bloccata nella mia sofferenza

Salve a tutti, premetto che ci terrei che qualcuno.mi rispondesse,questo sito è l'unico modo per avere un consiglio da qualcuno che sia esperto. Ho 23 anni e da circa due anni e mezzo ho perso tutti gli amici che avevo, in seguito ad eventi che sarebbe troppo lungo raccontare. Praticamente passo tutte le mie giornate a casa, non esco mai, se non con qualche ragazzo ogni tanto (a cui mento sulla mia vita sociale e con cui non c'è niente di serio), ho perso tutti i cosidetti "eventi sociali" perché non avevo nessuno con cui andarci. Ho serie difficoltà a instaurare rapporti con gli altri, e mi trovo seriamente a disagio a mangiare in luoghi pubblici, camminare per strada, prendere il pullman per me è un incubo, quando vado incontro a un gruppo di persone mi viene l'ansia, ho dovuto parlare davanti a un piccolo pubblico qualche mese fa e ho passato settimane di forte stress. Non vado più a seguire le lezioni all'università perché l'idea di stare sempre sola e non conoscere nessuno mi mette a disagio. Vorrei fare tante cose, lavoro, sport ecc ma il solo pensiero mi provoca ansia. Ho sempre avuto problemi con le person ma prima riuscivo a fare queste cose normalmente. Ho problemi ad esprimermi, anche a lasciarmi andare, a sfogaa rabbia o manifestare la mia allegria o gioia soprattutto se non conosco bene la persona e questo mi rende agli occhi degli altri un po' fredda o apatica ma non lo sono per niente. Inoltre ho da un anno delle specie di manie ossessivo compulsive, dei "rituali" che devo ripetere, prima poche volte al giorno, ora tutto il giorno e mi occupano troppo tempo, ma per fortuna non li faccio davanti agli altri. Sono piena di angoscia, preoccupazioni, non dormo, ho passato mesi e mesi a piangere e nessuno era lì per me. Mi sento implodere ogni giorno della mia vita, ho immaginato molte volte il mio suicidio. So bene che dovrei andare da uno psicologo, e i miei genitori me l'hanno detto più volte, ma sono due anni che cerco la forza per andarci e il problema è che non lo faccio perché non voglio il loro aiuto. Loro non ci sono stati per me quando avevo bisogno, so che soffrono tantissimo per come sto, ma non ha senso soffrire e piangere per me, non mi aiuta. Non sanno come aiutarmi forse, ma io al loro posto non sarei mai rimasta a guardare per due anni. Due anni di solitudine mi hanno cambiato troppo e ora non voglio il loro aiuto, è troppo tardi. Ma non posso neanche pagarmi lo psicologo da sola e i consulti gratuiti sono troppo generici e io non posso raccontare la mia vita in cinque sedute. Ho troppo rancore e troppa rabbia verso di loro e ogni volta che provo a parlargli mi viene solo voglia di rinfacciargli tutto, ma so che li ferirei troppo .non trovo una via d'uscita, non riesco a parlare con nessuno, a fare un solo passo che mi sbocchi,ho tenuto duro finora ma sto perdendo le speranze e il forte entusiasmo per le piccole cose che ho sempre avuto. Sono disperata. Mi date un consiglio?grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
I consigli non servono a nulla, li forniscono gli amici, non i clinici...
Effettuare una diagnosi online del suo disagio e impossibile, ma senza dubbio necessita di essere ascoltato adeguatamente e trattato.
La sua difficoltà nelle relazioni, immagino parta da lontano, dalla sua infanzia e dalle dinamiche della sua famiglia d' origine..
Gli psicologi può trovarli anche in convenzione si rivolga ad una struttura pubblica, troverà i colleghi che portano aiutarla senza spendere troppi soldi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it