Ansia, ipocondria e minzione

Buonasera, ho 30 anni e da qualche tempo, a fasi alterne, ho problemi di ansia collegata a ipocondria, o viceversa. Mi capita sempre in prossimità di eventi molto importanti e concomitanti. Mi è capitato per la prima volta a Marzo 2013, dopo aver perso il lavoro, essermi lasciato con la mia ragazza e con l'imminente matrimonio di mia sorella. In quell'occasione avvertivo dolore alla schiena (come spesso avviene dal 2009, dato che ho una discopatia in L5-S1) e ho cominciato a guardare su internet tutte le cause più brutte: il risultato è stato che in poco tempo ho cominciato ad avere anche altri sintomi associati a quelle stesse malattie che avevo visto. Piano piano però, con tisane e rimedi omeopatici sono riuscito a uscirne e tutto è tornato alla normalità, anche perchè l'estate ho lavorato e questo mi ha aiutato a distrarmi.
A Dicembre ho sostenuto diversi colloqui di lavoro e da domani mi trasferirò in altra regione per iniziare un corso. Nello stesso mese di Dicembre si è presentato un nuovo fastidio alla schiena (mattutino), ho cominciato a guardare di tutto su internet ed è ricominciata l'ansia/ipocondria con il suo ciclo di sintomi.
Ho fatto rx lombosacrale che ha evidenziato la ormai nota discopatia e nient'altro. Ho fatto gli esami del sangue e delle urine che sono risultati perfetti.
Il fastidio alla schiena è sparito con l'assunzione di qualche antinfiammatorio.
Da qualche giorno però avverto frequentemente lo stimolo di urinare, a volte anche poco dopo aver urinato e ho la sensazione di avere qualche goccia di urina nell'uretra, pronta ad uscire. La quantità, il colore e l'odore sono sempre gli stessi. Non ho bruciori o dolori nè prima nè durante nè dopo la minzione. Non ho altri dolori/fastidi in altre parti del corpo.
Se mi trovo fuori casa e lo stimolo aumenta cerco in tutti i modi di trattenerla (anche toccando il pene) e ci riesco anche per 1 o 2 ore, ma a volte capita che quando finalmente raggiungo il bagno trovo che è già uscita una goccia (non di più). Questo sintomo è comparso alcuni giorni dopo averlo letto sul web, prima non mi era mai successo.
In generale è possibile ricondurre un disturbo come questo ad uno stato ansioso/ipocondriaco che si verifica in un periodo di forte stress?
La fuoriuscita della goccia potrebbe dipendere dal fatto che quando lo stimolo è forte provo a trattenerla toccando il pene?

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
"Da qualche giorno però avverto frequentemente lo stimolo di urinare, a volte anche poco dopo aver urinato e ho la sensazione di avere qualche goccia di urina nell'uretra, pronta ad uscire"

Potrebbe anche essere un sintomo compatibile con un disturbo d'ansia, ma in casi del genere suggerisco prima di sentire il medico di base, se ancora non lo ha fatto, e poi di chiedere una consulenza psicologica ad uno psicologo psicoterapeuta per trattare eventualmente l'ansia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Lo psicologo l'avevo già contattato e incontrato quando si verificò il primo episodio (più che episodi sono periodi che durano 1 o 2 mesi). Lo stesso psicologo però, dopo la prima seduta, mi disse semplicemente di provare a stare più rilassato (aiutandomi anche con tisane e medicine omeopatiche) e di distrarmi. Secondo lui non c'era motivo di iniziare una terapia vera e propria. Il suo consiglio è stato valido poichè in effetti poi iniziando a lavorare ho smesso di stare a casa tutto il giorno ed è passato tutto.
Da Dicembre si è ripresentato: essendo spesso a casa mi capita di passare le giornate ad "ascoltare" il mio corpo alla ricerca del più piccolo sintomo da ricondurre a sintomi letti su internet. Puntualmente il sintomo compare e mi fisso ancora di più nell'osservarlo.
Avevo letto circa il mal di pancia e l'ho avuto qualche giorno (molto blando ed è scomparso da solo).
Avevo letto circa problemi intestinali e ho avuto un po' di diarrea (risolta in breve con fermenti lattici).
Avevo letto circa l'incontinenza ed ecco che è comparso questo stimolo frequente di urinare con perdita (non sempre) di una goccia di urina.
Ecco perchè chiedevo se fosse riconducibile a questo stato emotivo.
Il medico di base proverò a contattarlo telefonicamente nei prossimi giorni dato che da domani e per 2 mesi sarò a 900Km di distanza. Devo dire però che già soltanto la sua risposta sembra aver un po' placato il sintomo.

