La causa scatenante della mia depressione

Slave, ho 24 anni e tutti continuano a ripetermi: "hai tutta la vita davanti", "sei così una bella ragazza"..a me non importa. ho perso ogni tipo di stimolo. non so perché dovrei continuare a vivere. ero una persona allegra, piena di interessi..ora ho lasciato l'università, perché non riuscivo a studiare e non vedevo la ragione per cui portarla a termine. non ho la più pallida idea di cosa voglia fare nella vita..è stata questa probabilmente la causa scatenante della mia depressione. non sento più affetto per nessuno..gli amici di una vita, la famiglia..è come se fossero estranei. un tempo il loro affetto era per me una spinta vitale, ora, anche se so che mi vogliono bene, il mio cuore rimane impassibile, di ghiaccio. è orrendo...non voglio essere così. sto andando da uno psicoterapeuta e sto svolgendo una terapia di gruppo. da oggi inoltre inizierò una cura di antidepressivi e ansiolitici. servirà davvero? e se mi fossi arresa? provo una tristezza indefinibile per il fatto di non aver voglia di stare con le persone a cui..non so se usare l'espressione "voglio bene", perché in realtà non sento nulla. amavo stare con la gente, un tempo..passerà? perché ho la sensazione che si sia rotto qualcosa in me che non potrà aggiustarsi mai più..altra domanda: faccio bene a buttarmi in un corso di formazione per imparare a fare una cosa di cui mi importa poco e niente? pare che tutti siano d'accordo sul fatto che devo tenermi attiva..non che io non sia d'accordo, è solo che mi sento come uno zombie..oltre alla fame (ogni tanto) non provo nient'altro, non riesco a sentire quella spinta dal profondo dello stomaco che ho sempre sentito..in passato. al massimo sento pena verso me stessa..e mi sono pure rotta di piangermi addosso, ma davvero non capisco come si fa ad andare avanti se non si sente più niente.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

come mai ha deciso di iniziare una psicoterapia di gruppo?
Quale professionista ha fatto la diagnosi?

>>perché ho la sensazione che si sia rotto qualcosa in me che non potrà aggiustarsi mai più<<
questo è un tipico pensiero a sfondo depressivo come molti altri che lei ha elencato. In realtà iniziare un trattamento integrato di psicoterapia e psicofarmaci è la soluzione migliore per cominciare a prendersi cura di se stessa.

>>faccio bene a buttarmi in un corso di formazione per imparare a fare una cosa di cui mi importa poco e niente?<<
se le importa poco o niente del corso perché ha intenzione di farlo? Non si deve "buttare" nel fare le cose, dovrebbe cercare di recuperare la sua voglia di vivere e il desiderio, l'interesse nelle persone e nelle attività che ama.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
perché credo di dover occupare in qualche modo le mie giornate...e poi perché, non sapendo cosa fare nella vita, magari provare qualcosa di nuovo può servire.
la psicoterapia di gruppo me l'ha "prescritta" il mio psichiatra, che in realtà si occupa soprattutto di psicoterapia..pensa che sia una scelta sbagliata? io mi fido id lui perché una l'amica che me l'ha consigliato è stata molto meglio col suo aiuto..
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
trovo che la psicoterapia di gruppo sia un'ottima terapia, le consente di confrontarsi e di offrire il suo contributo. Le capacità terapeutiche di questa tipologia di intervento riescono ad arrivare molto in profondità, si lasci il tempo del cambiamento.
Situazioni di assenza di prospettiva, in un contesto socioculturale come il nostro sono, purtroppo, frequenti.
Si focalizzi su pochi obiettivi realistici.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Utente
Utente
Grazie, seguirò il suo consiglio.
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Utente
Utente
E' passato poco più di un mese da quando il mio psichiatra mi ha prescritto un antidepressivo, la Venlafaxina, e un ansiolitico, il Lorazepam. Di entrambi prendo il dosaggio minimo, ovvero una capsula di Ven. da 37,5 mg e una compressa di Lor. da 1 mg, entrambi la sera, la prima dopo cena e la seconda un'ora prima di andare a letto. Diciamo che l'aspetto positivo è che la notte ho ricominciato a dormire, anche se a direil vero in questi ultimi due o tre giorni mi sono sempre svegliata un po'stanca..
Comunque non ho notato grossi cambiamenti, infatti alla prossima seduta di terapia chiederò al dottore se è necessario continuare oppure no.. Voi credete che serva davvero la terapia farmacologica? Io a vlte penso di sentimi quasi peggio di prima..!
E'da un po'che penso che farmaci e terapia non servano a molto..
Continuo ad essere terribilmente triste.. Il pensiero che mi fa stare peggio è di non riuscire a sentire più affetto verso nessuno.. familiari, amici.. gli amici.. bel discorso questo.. ho come la sensazione che non mi sia mai importato davvero di qualcuno..spiego: quando mi sono trasferita per andare studiare fuori, sapevo che lo stavo facendo epr scappare..dalla noia, da una situazione particolare a casa, da un arelazione che ormai aveva perso ogni senso..e poi mi sono legata in una maniera assurda ad una persona che aveva scritto in faccia che mi avrebbe ferita..è stata l'ultima persona di cui mi sembra mi sia importato qualcosa. da allora..non riesco a ricordare quel calore, quella sensazione di "casa" che senti quando vuoi bene a qualcuno.. è possibile che tutte queste sensazioni siano legate alla depressione? il punto è..se non si sente più amore verso nessuno, neanche verso la propria famiglia..come è possibile tornare "alla vita"?
cosa devo fare?avere pazienza?come dovrei passare le mie giornate? non sento nulla, fosse per me me ne starei da sola in casa, muta, a non fare assolutamente niente! non ero così, un tempo..ma non ce la faccio più, l'assenza totale di entusiasmo, di gioia, anche minimo..mi sta uccidendo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>E'da un po'che penso che farmaci e terapia non servano a molto..<<
come mai pensa questa cosa?

