E costante ansia che qualcuno possa entrare in casa

non so da dove iniziare, ho problemi di varia natura da quando avevo 11-12 anni e in questi anni sono solo peggiorati.
quando ero più piccolo non passavo quasi mai del tempo coi miei compagni di scuola, perchè sarebbe inesatto chiamarli amici, e non uscivo mai di casa se non perchè portatoci dai genitori.
andando avanti negli anni questa situazione non è cambiata: passo il mio tempo a casa ed esco solamente se strettamente necessario o se non riesco ad evitare di farlo.
quelli che ritengo principalmente i mie problemi in questo momento sono:
-una scarsa intelligenza emotiva che comporta difficoltà nel capire come sia meglio comportarsi nelle differenti situazioni e, di conseguenza, l'ansia di aver sbagliato approccio con chiunque.
-un forte bisogno di affetto di coppia praticamente mai corrisposto che leggo, oltre che nei pensieri logici, nei sogni facilmente interpretabili; che tra le altre cose costituiscono anche l'unica attività di sogno di cui abbia memoria.
-più o meno frequenti progetti suicidi mai però nemmeno tentati
-incapacità di applicarmi verso qualunque cosa, anche la più semplice, a causa della totale mancanza di motivazioni personali
-terrore pressoché analogo ad una certezza di avere davanti una vita di solitudine e fallimento, senza nè senso nè scopo.
-totale mancanza di forza di volontà o sua apparente assenza, non saprei distinguere
-incapacità di frequentare locali pubblici o posti affollati senza provare ansia e senso di inadeguatezza alla situazione.
-paura degli estranei, soprattutto se in gruppi, e costante ansia che qualcuno possa entrare in casa.
-paura della possibilità dell'accadere di imprevisti, non dell'imprevisto in sé, che viene affrontato.
-totale ed incondizionata incapacità di dare fiducia a qualsivoglia persona e, di riflesso, di confidarmi con essa o semplicemente di dire qualcosa in più rispetto al semplice ed edulcorato resoconto delle proprie azioni.

come background personale posso elencare:
- il divorzio dei miei e l'altalenante presenza di mio padre negli ultimi 15 anni
- la morte di mia nonna nel 2002
- la mia unica relazione sentimentale con una ragazza(l'unica per la quale abbia tra l'altro provato qualcosa) complicata come poche: una "storia" nata da un'ottima amicizia, ma una relazione tenuta un po' nell'ombra, con rapporto altalenante, con un brusco allontanamento quando lei è ricaduta nei suoi disturbi alimentari e la definitiva rottura e allontanamento da lei quando mi ha detto di non sentirsi pronta per qualcosa di duraturo e di avermi bellamente"tradito" per un mese abbondante con un uomo di quasi 30 anni (lei ne aveva 16, io 17).
-non bado alle vicende, ai comportamenti e al vissuto delle persone, ma quando questo entra in contrasto con la mia morale (lealtà, coerenza, serietà, maturità[spero di averne], rapporti sessuali=legame sentimentale serio e stabile, eccessi in alcool, uso di droghe, precocità nei comportamenti, comportamento violento o sopra le righe)ne soffro molto in prima persona
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
La situazione che ci riferisce sembra complessa e penso meriti un'attenta analisi.
Molti dei sintomi che elenca possono essere prodotti dall'isolamento in cui lei vive da sempre. Bisognerebbe approfondire le ragioni dell'isolamento affiche' non si tramuti in un alibi che giustifichi tutto.
Il mio consiglio e' di pensare a chiedere un aiuto di tipo psico analitico /psico dinamico dal quale partire per iniziare a comprendersi meglio.
E' giovanissimo e penso che ne tratta' un significativo giovamento.
Ci mandi sue notizie se vuole.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
lei è ancora molto giovane, ne approfitti di questo malessere\disagio per conoscersi realmente, soltanto un percorso di conoscenza di sé, potrà trasformare la crisi in risorsa, l'isolamento in capacità relazionali e l'assenza di una dimensione di coppia, in amore...

Si rivolga ad un nostro Collega, l'aiuterà sia nel rimettere ordine dentro di lei, che a recuperare in qualità di vita

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
prima di tutto vorrei ringraziare chi mi ha fornito l'aiuto richiesto, cosa che non ho potuto fare anticipatamente a causa del limite imposto a 3000 caratteri.
volevo solo aggiungere che ho già provato due volte in occasioni e con medici diversi a rivolgermi a degli specialisti, ma ho ottenuto solo di passare due ore a settimana a mentire al mio interlocutore spendendo pure dei soldi per fare ciò. non riesco a fidarmi delle persone in un contatto diretto e questo impedisce agli altri di potermi aiutare.
di nuovo grazie del disturbo e buonasera.
utente 312169
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
La sensazione che ricavo dalle sue parole e' che voglia trasmettere una ineluttabilita', una impotenza che lei determina con forza.
E questo contrasta con la sua domanda a noi.
Se davvero fosse rassegnato all'impotenza non avrebbe scritto neanche a noi.
Le propongo di fermarsi su questa considerazione lasciandola germinare dentro di lei.
Non deve convincere nessuno. Se vorra' continuare a pensare che non c'e alcuna possibilita' di soluzione, se questo la tranquillizza lo faccia tranquillamente.
In me restano dei dubbi, ma lei puo' essere diffidente verso questo, e' nelle sue facolta'.
I migliori auguri!
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Forse non era ancora pronto per un percorso psicologico, forse il malessere era ancora tollerabile, forse non era il clinico adatto a lei., forse non è scattata quell'indispensabile alchimia ed empatia.........


Anche nel nostro lavoro, si parla di incontri, relazioni terapeutiche, alchimie, momenti....

Provi ancora, se ha scritto a noi, come le ha già detto la Collega, forse spera di essere ancora aiutato....
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