Depressione, come ne esco?

Penso di esse depresso a fasi alterne da anni oramai…
Quando ero più piccolo, fino ai 16 anni, ho vissuto in un bel mondo idilliaco con tanti soldi, belle auto, una casa splendida, successo nello
sport e a scuola senza fatica ma aimè ero grasso e quindi niente ragazze ma ero ancora piccolo, non me ne importava molto….
Quando ha iniziato ad importarmene presi a curare nei minimi particolari il mio vestiario e nel frattempo sono dimagrito una quarantina di kg,
insieme ai miei kg se ne andavano anche i soldi della mia famiglia aimè.
Nel giro di un paio d’anni mi è crollato il mondo addosso, ho iniziato a mangiare 2 mele a pranzo e un po’di insalata la sera… Fortunatamente da quell
inizio di anoressia ne sono semi uscito se non per farmi del male da solo.
Dato che ci stavamo impovernedo i miei hanno ben pensato di vendere la casa e comprarne una a 150km da dove ho sempre vissuto, ma sempre necessariamente costosa,
così nel giro di due anni sono tornato nella mia città natale a casa di parenti. Qui, se già prima non me la passavo bene, è stato l’oblio.
Ho iniziato a fumere sigarette ed erba, le prime servono a demolirmi pian piano i polmoni, qualche volta autolesionisticamente proprio. L’erba invece, ottima panacea serve a non farmi pensare ai
problemi ed a mangiare anche se non ne ho volgia, devo dire che funziona più che bene.
Dopo aver tentato due corsi universitari ho deciso di mettermi in proprio, ma nel giro di 3 mesi sono stato costretto a chiudere dato che dopo un anno e mezzo ancora non ho visto una fattura pagata.
A settembre con una nuova voglia, quella di imparare per me e non per il mio futuro lavoro, mi sono reiscritto all università, sono finalmente riuscito a passare un esame (unica consolazione positiva).
Per tutto il resto zero, mio padre è sempre un deficente e continua a preferire la sua squadra di calcio a me, non ho un soldo e non riesco a trovare un lavoro che non mi faccia sentire uno schiavo, sono ancora vergine ed oramai rassegnato a tutte queste mie condizioni, dato che dopo innumerevoli tentativi di migliorare sono sempre peggiorato e basta.
Ad oggi mi sono conservato un solo amico, le altre persone che frequento tutti i giorni non sanno nulla di me, sono solo conoscenti che mi credono gay (nulla contro) e per questo succede che mi discrimino.
Non riesco proprio a vedere un domani diverso con me inserito in questa società, con otto ore di lavoro al giorno, otto ore a fare il consumatore e otto ore a dormire.
Concludendo non so proprio più cosa fare, gli unici momenti “felici” e spensierati sono quelli in cui fumo nei restanti vorrei eclissarmi totalmente, sparire, non esistere.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

vista la situazione di sofferenza che descrivi mi pare importante discuterne con uno psicologo della tua zona per poter capire meglio e soprattutto cercare di attuare quelle strategie più sane e più funzionali (anzichè ritiro, erba, ecc...) per affrontare questo difficile momento.

Una progettualità nella tua vita deve pur starci. Fatti aiutare a vederla.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazzo,
mi accodo alle indicazioni della mia collega, dr.ssa Pileci.
Credo che sarebbe importante rivolgersi ad uno psicologo di persona.
Il modo (auto)distruttivo in cui sembra ricostruire la sua esistenza è solo uno dei modi possibili di raccontare il suo presente ed il suo passato.
Certo può essere difficile avere a che fare con un padre percepito assente, tuttavia non le serve incolpare la sua famiglia. Questo non fa altro che tenerla al "palo".
Si concentri sui suoi obiettivi, su ciò che vorrà essere, spingendoli fino in fondo.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
in un periodo in cui molte cose sembrano andare male, uno psicologo potrebbe aiutarla almeno a recuperare delle relazioni positive, il che non è poco se, stando ad alcuni studi, popolazioni molto povere ma molto coese sono anche molto felici.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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