Ansia a tavola.

Buonasera dottori,avrei un quesito riguardo un problema che affligge la mia ragazza da un pò di tempo..
Va a periodi,quando arriva l ora di pranzo o cena,gli vengono attacchi d ansia,si rifiuta di mangiare e piange.Dove vede cibo,gli viene ansia ed è praticamente una settimana che ormai la ha e non riesce a mangiare..Anche se lei va a tavola perchè ha fame..Io sto cercando di convincerla ad andare da uno psicologo che magari riesce a scovare il problema da dove proviene..Non so che fare,la cosa mi snerva parecchio e vederla in quelle condizioni mi rattristisce..Vorrei poter far qualcosa per lei,però non so da dove partire e avrei bisogno di aiuto.
Volevo aggiungere che a febbraio ha avuto un grave incidente d auto con me,ma da quel giorno(febbraio 2013)ad oggi,non è mai accaduto.
Grazie!!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
gentile ragazzo, più che invogliarla ad andare da un terapeuta non può fare.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta..Lei si ostenta a non andare perchè parlandone con il suo medico di famiglia,si è sentita rispondere che è successo anche a sua figlia e che col tempo passa..Sabato sera siamo andati a cena fuori con amici e niente,come gli hanno messo il cibo davanti lo ha appena sfiorato e si è messa a piangere,non volendo saperne di mangiare e a tratti si è dovuta alzare ed andare all aperto perchè gli si seccava la gola e non riusciva a deglutire.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

lei mette in correlazione l'incidente d'auto avuto a febbraio con questi periodi in cui la sua ragazza rifiuta il cibo perché è presa dal panico quando si siede a tavola: come mai pensa che ci sia un collegamento?
La ragazza ha iniziato ad attraversare questi periodi di angoscia di fronte al cibo solo dopo l'incidente?

Non capisco la risposta del medico di base, che dovrebbe avere per formazione e sensibilità un diverso modo di approcciare i pazienti che gli sottopongono questo genere di problemi.
Tralasciando la soluzione che propone (aspettare perchè tutto si risolverà da sè), probabilmente irrealistica, nel dire che "è successo anche a sua figlia" intende dire che ha capito cosa sta succedendo alla sua ragazza?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

da quanto tempo si verifica questo problema col cibo?
Lei dice che da una settimana si sono verificati questi episodi e che "va a periodi"... si erano verificati anche prima?

Ha provato a chiedere alla Sua ragazza qual è il problema e perchè piange davanti al cibo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Dr. Flavia Massaro,
non penso ci sia un collegamento con l incidente,anche perchè,da febbraio ad oggi non c'è stato alcun episodio se non che un giorno solo ad agosto e da li nessun altra manifestazione.L ho citato solo perchè è un evento che magari(nella mia ignoranza) possa influire su qualcosa.E posso anche dirLE che gli è rimasta un pò di paura ad oggi quando andiamo in autostrada ma la posso comprendere.
Per quanto riguarda il medico di base non so che dirLE,la mia ragazza mi ha detto che le è stato detto che è una cosa dell adolescenza e che è capitata anche a sua figlia e col tempo passerà,infatti questa risposta mi ha lasciato basito e sono li a premere per farla andare da uno psicologo però lei,basandosi sulla risposta del medico di base,non dico si rifiuta ma è quasi come se arrivasse a pensarla come lui.L altra mattina mi ha detto di aver ansia a salire sul bus per andare a scuola,stamattina si è svegliata e gli batteva forte il cuore e non riusciva a riaddormentarsi.Si reca a tavola con tutta la buona volontà di mangiare anche perchè ha fame ma nulla,appena si siede a tavola,tutto svanisce.
Dr. Angela Pileci,
Io ci sono fidanzato da quasi un anno ed è la seconda volta che capita,però questa volta siamo quasi a una settimana che dura questo fenomeno.
Anni addietro anche,parlando,mi ha confermato che tornata da un viaggio in Romania,ha avuto questa forte ansia che non riusciva a mangiare..Che gli si chiudeva lo stomaco e piangeva perchè comunque lei avrebbe voluto mangiare ma non ci riusciva.Ma da come parla lei,mai durata una settimana..E la cosa non mi piace più di tanto..
Grazie a tutti per le risposte! :)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

una settimana non è un tempo utile per formulare una diagnosi nè per poter dire di avere un problema e neppure per allarmarsi... ;-)
Probabilmente quando la Sua ragazza è sotto stress reagisce in questa maniera, non mangiando, e forse si spaventa di tutto ciò.
Non so se si mette a piangere per questa ragione o per altri motivi, ma sarebbe il caso -con molta gentilezza- di chiederglielo.

Però, come ha detto anche il medico di base che la conosce, anch'io per il momento non farei nulla, perchè è probabile che - evitando di dare troppa attenzione e di allarmarsi- il fenomeno possa rientrare.

Se poi dovesse ripresentarsi per una durata maggiore e costantemente, allora sarà meglio prendere in considerazione l'idea di capire meglio di che si tratta.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Probabilmente la risposta del dottore dipende da impreparazione e da come ha gestito il problema della propria figlia, ma non può che apparire insensata alla luce del fatto che ogni persona è unica e che il malessere della sua ragazza si sta ripresentando ciclicamente e prosegue da anni.

La ragazza riesce a darle una spiegazione di quello che prova quando si accosta a cibo e non riesce a mangiare?

