Amore e sessualità

Buonasera. Qualche mese fa ho richiesto un consulto riguardo alcuni dubbi sulla mia identità sessuale. Sono rimasta soddisfatta dalle risposte del dr. Santonocito così oggi ho deciso di ricercare una vostra opinione, sui dubbi che ultimamente sono tornati a tormentarmi..

Questa volta però non sono dubbi riguardo il mio orientamento sessuale, ma sono perplessità riguardo alla mia capacità di vivere serenamente la sessualità, qualunque essa sia. Ho una relazione bellissima con una ragazza che amo moltissimo.
Lei mi ha fatto letteralmente perdere la testa più di 3 anni fa, e da allora l'ho desiderata immensamente, corteggiata disperatamente e ho sofferto molto prima di riuscire a far si che lei si fidasse di me e mi permettesse di amarla. Da allora abbiamo costruito un rapporto sempre più complice. Se prima lei era la venere nera che non mi permetteva di avvicinarla, lentamente si è data completamente, si è aperta del tutto e affidata a me, e io ho da sempre un fortissimo desiderio di proteggerla e vederla sempre felice. Nutro per lei dei sentimenti forti, lei è più grande e forte di me eppure io la vedo come un cucciolo, e ho sempre l'istinto di coccolarla, accarezzarla, vederla felice. Inoltre la vedo bellissima..di una bellezza ineguagliabile. Nessuna è come lei, il suo viso, il suo sorriso, mi riempiono il cuore.. la nostra relazione poi è molto appagante: affettuosa, intima, divertente, matura..ma allora il problema dov'è? il problema sono io. Sono più le volte che ho serie difficoltà ad associare a lei pensieri erotici che le volte in cui ci riesco. Succede troppo spesso per dipendere unicamente dai miei sbalzi ormonali (che condizionano ogni aspetto della mia vita..). In certi periodi essere toccata da lei mi da quasi fastidio. Non riesco a darmi fisicamente, non riesco a sentirla. A sentire eccitazione. Questo non succede sempre e comunque: spesso capita (anche inaspettatamente che il mio corpo e la mia testa "ci siano" e io veda nel suo corpo quello che vedo in una qualsiasi bella ragazza della tv o di internet. Se riesco a distaccarmi dalla visione di lei come la mia dolce, tenera, amatissima compagna, allora emerge in me il lato più selvaggio e riesco a prendermi quello che desidero: il piacere sessuale di toccarla ed essere toccata. Altrimenti divento un pezzo di ghiaccio e la paura di vederla come una sorella (mio dio no!) mi lacera dentro.. Io la amo!! Adoro baciarla, coccolarla, starle vicino sempre e senza di lei non saprei come fare..è la donna più bella del mondo per me! ma allora cosa mi succede quando mi tocca? perché riesco a lasciarmi andare al piacere puro solo al pensiero di una sconosciuta senza importanza e rifiuto proprio lei che amo tanto? mi sento immensamente triste.
Grazie chiunque si interesserà al mio caso..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
Immagino che il collega, per una problematica così complessa, le avrà suggerito una consulenza specialistica, lo ha fatto?

Si è rivolto ad un nostro collega?
Cosa le ha diagnosticato?

La problematica di adesso, potrebbe esse una logica conseguenza della precedente non risolta

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

Lei sta esplorando quel confine tra sessualità, amore e tabù, laddove il tabù sorge nel momento in cui l'affetto per l'altro raggiunge livelli di familiarità molto profondi.

Nel momenti in cui il legame diventa familiare, allora l'energia sessuale diventa incestuosa.
Lei questo lo descrive egregiamente.

> la paura di vederla come una sorella (mio dio no!)
> Se riesco a distaccarmi dalla visione di lei come la mia dolce, tenera, amatissima compagna, allora emerge in me il lato più selvaggio e riesco a prendermi quello che desidero: il piacere sessuale di toccarla ed essere toccata.


