Carenza d'affetto/insicurezza

Salve, sono un ragazzo di 24 anni. Allora, premetto che ho già fatto una psicoterapia che ahimé non è servita a tanto se non a capire i motivi di certi comportamenti inconsci. Scrivo perché mi sento perso e solo. 11 mesi fa la mia ragazza, dopo una storia di 2 anni e mezzo, mi ha lasciato. Andai in terapia perché la mia gelosia stava opprimendo la nostra relazione, quindi cercai di risolvere e capire le basi di tale comportamento. Insieme alla psicoterapeuta capimmo che il problema era la mia sicurezza e quest’ ultima veniva a mancare perché i miei genitori non erano riusciti a darmela nella mia infanzia( mio padre alcolizzato, mia madre poco affettuosa). Tra l’altro alle scuole medie fui vittima di bullismo ed il senso di inferiorità ancora mi perseguita. Tutto ciò ha determinato la mia mancanza di fiducia verso il prossimo, da cui ne consegue carenza di amicizie. Questa solitudine mi porto quasi 3 anni fa a buttarmi completamente in quella relazione, cercando di colmare il vuoto che sentivo e cercando di trarre certezze dalla persona che mi stava di fronte. E’ ovvio che, venendo a mancare la mia ragazza, quelle sicurezze che ero riuscito ad avere sono franate, proprio perché fondate su lei ed il nostro rapporto. Una volta lasciati, cercai di non pensarci e di uscire con gli “amici”, ma con loro non mi sentivo a mio agio, sia per via dei loro comportamenti più infantili, sia perché non potevo sorridere con quel dolore lacerante dentro. Inoltre, quei 3 amici che credevo più Amici, non si sono rivelati tali. Quindi, ho allontanato anche loro, sia perché non mi piacevano, sia perché mi ostino a voler superare tutto da solo, sia perché, visto che non mi piacevano, non volevo tenerli solo per comodità . Ora mi trovo in casa molto spesso ad affrontare questa solitudine. Ho avuto occasione di poter uscire con altre ragazze, ma non voglio aggrapparmi a nessuno, non voglio costruire un altro rapporto se prima non sto bene con me stesso. Il problema è che vado avanti così da mesi. Non so da dove iniziare. La mia ex è palesemente andata avanti, in fondo mi ha lasciato lei. Io invece sono qui immobile che riesco raramente ad uscire di casa. Il sabato sera è un trauma. Sto cercando di costruire una nuova amicizia, ma anche con questo nuovo amico ho spesso la sensazione di stare usandolo per uscire fuori dalla mia solitudine. Come si fa? Come si diventa felici da soli? Come si diventa indipendenti affettivamente? Come si supera la necessità di sentirsi amati? Come ci si ama? Ho bisogno del vostro aiuto. Ho 24 anni ma in vita mia mi sono divertito raramente. Non sono mai andato in una discoteca, non ho mai fumato, non ho mai bevuto, ho sempre seguito le “regole”, ma questo mi ha sempre reso infelice. Sento il bisogno di dare tanto amore, ma ne sento anche la mancanza. Fuori faccio il duro ed il freddo, ma sento tanto bisogno di amore. Voglio risolvere questa cosa, voglio amarmi. Vorrei solo capire come fare. Non voglio usare le persone per star bene. Voglio costruire basi solide. Sono uno studente universitario, non posso permettermi di pagare uno psicoterapeuta, l’unica psicoterapia che ho fatto è stata gratuita(tramite ASL) ed avendone già usufruito non posso più farla. Vi ringrazio in anticipo!
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la ricerca dell'indipendenza affettiva in senso assoluto non fa altro che alimentare il suo sentimento di solitudine. Ogni relazione (amicale, sentimentale ecc.) è regolata da affetti e quindi da una certa quota di "dipendenza" dall'altro (proprio perché significativo). Il bisogno di essere amati è insito nell'essere umano e non credo sia opportuno cercare di "superare" questo bisogno, ma sicuramente collocarlo nel giusto equilibrio.

Lei sembra oscillare tra il "tutto o nulla", o si attacca all'altro e ne diventa quindi completamente dipendente oppure congela i suoi affetti evitando appunto ogni forma di contatto più profondo. Che ne pensa?

