Gelosia retroattiva o peggio

Buongiorno, non so se la mia sia gelosia retroattiva o, permettetemi di usare questo termine, una sensazione di "schifo". Ho 63 anni e sono sposato da 32 dopo un paio d'anni di fidanzamento. Nei primi tempi pensavo che mia moglie fosse vergine considerato il suo modo di agire e di pensare. Per parte mia ho sempre pensato di dover essere il primo ed unico uomo di mia moglie e cosi' mi e' stato insegnato dai miei genitori, dagli insegnanti e dai religiosi che volevano farmi diventare un buon cristiano e, fortunatamente, lo sono diventato per molti aspetti, escludendo pero' il motivo per cui la mia vita e' diventata un inferno e che colpisce direttamente anche mia moglie. Ci tengo a precisare che non avrei potuto incontrare una ragazza, divenuta poi donna, migliore di lei. Purtroppo, pur conoscendomi un po' e sperando, inutilmente, di superare il mio modo di pensare l'ho sposata e questo tarlo violento e' cresciuto sempre piu', non mi lascia spazio e mi fa diventare iroso e cattivo verbalmente. Con lei non ho mai fatto l'Amore, solamente un po' di sesso, niente baci ne' carezze, da lei sempre desiderati. Ogni volta che penso a lei o mentre ci accingiamo a fare l'"amore", io la vedo nuda con l'altro mentre fa cio' che fanno tutti in queste situazioni (immagino comprendiate) e spesso mi ritraggo. Dico l'altro perche' lascio' il suo primo uomo per unirsi a me perche', mi confesso', le sono stati sufficienti alcuni incontri per innamorarsi profondamente e me lo ha dimostrato in tutti questi anni sempre ed in ogni occasione. Ma tutto questo non cancella dalla mia mente il pensiero e la visione che mi fanno ammattire e del quale anche lei paga le conseguenze. Litigo in continuazione, mi esprimo in modo estremamente volgare, cosa che non faccio con alcuna altra persona, voglio rimanere da solo il piu' possibile, pur comprendendo che sto sbagliando. Penso che ogni persona sia libera di agire come crede, ma non nel caso che una ragazza diventi mia moglie (immagino qualche commento) e termino con un breve racconto. Quando avevo circa 24 anni, ho conosciuto una ragazza carina che ho frequentato per alcune settimane, senza alcun tipo di contatto sessuale. Una sera, dopo averla accompagnata a casa, lei si rivolse a me dicendomi che era vergine, ma che avrebbe fatto l'amore con me perche' si era innamorata, se solo le avessi detto che mi piaceva. Io risposi che mi piaceva fisicamente ed anche mentalmente, ma non ero innamorato e la storia si chiuse cosi', senza approfittare della situazione. Spero che questo episodio possa farmi conoscere un po' meglio. Grazie per la lettura e per le eventuali risposte.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, quanta infelicità , in questo suo rigido modo di porsi e di rapportarsi con l'amore, e con la vita.. Forse lei ha preso alla lettera, troppo, quanto le è stato insegnato e proposto,diventando così il più severo dei giudici.
Le consiglio di parlare con uno psicoterapeuta per diventare meno rigido, più aperto e semplice, così non è felice e neanche sua moglie può esserlo..e sprecare la vita, condannandosi al rigore, alla durezza, quello è il vero peccato..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
Concordo con quanto scritto dalla collega. Ciò che ci hanno insegnato ci condiziona certamente ma può anche essere rivisto, riletto, rivisitata e corretto. Sembra più ancorato alle sue credenze che alle sue relazioni.
Inoltre pare che quando parla d' "amore", lo consideri come qualcosa che può capitare una volta nella vita. Forse non è così. Si possono amare più persone anche contemporaneamente E' evidente anche che si può amare e poi non farlo più. Non essere vergine, non essere stata l'unica non è un difetto. Evidentemente una volta che la ha conosciuta sua moglie ha scelto lei. Anche questa è una prova di coraggio se non altro.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Intanto grazie per le risposte, ma, a quanto mi sembra di comprendere, c'e' ben poco da fare. Il mio modo di pensare non e' mai cambiato nel corso degli anni ed il mio cervello, che per altri aspetti mi soddisfa pienamente, per il problema menzionato assomiglia ad un pezzo di ferro, malleabile solamente portandolo all'incandescenza. Ho letto qualche libro che avrebbe dovuto aiutarmi e ne ho parlato con una sola persona, una dottoressa, ma nulla si modifica ed immagino di dovermi rassegnare. La mia vita, con una scelta sbagliata, sta pagando uno scotto altissimo e quella di mia moglie non e' da meno. Inutile che cerchi di superare questo problema: e' piantato nel cervello ed e' inamovibile. Non so se l'ipnosi potrebbe aiutarmi un po'; ho gia' tentato con qualche seduta presso uno specialista di grande fama, ma piu' che spillarmi 250.000 lire a seduta, non ho ottenuto nulla. Grazie ancora, distinti saluti.