Che dirle? Deve passare da una sessualità infantile (cioè tipica dell'infanzia) ad una sessualità adulta... facile a scriversi, più complesso a realizzarsi! ;)

P.s.: sente che i dubbi sull'orientamento sessuale siano stati chiarati e quindi che abbia risolto?
Che reazioni le suscita leggere queste parole?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte.
Il precedente consulto si era concluso con il riconoscere, da parte mia, l'impossibilità di essere certa al 100% dell'orientamento sessuale a causa della "fluidità" della sessualità. Io non desidero e non ho mai desiderato sessualmente un uomo, posso essere affascinata da un bel viso, ma dal punto di vista sessuale vorrei anzi essere al loro posto, e sono sempre stata molto attratta dal fisico femminile. Ora poi sono innamorata di una donna, quindi qualunque sia il mio orientamento o sarà in futuro voglio concentrarmi su ciò che provo ora senza pensare alle mille eventualità.

le parole del dr. Bellizzi mi suscitano una sola domanda: come si fa? come si fa a passare da una sessualità adolescenziale fatta solo di autoerotismo e immaginazione a una sessualità adulta che riesce ad associare le proprie fantasie ad una persona in carne e ossa e per di più a una persona amata, conosciuta, con cui si è emotivamente in contatto? e da cosa può dipendere questa mia difficoltà?

come si fa a riassociare l'amore all'istinto sessuale? io sono una persona molto razionale, e qualunque parola possiate spendere per descrivere in teoria (per quanto difficile sia farlo!) il processo che devo attraversare, sarà uno spunto molto utile per capire.. grazie.
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dopo
Utente
Utente
la ringrazio molto per il materiale. mi sono ritrovata in particolare nel fenomeno dello "spectatoring" che ho a lungo avuto quando praticavo una sessualità del tutto lontana dai miei desideri, cioè quella con gli uomini. era un totale distacco dalle sensazioni che mi portava esclusivamente a osservarmi da fuori, per assicurarmi principalmente se stessi soddisfacendo la persona che avevo addosso. da quando ho cominciato a praticare senza sensi di colpa la sessualità che per anni e anni ho solo immaginato, ho fatto molti progressi: riesco quasi sempre a raggiungere l'orgasmo perché riesco a immergermi nella situazione (cosa impensabile in anni di rapporti eterosessuali).
Questo però, le volte che va bene, e non succede sempre. Non si tratta però di spectatoring, ma di un'incapacità di vedere, sentire i significati che stanno dietro alle azioni che compio, che riesco a percepire benissimo quando certe azioni le vedo compiere in qualche video o immagine.
In pratica se un'azione o una particolare posizione la vedo compiere da un'altra persona riesco a immedesimarmi e a provare piacere, mentre quando sono io, nella realtà, a mettere in pratica tutto ciò che ho immaginato, mi spengo. questa cosa è assurda, perché teoricamente la realtà dovrebbe essere molto più entusiasmante di una fantasia. toccare davvero dovrebbe essere molto più bello dell'immaginare di toccare. e invece per me è esattamente il contrario.

ho letto anche l'interessante articolo sul passaggio dall'autoerotismo alla sessualità condivisa. E' vero, io per anni ho potuto conoscere ed esplorare il piacere sessuale solo nascondendomi. La sessualità che mi provocava piacere e desiderio era ai miei occhi qualcosa di sbagliato e perverso tant'è che era impensabile l'idea di realizzarla. Ora che sono ormai fidanzata, dichiarata con tutti e serena, continuo però a non riuscire a vivere totalmente la mia sessualità.
Sarà perché è rimasta troppo a lungo chiusa e schiacciata dal senso di colpa?
C'è un modo per liberarmi da tutta questa repressione?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Si, certo, i modi ci sono.....ma online non è possibile nè fare diagnosi, nè terapia, nè esplorare ulteriormente il suo vissuto, un nostro Collega l' aiuterà di certo.


Se le mie letture l' hanno fatta riflettere e si è ritrovata, valuti l' ipotesi di una consulenza
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

online si può fare poco, tanto meno farLe provare un piacere sessuale che non sia un gesto autoerotico, ma condiviso.
Adesso sa un pò di cose che prima non sapeva.
Adesso può valutare la sua esperienza con la propria compagna alla luce di quanto sa, da adesso in poi.
Provi ad osservare cosa cambia da adesso in poi la prossima volta che incontra la Sua compagna.

Un passo alla volta, no?
Prima ha fatto esperienza con gli uomini prima di arrivare a scoprire come manifestare la propria sessualità; prima c'è stato il consulto del collega che l'ha aiutata; ora è passata a questo consulto; vediamo come evolve questo e come si procede con il prossimo.

Ora, appunto, è arrivato il momento dal vivo, che è principalmente rivolto alla Sua compagna. Veda, dal vivo cosa succede e cosa è cambiato dopo i nostri stimoli.