Sarebbe opportuno che lei riprendesse il suo percorso di psicoterapia.
Quante sedute ha fatto presso il servizio pubblico?


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, perchè mai questo amico con cui sta costruendo un rapporto dovrebe sentirsi usato ?.. Provi invece a pensare che anche lui è contento di avere un nuovo amico, è uno scambio di compagnia, confidenze,anche allegria..
provi ad uscire, a fare delle cose nuove, ad avere coraggio,curiosità, interessi, il mondo non è ostile come pensa, non è giudicante, deve mettersi alla prova..un pò ogni giorno..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Gentili dottori, grazie innanzitutto per avermi risposto!

Allora, ho fatto una decina di sedute, dopodiché ho interrotto perché non mi sentivo a mio agio con la psicoterapeuta. In particolare l'ultima seduta la vedevo un po' assente, con lo sguardo sul'orologio.Non so, non mi sono più sentito a mio agio e ho interrotto, ma comunque il numero di sedute è limitato e avrei dovuto forzatamente finire di lì a breve. Fare una nuova psicoterapia sarebbe l'ideale ma non voglio gravare sulle tasche dei miei genitori che già spendono per l'università.
Penso che lei abbia ragione, penso di aver timore di sentirmi abbandonato ancora una volta e quindi, per evitare, chiudo i rapporti io. Parlo di autonomia affettiva perché ho paura di legarmi ad una persona che abbandonandomi potrebbe provocarmi dolore. Ma, come dice lei, una giusta dose di dipendenza ci dev'essere in un rapporto. Sarebbe ideale trovare quella giusta dose. Come si dosa? Penso che il dosaggio venga da sé quando si sta bene con se stessi. Quando si sta bene con se stessi stai con gli altri potendo stare solo, non con il fine di non rimanerci solo! Quindi io voglio raggiungere quell'equilibrio, ma per farlo devo capire come amarmi. Se non so amarmi, non posso amare nessuno, perchè cercherei negli altri quell'amore che non riesco a darmi.

Dr. Fregonese, il mio amico non credo si senta usato, sono io che ho paura che per solitudine mi stia aggrappando a lui. Ho paura io di usare lui. Non so perché.
Penso che lei abbia ragione, dovrei fare un passo in avanti per andare avanti. E' così apparentemente semplice. Però fare quel passo è difficile nei fatti, mi sento immobile. In realtà qualche passo sto cercando di farlo, sto infatti cercando un hobby, che sia un corso di pittura o palestra o sport vari. Però rimangono solo tentativi. Non riesco a concretizzare niente. E' anche vero che servono i soldi per tutto ed io purtroppo non ne ho. E' un circolo vizioso che si protrae da troppo tempo ormai e non riesco ad uscirne. E poi il mondo fuori fa paura, mi sento indifeso, debole. Vorrei tanto risolvere, vorrei per una volta sentirmi felice e spensierato. Vorrei sentirmi come i miei coetanei, non come un vecchio giovane.
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
lei sembra adottare una sorta di strategie difensiva, una sorta di "profilassi dell'abbandono", chiude lei, per evitare di soffrire ed essere abbandonato....

Magari ha fatto lo stesso con la terapeuta, per paura che fosse un coinvolgimento a termine, ha chiuso lei, prima che terminassero le sedute......

Ogni relazione, che sia amicale e d'amore, necessita di una "giusta distanza" dal mondo dell'altro, né la simbiosi\fusione, né la freddezza emozionale, sono comportamenti adeguati....immagini una danza fatta di avvicinamenti ed allontanamenti dal mondo dell'altro....
inoltre si può essere presenti anche nell'assenza fisica....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, bene questi primi passi, si comincia così per gradi, ma anche pensi che tutti, in qualche momento hanno dubbi, paura di essere rifiutati, insicurezze, bisogna provare alla fine, non fasciarsi la testa anticipatamente, continui così e costruisca anche per il suo futuro, studi, cerchi strade positive, si può trovare il coraggio in fondo al cuore..
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

Leggi tutto