>>Voi credete che serva davvero la terapia farmacologica?<<
se c'è stata una prescrizione significa che ha una senso fare la cura, rivolga comunque i suoi dubbi al curante.

>>se non si sente più amore verso nessuno, neanche verso la propria famiglia..come è possibile tornare "alla vita"?<<
i sintomo che descrive nella sua replica potrebbero essere tutti legati ad aspetti depressivi. L'anedonia, la perdita del sentimento e la difficoltà nel provare piacere nel quotidiano sono molto spesso un "corredo" tipicamente depressivo.

La cura farmacologica affiancata ad una psicoterapia possono aiutarla molto, ma chiaramente c'è bisogno di tempo, motivazione e impegno.







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dopo
Utente
Utente
E'passato del tempo dall'ultima volta che ho scritto, e un po'le cose sono migliorate. Ogni tanto ci sono delle giornate positive, giorni in cui sento di nuovo fiducia nel futuro e in cui ho l'impressione di sentirmi di nuovo "bene". Giornate simili, però, passano..e passano in fretta, e, nei giorni in cui sono giù, tornano sempre gli stessi pensieri.. orribili. Mi sono accorta di una cosa, dopo le ultime sedute di psicoterapia di gruppo: il dottore e gli altri pazienti mi irritano e non riesco a parlare davanti a loro..provo vergogna. Il punto è che mi sembra che stiano tutti bene, tutto sommato. Detto chiaramente, non credo che qualcuno di loro pensi al suicidio.. come invece a me continua a capitare di pensarci. Fa schifo a me per prima scrivere quella parola, ma, almeno qui, riesco ad essere davvero sincera, perché cose del genere, per esempio, non riesco a dirle durante le sedute. E' assurdo come possano esserci dei giorni belli, in cui mi sento forte, fiduciosa..e giorni, come questo, in cui il mio umore crolla, non ho voglia di fare assolutamente niente, né di vedere nessuno..sento un vuoto immenso, mi sembra di essere sul ciglio di una voragine..e il pensiero più orribile è:non cambierò mai, sono io che non vado bene, non è depressione, è che sono fatta male e basta. Mi sento così stupida che non mi metto neanche a cercare un lavoretto qualunque, perché ho paura di fare delle figuracce o di risultare "poco gradevole", considerato che mi riesce difficile sorridere. Il senso di solitudine è opprimente.. e spesso rifiuto inviti all'ultimo momento, da parte di diversi amici, perché non credo che a nessuno importi qualcosa di me (del resto, non è che io senta tutto questo affetto nei confronti dei miei amici..anche questo, prima era diverso) e perché sono convinta di essere solo un peso, una che non si sa più divertire..Se penso a quanto mi risultasse facile, un tempo..! mi viene da ridere..
Sinceramente? Non ci credo per niente nel fatto che questi pensieri lasceranno mai la mia testa. Nella terapia, in fondo, non ci credo.. non vedo come possa essere utile una stanza piena di estranei che sembrano semplicemente aver imparato a memoria le frasi che dice il dottore, quelle del tipo "L'amore che diamo, prima o poi ci tornerà indietro."
Davvero questi pensieri sono il frutto di una malattia?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>> Il punto è che mi sembra che stiano tutti bene, tutto sommato.<<
questo è il modo in cui lei li vede, ossia un gruppo all'interno del quale non si sente di poter condividere delle cose importanti come il suo stato umorale e le sue fantasie di suicidio. Quindi proietta su di loro tutto il suo senso di impotenza.

