Calo libido uomo e conseguenze sulla relazione di coppia

Gentili dottori, mi rivolgo a voi perché ormai non so più cosa pensare.
Cercherò di essere il più breve possibile.
3 anni fa conosco un ragazzo, iniziamo a frequentarci, ci piaciamo, diventiamo una coppia stabile. Dal punto di vista sessuale, nessun problema sin dall'inizio. All'epoca non lavorava ancora, ma trova lavoro proprio qualche mese dopo l'inizio della nostra relazione. E' la sua prima esperienza di lavoro, inizia a sentirsi troppo responsabile per il carico di lavoro, si sente stressato, ma comunque il suo comportamento affettuoso nei miei confronti non cambia. Dopo qualche mese però inizia ad avvertire dei fastidi nella zona intima (simili a scosse) e dopo più di un anno di visite ed esami inizia a seguire una cura con un neurologo che lo "inizia" agli psicofarmaci. Da lì inizia ad essere, forse comprensibilmente, un'altra persona per via degli effetti collaterali delle medicine. Ad oggi sta continuando a prenderle, anche se ne ha cambiate diverse per trovare quelle meglio tollerate dal suo organismo, ma uno degli effetti che non è mai venuto meno è il calo della libido.
Ad oggi, è molto freddo nei miei confronti, era anche arrivato a lasciarmi per qualche mese per poi tornare sui suoi passi una volta abbandonate le medicine per un breve periodo. Quello che mi chiedo io è: può veramente, in un uomo, il solo calo della libido compromettere a questi livelli l'affetto che prova nei confronti della sua partner? O se non a questi livelli, fino a che punto? Io ho provato a parlarne con lui, ma credo non sia capace di rendersene conto nemmeno lui. Ho provato anche a farlo riflettere su quanto effettivamente sia sicuro di provare ancora dei sentimenti per me, ma è ancora qui. Capisco bene che questo può non essere una garanzia, ma...
Io ci tengo a noi, ho voglia di superare questo periodo insieme (dovrà assumere queste medicine per altri 2 mesi circa), però a volte ho l'impressione di essere da sola nella coppia, anche perché lui di sua natura non è uno che dimostra spessissimo i suoi sentimenti, tuttavia non era nemmeno così prima di iniziare la cura di psicofarmaci.
Sono molto confusa.
Spero possiate aiutarmi in qualche modo.
Vi ringrazio.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

quanti anni ha il Suo compagno?

E' probabile che gli effetti del farmaco (se sono questi) o altri fattori che non conosciamo abbiano determinato una crisi più profonda nel Suo compagno e se neppure lui è in grado di spiegare e spiegarsi le ragioni, forse vale la pena discutere bene la questione col medico prescrittore e capire che cosa succede tra voi anche come coppia con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Avete pensato di rivolgervi ad un consultorio di zona?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ne ha 27. Lui è piuttosto sicuro che sia tutto dovuto agli effetti collaterali del farmaco, ha ammesso lui stesso di essersi meravigliato essendosi accorto di non pensare più molto spesso al sesso in generale.
Al momento è già seguito da una psicologa e no, non abbiamo ancora pensato a rivolgerci ad uno psicologo terapeuta. In realtà non riesco ancora a rendermi conto dell'entità del problema, forse.

La ringrazio.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Le suggerisco di chiedere un consulto al medico psichiatra anche su questo sito se preferisce e poi di chiarire bene col curante.
La psicologa di che parere è rispetto la situazione?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Seguirò il suo consiglio.
Quanto al parere della psicologa, non posso risponderle perché di solito non chiedo al mio ragazzo cosa si dicono durante le sedute, mi sono limitata a capire se lo sta aiutando o meno. E' una persona molto riservata e credo vivrebbe le mie domande come invadenza.


La ringrazio di nuovo.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Per quale ragione il Suo compagno si è rivolto alla psicologa?
Questo che Lei ci sta indicando qui però è un problema che ha ricadute anche sulla coppia e mi pare sensato provare a parlarne tra voi, se egli si è rivolto alla psicologa anche per questa ragione.
Non c'è nulla di male.

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Utente
Utente
Si è rivolto alla psicologa non per risolvere questo nostro problema, ma in seguito ad attacchi di panico e all'ansia che si è trovato a vivere in quest'ultimo anno.

Cordiali saluti.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
I due eventi potrebbero essere collegati tra loro (se una persona ha un disturbo d'ansia è verosimile pensare che abbia qualche difficoltà anche nel fare l'amore e che quindi, ad un certo punto, preferisca non farlo, evitando la situazione problematica) e comunque se il Suo compagno sta facendo una psicoterapia per la cura del disturbo d'ansia è verosimile pensare che il tema della sessualità venga trattato.
Che tipo di psicoterapia sta facendo e con quale frequenza?
[#8]
dopo
Utente
Utente
Sul tipo di psicoterapia non so dirle nello specifico, ma so che la seduta si svolge una volta a settimana, da circa 2 mesi, se non mi sbaglio.
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ok, visto che la ricaduta di tutto ciò coinvolge anche Lei, potrebbe ridiscutere la questione con il Suo compagno e pensare di chiedere una consulenza anche di coppia.

Cordiali saluti,
[#10]
dopo
Utente
Utente
Proverò a parlarne nuovamente con lui, sperando di non peggiorare le cose.

La ringrazio veramente molto.

Cordiali saluti