ora la mia priorità sono io. Quello che chiedo è. ... siamo tornati ai vecchi meccanismi? Io ho paura di si. Non sento parità e volevo una conferma sul fatto che un filino di ossessione qui c è..
[#23]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Temo che sì, ci sia un filo di ossessione, deve però vedere lei, mia cara, se questo è per un verso disperante, per l'altro fonte di sicurezza.. c'è chi ama stare sempre nel turbine delle emozioni, passione, dramma e chi no..e anche chi a un certo punto si .. stanca.. e diventa più indipendente..
[#24]
dopo
Utente
Utente
La terapia mi ha insegnato ad essere indipendente. Quasi non mi riconosco da quella che ero primae mi piaccio molto ora. percepisco ora da partee mia un distacco, che spesso diviene fastidio, nei confronti di tanti suoi atteggiamenti che mi ricordano un bimbo che cerca perennemente conferme. Inconsapevolmente o no delega sempre a me la responsabilità del suo stato d animo. Ma mi sembra che in un rapporto maturo questo non sia compreso. Sbaglio? Mi chiedo se effettivamente esistano rapporti maturi e di parità.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
E' questione di grado.. come diceva il nostro amico Freud... quanto maturi e quanto sbilanciati possiamo volere , desiderare, sopportare, reggere..
ciascuno di noi fa i conti con se' stesso coi propri desideri e con la propria pazienza e con la propria aspettativa di felicita'..
Coraggio, adesso lei mi sembra più forte..
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