>>Davvero questi pensieri sono il frutto di una malattia?<<
probabile,soprattutto se la diagnosi è di depressione. Nella sua replica infatti emerge questo: umore deflesso, insicurezza, bassa stima di se, anedonia, scarsa motivazione, sentimenti di autoaccusa ecc. tutti elementi riconducibili ad un vissuto depressivo, per non parlare delle idee di suicidio.

Se non riesce a trovare una motivazione, la psicoterapia potrebbe risultare poco utile. Se non si trova bene nel gruppo, torno a ripetere che sarebbe il caso di fare una psicoterapia individuale, solo in questo modo riuscirà ad aprirsi e trovando fiducia in un Collega riuscirà anche a trovare la giusta motivazione al trattamento.

In questo momento prende psicofarmaci?





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Utente
Utente
Ed eccoci in un'altra giornata che io definisco "normale": mi sento bene, i pensieri negativi sono scomparsi..non dico che faccio i salti di gioia, ma mi sento piuttosto carica, pronta per affrontare al meglio questa giornata.
..Dr Jekyll e Mr Hide. E'normale tutto ciò?
Sì, comunque, prendo antidepressivi e ansiolitici..di entrambi, il dosaggio minimo.
secondo lei la terapia di gruppo non è efficace? E' che in fondo penso che debba io debba imparare ad aprirmi, anche quando si tratta di argomenti "scomodi", tipo che una paziente del gruppo mi innervosisce, o roba simile..non so se mi sono spiegata. Lei cosa ne pensa? Ho la sensazione che farei un errore se mollassi il gruppo.. L'amica che mi ha consigliato di andare da questo dottore e di intraprendere la terapia di gruppo perché ci è passata anche lei e le ha fatto molto bene, continua a dirmi che quel dottore sa quello che fa, è in gamba, e pensa anche che io dovrei dire tutto, senza escludere niente, neanche quel tipo di argomenti scomodi.
Sarei felice di conoscere la sua opinione in merito alla faccenda. Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Da quanto tempo sta facendo la psicoterapia?
Al di là delle opinioni degli altri lei come si trova?
Le terapie di gruppo possono essere molto efficaci, ma dipende dalla diagnosi e da come ci trova all'interno del gruppo stesso.






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Utente
Utente
ho iniziato intorno alla seconda metà di febbraio, più o meno...primi di marzo, forse. non so dire come mi trovo..fino ad ora so solo che ho trovato il coraggio di parlare solo 2 o 3 volte -le sedute sono a cadenza settimanale- e quando è successo nessuno mi ha fatto sentire giudicata o roba simile, e dopo mi sono anche sentita meglio. sono le volte in cui non riesco a parlare che esco di lì nervosa.. come ho scritto su, un paio di persone là in mezzo non mi stanno particolarmente simpatiche, e il dottore in primis a volte mi fa innervosire.. ma questa probabilmente è una proiezione..come ha detto anche lei. la diagnosi è depressione.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Si prenda del tempo, è ancora presto per apprezzare miglioramenti, ancora deve a mio avviso "sentirsi parte del gruppo". Ci vuole un po' di tempo e queste difficoltà nascono probabilmente da difese che lei mette in atto proprio per evitare di "condividere" (contenuti, spazio, stare insieme ecc.).

>>il dottore in primis a volte mi fa innervosire..<<
come mai? E' importante capire questa cosa.







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Utente
Utente
Inizio a pensare che sia per problemi di rabbia repressa..per motivi "nati" in famiglia..CASUALMENTE, nei confronti di mio padre..figura maschile, come il dottore..forse non è un caso. che ne pensa? e comunque, ripeto, questa impressione non me l'ha data, nel momento in cui sono riuscita a parlare. è questo il punto..passo da giornate in cui mi sento più serena ad altre in cui sono cupa e irascibile..e sto prendendo forse soltanto ora consapevolezza di questa rabbia, appunto..che mi porto dietro da...da...tanto.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Spesso capita di trasferire sentimenti analoghi su persone diverse che magari hanno in comune alcuni aspetti, forse in questo caso di "ruolo". E' una sua associazione, forse utile da valutare.

I suoi stati umorali nascono da emozioni che lei ancora non riesce a comprendere a pieno, soprattutto se non sa "come" nascono e le sembrano quindi "scollati dal contesto".





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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
lei ha scoperto da sola che parlando si sente meglio, quindi forse le conviene continuare in questa direzione.
Inoltre probabilmente dovrebbe elaborare quegli eventi che l'hanno ferita e che ricorda come gli ultimi emozionalmente importanti prima dello stato depressivo.
Se non si sente di affrontarli in gruppo potrebbe essere utile una terapia individuale, come già le ha detto il collega.
Auguri

Valentina Sciubba Psicologa
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Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Grazie per le vostre risposte, sì, credo proprio di dover continuare in questa direzione, credo che l' "insofferenza" che provo di tanto in tanto nei confronti della terapia sia dettata più che altro dalla paura di mettermi in gioco sul serio.