Lei aggiunge che il problema non è solo questo e che ad esempio:

"L altra mattina mi ha detto di aver ansia a salire sul bus per andare a scuola, stamattina si è svegliata e gli batteva forte il cuore e non riusciva a riaddormentarsi",

quindi è possibile che stia insorgendo (o che sia già presente) un disturbo d'ansia o d'altro tipo.

La famiglia della ragazza come reagisce di fronte al suo disagio?
[#8]
dopo
Utente
Utente
Tutto ciò ha avuto inizio quando una sera si stava affogando con un pezzo di carne,è stata portata all ospedale perchè non riusciva a deglutire per la gola secca,anche se ormai il pezzo era ingerito.Quando è a tavola e gli prendono questi momenti,le viene da pensare che il suo corpo non sa più come si deglutisce e quindi deve provvedere lei per questo,però così facendo,l' ansia aumenta.
Per l altro episodio del salire sul bus mi è stato detto che le viene ansia perchè le viene da pensare che nel bus è costretta a starci e quindi se dovesse aver problemi nel deglutire,dovrebbe restar li e non saprebbe come comportarsi/fare.
Riguardo la famiglia,sua madre cerca di farle cose piuttosto liquide(minestra senza pasta) latte camomille e cose liquide,quindi diciamo cose facilmente ingeribili.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
E' probabile che ci sia stato un apprendimento a partire da questo episodio, che poi ha portato la Sua ragazza al PS. Questa memoria lascia una traccia che fa in modo che in determinate occasioni la Sua ragazza abbia la paura (talvolta più grande e intensa) che ci sia qualcosa che non funziona più o che l'evento possa ripresentarsi.

"le viene da pensare che il suo corpo non sa più come si deglutisce e quindi deve provvedere lei per questo,però così facendo,l' ansia aumenta."
Questo chiaramente è il nocciolo del problema e questa sequenza va spezzata.

Però ribadisco che prestare troppa attenzione da parte Sua non fa altro che alimentare la paura; dovrebbe invece rimanere calmo e tranquillo.

Saluti,

[#10]
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Utente
Utente
Dr. Angela Pileci,
in che modo questa sequenza va spezzata?Come bisogna comportarsi?
La ringrazio per la sua disponibilità,
Saluti.
[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"una sera si stava affogando con un pezzo di carne,è stata portata all'ospedale perchè non riusciva a deglutire per la gola secca,anche se ormai il pezzo era ingerito"

Avevo in effetti pensato che il fenomeno potesse avere un'origine traumatica, vista la sua particolarità, e lei ora me lo conferma: probabilmente il motivo per il quale le viene una forte angoscia di fronte al cibo è legato proprio a quell'episodio per lei sicuramente traumatico, durante il quale immagino che abbia pensato di morire.

Per superare il problema è indicato a mio avviso un intervento sul vissuto angoscioso che la ragazza conserva nella propria mente e che si riattiva di quando in quando - testimoniando che non è affatto questione di tempo, ma di sciogliere il nucleo traumatico che si porta dentro e che sta già iniziando ad alimentare ulteriori sintomi d'ansia, come la paura di stare male non solo a tavola, ma anche in altri luoghi.

E' necessario intervenire prima che il problema si estenda ulteriormente.
[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Qui trova le indicazioni per i trattamenti delle fobie (ma bisognerebbe capire meglio se sia davvero una fobia, come qui sto ipotizzando...): in genere le fobie nascono per apprendimento, cioè da un primo evento negativo che può essere un cibo mal digerito o che resta bloccato in gola. Se così fosse i trattamenti indicati sono quelli che appunto spezzano la sequenza disfunzionale, cioè la paura che l'evento possa riaccadere, come ad es. quelli di tipo cognitivo-comportamentali.
In genere si usano tecniche specifiche come la desensibilizzazione sistematica, che ha l'obiettivo di sciogliere la paura che sta alla base del problema.
Tenga presente che preparare solo cibi liquidi è un problema, perchè passa il messaggio di inadeguatezza nel mangiare normalmente e quindi si amplifica il problema.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/525-attacchi-di-panico-e-fobie.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3174-strategie-per-vivere-senza-fobie.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1323-fobie-saperne-di-piu-per-vivere-meglio.html


Direi però che una settimana è un tempo troppo breve per porre una diagnosi, magari questa paura rientra. D'altra parte è capitato a tutti di avere un'indigestione o un boccone che resta bloccato e di avere poi un'avversione proprio per quell'alimento che ha provocato l'indigestione o il malessere e la paura. Ma si tratta di eventi che rientrano.

Solo e se tutto questo dovesse persistere, allora direi sarebbe il casi di riparlarne col medico e anche con uno psicologo.

Saluti,
[#13]
dopo
Utente
Utente
Dr. Angela Pileci,
la ringrazio per i link,lo farò presente alla mia ragazza,magari avrà qualche beneficio.
Dr. Flavia Massaro
stasera è ritornata dal suo medico di base che le ha detto che la gola secca poteva essere diabete(che poi successivamente ha misurato a casa,con l apparecchietto apposito e ha dato esito negativo)e per l ansia dal cibo le ha prescritto delle gocce di "alginor",lei pensa possa andar bene?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si tratta di un farmaco che rilassa la muscolatura dell'apparato gastro-enterico, non di un farmaco per l'ansia.
Anche se lo fosse però francamente non so se sarebbe una soluzione: se la ragazza ha in mente un evento specifico al quale la sua mente (e il suo corpo) ritornano in determinati momenti non c'è nessun farmaco che possa rimuoverlo, ma deve fare un lavoro di tipo psicologico.
Rincorrere gli effetti invece di occuparsi delle cause non è una strategia vincente.
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