Problemi emozionali bimbo 6 anni

Complimentandomi di nuovo con i medici altruisti e seri che aiutano le persone rispondendo a questo sito vorrei esporre il mio problema.
Ho un bimbo di 6 anni che a casa è molto vivace e giocherellone e desideroso di attenzioni, ma qualche giorno fa al ricevimento genitori a scuola mi hanno riferito che è totalmente diverso. L'hanno descritto spesso assente, taciturno, solitario e hanno sottolineato che non guarda mai negli occhi gli insegnanti e che ad una loro carezza lui si ritrae subito. Addirittura a scuola quando interrogato parlerebbe sussurrando mentre a casa ha un tono di voce alto e squillante. I maestri mi hanno consigliato di portarlo da uno psicologo perché secondo loro non è un bimbo che sta bene. So che è geloso del fratello: ha solo un anno più di lui e quando erano all'asilo insieme avevano gli stessi amici che sono poi andati in classe con quello grande. Quando era rimasto da solo all'asilo non ha più trovato amici, è diventato attaccabrighe e mi diceva spesso che le maestre gli davano del timido. Ha proprio bisogno di essere seguito da uno specialista?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
tra timido e problematico c'è una grande differenza...
Le maestre se pur accorte dovrebbero evitare di fare diagnosi e di etichettare il bambino, ma favorire il suo inserimento.....che come tutti i bambini può essere più o meno difficoltoso.


Chieda direttamente a suo figlio come sta, cosa prova, come si sente, se c'è qualcosa o qualcuno che lo disturba e gli insegni come affrontare le difficoltà.....

Non tutto è disagio psichico!

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

concordo con le riflessioni della Collega, le maestre invece di suggerire un'intervento specialistico dovrebbero attivarsi semplicemente per comprendere il comportamento del bambino, cercando di migliorare l'integrazione ed evitando che si isoli dai compagni.

Se il bambino a casa si comporta in un modo e a scuola in un'altro, è probabile che ci troviamo difronte ad un temperamento introverso, forse timido, ma non psicopatologico.

anche in merito all'ultimo consulto che ha chiesto:
https://www.medicitalia.it/consulti/pediatria/378391-sviluppo-intellettivo.html

Quali sono le sue preoccupazioni?
Cosa ne pensa il pediatra?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottori, mi sono preoccupata molto per quello che mi hanno detto gli insegnanti, In effetti a casa è sereno e vivace e a scuola cambia totalmente: l'hanno anche definito privo di emozioni, mentre a casa è l'opposto: salta e ride sempre quando è felice! Eppure non si è mai lamentato di dover andare a scuola e mi sembra che ci vada abbastanza volentieri. Che pecchi di attenzione durante la lezione è vero: vedo che a volte prende dei 10 e altre dei 5 e anche a casa fatica a concentrarsi sui compiti e preferisce i cartoni animati.

In merito all'altro consulto il pediatra lo ritiene un bimbo in forma e ritiene che è solo questione di crescita: ognuno ha i suoi tempi. La mia preoccupazione era il dubbio che avesse un ritardo nell'apprendimento, ma il pediatra crede sia una questione di carattere.
Vi ringrazio ancora tanto,
Buona giornata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<So che è geloso del fratello... e desideroso di attenzioni,> Cioè, ci potrebbe dire di più?

Concordo con i suggerimenti dei Colleghi, in ogni caso il suo bimbo è passato dalla scuola dell'infanzia alle elementari, forse bisognerebbe capire di più in merito a questo cambiamento, a come percepisce il contesto scolastico, il rapporto con le insegnanti, i pari.

Va a scuola volentieri?
Ha amici? Frequenta sport, parchi, come lo vede lei rapportarsi con i pari?
E con il fratello?
Il clima familiare è sereno?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>La mia preoccupazione era il dubbio che avesse un ritardo nell'apprendimento, ma il pediatra crede sia una questione di carattere.<<
probabilmente lei è una mamma un po' apprensiva, certo che le maestre non l'hanno poi rassicurata.

>>l'hanno anche definito privo di emozioni..<<
sinceramente mi sembra un commento fuori luogo soprattutto per un bambino. Non esistono bambini, adolescenti o adulti privi di emozioni.



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dopo
Utente
Utente
Il bimbo gioca a pallavolo, gioca molto volentieri con gli amici del fratellino più grande, ma meno volentieri con i suoi coetanei con cui invece è più attaccabrighe. A casa è sereno anche se spesso litiga con il fratello perchè vorrebbe sempre giocare con lui e l'altro preferisce magari leggere, disegnare o giocare da solo. Vorrebbe tutte le mie attenzioni per sè, ma ovviamente mi divido fra lui e l'altro. Io sono abbastanza apprensiva, ma i maestri di quest'anno non mi tranquillizzano e io non riesco a stare tranquilla. Ogni tanto mi viene il dubbio di sbagliare in qualcosa anche se mi sembra di essere molto attenta riguardo a loro. Il padre è meno presente anche perchè lavora fino a tardi ed è più severo con loro.


