Ansia e stress

Gentilissimi dottori,
sono una donna di 30 anni e sto vivendo un periodo particolarmente stressante che mi provoca molta ansia e vuoti di memoria.
Il tutto nasce dal fatto che non accetto il mio passato in particolare di aver conseguito tardi la laurea triennale. Anche se ho trovato riscatto con la specialistica conseguita in tempo e con il massimo dei voti, sento un forte disagio. L'impatto con mondo del lavoro è stato tremendo e ha avallato ancor di più i miei dubbi. Mi sento inferiore, inadeguata e sempre triste.
A ciò si aggiungono una malattia che ha colpito un membro della mia famiglia e una delusione profonda in un rapporto di coppia. Anche in merito a quest'ultima cosa, io comprendo il rifiuto e lo accetto, non si può piacere a tutti ma vivo un forte dolore interiore.
Tutti hanno problemi anche più gravi, ma io mi sento bloccata da una zavorra, sempre triste e non vedo prospettive. Sono convinta che non spunterà mai il sole. Il tutto mi provoca stanchezza fisica e mentale e incide sulla memoria perché dimentico le cose facilmente. Non so se sia un inizio di depressione.

Vi ringrazio e invio cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma io mi sento bloccata da una zavorra, sempre triste e non vedo prospettive.>

Gentile Utente,
basterebbe questa sua affermazione per suggerirle di incontrare uno psicologo/psicoterapeuta di persona.
Quando è questo il vissuto e la vita sperimenta un blocco, sentire un parere specialistico diretto e riflettere sull'eventualità di un percorso che la possa accompagnare verso un miglior benessere e qualità di vita sarebbe davvero indicato.

Il periodo particolarmente stressante che sta vivendo, tra lavoro, problemi familiari e di coppia, concorre a sostenere e alimentare un malessere interiore che sembrerebbe precedente al momento attuale.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente,trovo sproporzionato il suo sentimento di vergogna relativo al suo percorso di studi, poi si è laureata, insomma, nessuno sta lì a farle i conti del tempo.. il suo sentirsi inferiore, squalificandosi, ha a che fare con la sua storia, le consiglio di fasi aiutare per chiarirsi e comprendere problemi del suo passato ,che ora non le sembrano magari importanti.
Sarà lo psicoterapeuta a valutare l 'opportunità di un leggero supporto farmacologico.. Ma lo faccia adesso, subito, non sprechi tempo e dolore in questa tristezza , in questo rimuginare..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Psicologo attivo dal 2013 al 2019
Psicologo
Gentile Signora,
il mondo del lavoro è una realtà che si comprende piano piano, e che ha "leggi" e regole relazionali proprie, che nulla hanno a che vedere con il Suo passato. Non confonda una delusione o un rifiuto d'amore (che intacca un po' la nostra autostima), dalle difficoltà nel trovare il proprio spazio a lavoro. Non metta tutto nel medesimo "calderone". Si ricordi che Lei, come tutti gli esseri umani, ha difficoltà ma anche risorse.
Colga l'occasione di questo periodo, con l'aiuto di un professionista, per capire e definire con più precisione le Sue reali difficoltà, quelle che Lei pensa di avere, e le Sue risorse.
Un saluto cordiale
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
grazie di cuore a tutti per aver risposto.
Dottor Pejrano è vero io tendo a mettere tutto in un calderone e addirittura per un periodo ho pensato di essere una persona poco brillante e soprattutto di essere vista così agli occhi di chi mi ha rifilato il rifiuto. Razionalmente mi convinco della infondatezza di questa cosa, ma nei momenti di tristezza continuo a pensarlo.
Da circa un anno non mi sono capitati eventi molto positivi e tutto questo mi ha spento l'entusiasmo in diversi ambiti della vita.
Seguirò i consigli.
Grazie e buon lavoro a tutti.
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