Paura ad allontanarmi eccessivamente da casa

Salve!
Sono un ragazzo di 28 anni, senza problemi di salute di alcun tipo. La mia vita è sempre stata tranquilla, ho avuto ragazze, amici, sono tutto sommato soddisfatto.
Solo una cosa mi affligge da diversi anni (forse da sempre), e negli ultimi anni si è accentuata, ovvero la paura -come da titolo- di allontanarmi troppo rispetto alla casa in cui sono nato.
Qualsiasi viaggio superiore alla ventina di chilometri provoca in me, ancora prima della partenza, tachicardia, sudorazione, ansia generale.
"E se dovessi stare male?" è la domanda che mi pongo sempre in questi casi. Riempio la valigia di medicinali (che non prendo mai) e tanto basta per stare più tranquillo.
Ma se per caso, oltre ad essere lontano da casa, sono anche da solo, il tutto si trasforma in un vero e proprio attacco di panico, nella gran parte dei casi.
In questa situazione, non riesco nemmeno ad accendermi una sigaretta per paura che mi venga un infarto. Lo so che sembra incredibile, ma anche il non essere andato in bagno per piu' di tre giorni mi provoca ansia in queste situazioni.
Sempre se sono lontano da casa. A casa sono sicuro che bere vernice non mi preoccuperebbe altrettanto :)

So che questo servizio non può sostituire una regolare visita psicologica (psichiatrica?), ma in questo preciso momento non posso permettermi di andare dallo psicologo, non per denaro, che non manca, ma per la situazione che si è creata intorno a me (nascita di un figlio, nuovo lavoro) e per la volontà di essere un punto di riferimento e non una fonte di preoccupazione per la gente che mi circonda in questo momento bello quanto delicato.

Tendo a precisare che comunque il mio problema è antecendente alla situazione attuale. Anzi, sono una persona che, sotto stress, non ha mai avuto crisi di panico. Le poche che ho avuto sono state quasi tutte lontano da casa, e in situazioni di assoluta tranquillità (quasi sempre vacanza).
Che idea dovrei farmi? Come regolarmi nell'immediato futuro? (che prevede anche un viaggio all'estero)

Vi ringrazio per il servizio che offrite :)
F
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<So che questo servizio non può sostituire una regolare visita psicologica (psichiatrica?)...

Gentile Utente,
si in effetti non possiamo sostituirci a una valutazione in presenza, né tantomeno fare interventi diretti da qui.

Le sue difficoltà sembrerebbero legate all'ansia, ma soltanto un nostro collega direttamente può diagnosticare correttamente la sua condizione e indicarle la strada da percorrere per affrontare efficacemente il suo timore di allontanarsi da casa e i sintomi che ne conseguono.

Come regolarmi nell'immediato futuro?

Se intende risolvere il suo problema sarebbe opportuno un consulto specialistico, non crede che anche le persone che la circondano se lei sta bene ne beneficerebbero (tanto più che è anche diventato padre)?

In famiglia sanno di questo suo problema?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Mi associo alla collega nel farle presente che essendo l'ansia un sintomo a-specfico occorre una personalizzazione per potere individuare delle cause e delle possibili soluzioni.
Questa forma di ansia che lei riferisce sembra però' appresa. Nella sua famiglia d'origine ricorda qualche preoccupazione di questo tipo?
La lontananza da casa infatti presuppone un legame stretto con un nucleo, lontano dal quale la propria autonomia sembra venire meno.
I suoi rapporti con i genitori? Ha fratelli o sorelle?
Puo' idividuare altre manifestazioni di difficolta' di separazione?
Sono spunti di rifllessione su cui bisognerebbe fare un pensiero.
Esistono comunque modalita' di svolgimento di psicoterapie abbastanza sostenibili a livello economico.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Anche io, come la dott Esposito propendo per una modalità comportamentale appresa.
Spesso nella famiglia d' origine si apprendono dinamiche e reazioni alla svariate situazioni, difficili poi da decodificare una volta interiorizzate.....

I medicinali che mette in valigia, sembrano la classica " coperta di Linus" che veniva adoperata come oggetto intermedio, detto da noi clinici, transazionale, per resistere senza quel nucleo caldo genitoriale...
Forse al' interfondella sua famiglia, c' è qualcosa di irrisolto o da analizzare a fondo, che le impedisce di " crescere psichicamente"

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per le risposte tempestive!
Leggendole mi sono reso conto che l'unica via possibile è un consulto specialistico, che mi sono desciso ad effettuare il prima possibile (per questioni di tempo, però, dovrò attendere almeno qualche settimana).
Per chi ha chiesto notizie sulla mia famiglia: l'unica anomalia, certo non di poco conto, è non aver mai conosciuto mio padre, a parte una visita o due quando ero piccolo. Stranamente non c'era tensione in famiglia. I miei genitori non erano sposati, e sono semplicemente andati avanti per la loro strada dopo la mia nascita. Le buone condizioni finanziarie di mia madre le hanno permesso di crescermi senza il bisogno "economico" di una figura paterna, bisogno che immagino sia mancato a me dal punto di vista affettivo.

Uso il termine "immagino" perchè a livello conscio, non ho mai sentito la necessità di un padre. Una figura paterna non biologica è stata sicuramente mio nonno (ancora in vita), che mi ha insegnato davvero molto. Ho sempre vissuto la mia situazione familiare con assoluta serenità, probabilmente accentuata dalla condizione "agiata" in cui mi sono sempre trovato.
Tutto questo a livello conscio.

Grazie ancora per il servizio e per le vostre risposte,
F
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
il bisogno "economico" di una figura paterna, come scrive lei, non correla al' assenza di un bisogno emozionale/ affettivo.

Un nonno, è sicuramente importante, ma non sempre può vicariare il vuoto genitoriale.

Ci dia notizie in seguito, dopo la consulenza de visu, se crede

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