Per come lo conosco io non lo definirei MAI privo di emozioni, anzi... Anche i nonni, gli zii e i cugini lo considerano allegro, vivace, a volte dispettoso e molto giocoso.
Ma dall'anno scorso ho notato che quando tornava dall'asilo mi raccontava che le maestre gli dicevano che lui era timido e per questo doveva parlare poco a scuola. Non avevo dato molta importanza alla cosa, ma forse è stato lì che è cambiato qualcosa in lui. Le insegnanti dell'asilo non mi hanno mai segnalato nulla di strano e non coincideva con quello che mi diceva lui che continuava a dirmi che non aveva amici della sua età e gli altri non volevano giocare con lui.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Potrebbe essere che in precedenza facesse gruppo con gli amici del fratello e essendosi ritrovato senza lui e gli altri passati alla scuola elementare si sia trovato un po' spiazzato e debba ancora imparare a cavarsela da solo nel relazionarsi con gli altri. Un'ipotesi fra le possibili.

<Io sono abbastanza apprensiva, ma i maestri di quest'anno non mi tranquillizzano e io non riesco a stare tranquilla> Approfondisca con gli insegnanti anche rispetto alle risposte che mettono in atto, a come gestiscono la situazione con il bimbo e per favore, niente etichette, né giudizi clinici...

<Vorrebbe tutte le mie attenzioni per sè, ma ovviamente mi divido fra lui e l'altro.> Fate anche qualcosa tutti insieme, giochi, uscite e anche quando c'è il papà?

Ha modo e occasioni di socializzare e giocare con altri bimbi coetanei oltre che con il fratello? Ha provato a invitare amichetti a casa?

Stia serena comunque, la serenità della mamma e dell'ambiente familiare fa in gran parte quella dei figli, magari offra al bambino maggiori opportunità di socializzazione con i coetanei. Come dice il pediatra, ognuno ha i propri tempi.

Stia a vedere come va e se crede ci faccia sapere

Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
A casa invitiamo spesso gli amichetti del bimbo più grande perché entrambi mi chiedono di loro.
Con il papà usciamo tutti durante i week-end (parco giochi, passeggiate, centri commerciali...).
Ha spesso modo di interagire con altri bimbi, infatti fuori da scuola ci fermiamo spesso a giocare insieme ad altri ed è molto socievole a volte e altre volte cerca lo scontro appositamente. Non ho mai riscontrato in lui problemi di timidezza per questo mi sono sentita spiazzata al ricevimento genitori.
Da quel giorno prima di lasciarlo entrare a scuola gli dico sempre di essere sé stesso e di farsi sentire quando deve parlare a scuola e di guardare in faccia i suoi interlocutori. Faccio bene?
Grazie di cuore per tutte le risposte: ammiro e apprezzo tutti voi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
fare la mamma non è affatto facile ed i nostri figli ci pongono infinite domande ....

ma ascoltarsi è la strada maestra verso la verità, verso quello che è veramente giusto per lei e per suo figlio, nessuno meglio di lei, può saperlo.

I i bambini hanno bisogno di "radici ed ali" per crescere....ed anche gli sbagli servono....non esistono istruzioni per l'uso.....omologabili per tutti i bambini


Le allego qualche lettura sul difficile ruolo di noi mamme...

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno cari gentilissimi dottori,
il pediatra sta prendendo in considerazione che il bambino di cui abbiamo scritto sopra sia iperattivo. In effetti i maestri mi fanno spesso notare che fatica a stare attento, al banco gioca con l'astuccio o si guarda sempre in giro anche se evita di parlare con loro. Quando gli chiedono: "a cosa stai pensando?" lui risponde "a niente." Anche se aveva lo sguardo perso nel vuoto. Con gli altri bimbi gioca a fare la lotta per la maggior parte delle volte e nei supermercati si mette a correre e a toccare tutto. Non è ordinato e spesso è smemorato. Sulla base di queste argomentazioni è venuta fuori la parola iperattività. Anche se a scuola, a parte la mancanza di attenzione, non è uno tra i più vivaci e i più socievoli.
Voi cosa ne dite? Colgo l'occasione per sottolineare il mio apprezzamento e la mia ammirazione per tutti voi.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Voi cosa ne dite?<<
se il dubbio è l'iperattività il piccolo dovrebbe fare una valutazione presso un neuropsichiatra infantile e consultare in parallelo uno psicologo che si occupa dell'età evolutiva.

Solo una valutazione approfondita può toglierle il dubbio e qualora emergesse un ADHD va trattato in questo senso.