Cordiali Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
"mi capita di passare le giornate ad "ascoltare" il mio corpo alla ricerca del più piccolo sintomo da ricondurre a sintomi letti su internet. Puntualmente il sintomo compare e mi fisso ancora di più nell'osservarlo."

Questo è il comportamento tipico della persona ansiosa: poichè l'ansioso non è molto capace di leggere i propri stati interni perchè è alessitimico, comincia a focalizzarsi su tutti i più piccoli segnali del corpo e a farsi mille dubbi.

E' come se ci concentrassimo sulla pressione esercitata dai vestiti sulla pelle: durante il giorno abitualmente non ce ne accorgiamo, ma solo appena ci vestiamo. Immagini di trascorrere tutto il giorno a badare alla pressione degli indumenti.

Quando invece è al lavoro, Lei si "distrae" dall'ansia. Questo però è un palliativo e non funziona con l'ansia, pertanto non sono molto d'accordo con lo psicologo che L'ha incontrata in passato.

"Devo dire però che già soltanto la sua risposta sembra aver un po' placato il sintomo"
Eh, però questo non aiuta, perchè le rassicurazioni sedano l'ansia per poco tempo e poi l'ansia torna come prima, se non addirittura in maniera più accentuata.

Comunque pare ci sia una componente emotiva, legata all'ansia.

Un cordiale saluto,
[#4]
dopo
Utente
Utente
"Comunque pare ci sia una componente emotiva, legata all'ansia."
Cosa vuol dire esattamente?

"Eh, però questo non aiuta, perchè le rassicurazioni sedano l'ansia per poco tempo e poi l'ansia torna come prima, se non addirittura in maniera più accentuata."
Concordo, anche perchè magari mi passa questo sintomo ma poi ne vado a cercare un altro.
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
Tutti i sintomi che riferisce potrebbero essere dovuti ad un interessamento intenso del Sistema znervoso Simpatico che le produce contratture muscolari con infiammazione e dolore e iperdtimolazione della vescica.
Quindi piu' che iopocondria io penso che lei sia un soggetto che somatizza molto.
Le occorrerebbe un intervento psicologico che le permetta di mentalizzare le sue preoccupazioni senza trasferire inconsciamente sul soma.
Uno psicologo specializzato in interventi psicosomatici e psicofisiologici (tecniche operanti sul rapporto mente/corpo).
Spero che nella sua zona ce ne siano disponibili. Puo' fare una ricerca di persona e chiedere dei colloqui preliminari.
Ci faccia avere sue notizie

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#6]
dopo
Utente
Utente
"Quindi piu' che ipocondria io penso che lei sia un soggetto che somatizza molto".
Probabilmente ha ragione. Sono una persona abbastanza chiusa, nel senso che non riesco ad aprirmi con altre persone (a volte anche con chi mi è più vicina) per esternalizzare tutte le mie emozioni. Sono molto emotivo ma tendo a non farlo vedere. Giustifico spesso gli altri ma mai me stesso Forse tutto questo "trattenere" provoca quel continuo stato di tensione che spesso avverto. Mi capita spesso, da anni, di trovarmi con i muscoli tesi e anche i miei problemi di schiena sono in parte dovuti a contratture (a detta del medico di famiglia).
L'uso da parte mia del termine "ipocondria" nasce dal fatto che quando sento parlare di qualche malattia subito mi passa per la testa di poterla avere anche io, vado a vedere i sintomi e puntualmente si presentano. Questo è probabilmente incentivato anche da esperienze passate di malattie che hanno colpito persone a me molto care, per primo mio padre quando io avevo solo 8 anni.

Cosa vuol dire "mentalizzare le preoccupazioni"?

Grazie!
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Vuol dire parlarne,esplicitare la "presa " che hanno sulla nostra emotivita', prenderne atto, senza negare. Perche' negare (dirsi di riuscire ad affrontare tutto con stoica resistenza) puo' comportare un loro re-indirizzamento inconscio e silenzioso sul corpo.
Non c'e alcuna vergogna ad avere/esperire delle preoccupazioni (anche se non sempre ben accette a livello dell'io che ci vorrebbe forti e capaci).
Quando si riesce a costruire una valida alleanza terapeutica costituisce una importante riorsa potere contare su una persona in grado di contenere con la nostra fiducia gli eventi stressanti che ci capitano.
Saluti

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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