Marijuana, o no?

Salve.
E' da parecchio tempo che ho qualche problema dovuto ad ansie o pensieri negativi, ma non saprei esattamente la causa.
Premetto infatti, che io sono un soggetto già ansioso, questa problematica si è accentuata in questo periodo (1-2 mesi) per me parecchio difficile (sono uno studente liceale), a causa della mole di studio e qualche lutto in famiglia.
Per fare ulteriore chiarezza dico esplicitamente che mi è capitato di fare uso di cannabis sporadicamente (circa un anno, una massimo tre volte al mese in quantità non massicce), cosa che non mi ha mai creato problemi.
E' da poco più di un mese però, che non mi sento più quello di prima... specie nell'ultimo periodo della mia vita, mi capitava di essere piuttosto ansioso in particolare riguardo la scuola (mio chiodo fisso), anche avendo un andamento più che positivo. Questa "ansia" ha cominciato a somatizzarsi con dolori al petto, che con il tempo sono anche diminuiti e accompagnati da pensieri ossessivi, tachicardie (cessate abbastanza in fretta, per fortuna), una sorta di apnee notturne, spaesamento (specie quando non ero a casa), raramente vertigini e un risveglio improvviso accompagnato da urla (accaduto solo una volta). A seguito di queste prime manifestazioni, ammetto di essermi un pò impressionato, infatti per un certo periodo questa mia preoccupazione è divenuta un assillo che mi portava deconcentrazione e stanchezza mentale.
Ho anche consultato uno specialista, purtroppo però ho fatto l'errore di non essere totalmente completo nell'esporre le possibili cause così come sto facendo a voi, e, basandosi su quel che gli ho detto (dunque solo i sintomi), mi ha rassicurato dicendomi che queste problematiche, specie nella giovane età, non sono così rare a presentarsi e constatando il mio essere ansioso ha minimizzato la questione, dicendo che l'uso di farmaci sarebbe eccessivo (considerando il mio progressivo migliorare) e dunque che la situazione tenderebbe a migliorarsi da sola.
Negli ultimi tempi la situazione è effettivamente migliorata, sebbene mi senta ancora un pò passivo nei confronti del mondo circostante molti tra i precedenti sintomi come lo spaesamento, vertigini, tachicardia e apnee sono spariti, permangono solo i pensieri ossessivi (a seguito dei quali spesso mi impressiono e mi autosuggestiono),una generosa quantità di stanchezza esistenziale e dolori al petto che tendono ad essere sempre meno intensi, brevi e rari.
Conduco una vita sana ora, considerando che ho smesso di fare uso di marijuana da quando si sono manifestati i primi sintomi più seri, ho anche ricominciato a fare sport.
Ho fatto una visita medica, analisi del sangue e urine che hanno confermato il mio stato di buona salute generale... tranne, nel caso del sangue, il valore della bilurbina risulta essere leggermente più alto della norma.
La mia domanda dunque è finalizzata ad un ulteriore chiarimento e di sicuro all'opinione di altri esperti.


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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Ragazzo,

il quadro che descrivi è connotato da intensa ansia e molteplici sintomi, ai quali si aggiunge - forse ad un livello più profondo - il dolore per i recenti lutti che hai citato: di conseguenza è opportuno che tu ti rivolga di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione del caso e l'impostazione di un intervento terapeutico, se necessario.

Il professionista cui ti sei rivolto era un medico psichiatra o il medico di base?

Non ho capito se sei all'ultimo anno del liceo: ti stai preparando per la Maturità?

Chiaramente utilizzare delle droghe soprattutto quando si soffre di sintomi d'ansia (o depressione) non è una buona idea, ed è un bene che tu abbia smesso.
La marijuana può aver avuto un ruolo nell'esacerbazione dei sintomi, ma considera comunque che in questa stagione i sintomi d'ansia di solito peggiorano:
http://www.serviziodipsicologia.it/lansia-si-risveglia-in-primavera/
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/603-primavera-tempo-di-ansia.html

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta repentina.
Mi sono rivolto a uno psichiatra, ma in un secondo momento: di fatto inizialmente credevo che il problema avesse solo una connotazione fisica, pertanto ho effettuato delle visite mediche per accertare la mia salute. Quando ho constatato di essere sano, sono cominciati i pensieri "paranoici", che ancora mi accompagnano e mi fanno rimanere "spento" e apparentemente passivo nei confronti del mondo che mi circonda...
Il fatto di aver fatto quel che ho fatto, credo possa capitare a chiunque e spesso si sbaglia...
La maturità non è ancora una cosa che mi riguarda, per fortuna!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Concordo con lo psichiatra sul fatto che prescrivere psicofarmaci a un ragazzo così giovane in assenza di una grave psicopatologia si può evitare, un po' meno sulla minimizzazione del problema basata sulla sua "diffusione".

Dal momento che pensieri ossessivi, apatia (penso tu intenda questo con "stanchezza esistenziale") e dolori al petto permangono ti consiglio di parlarne di persona con un mio collega per comprendere meglio cosa ti ha portato a questo livello di malessere e lavorare per superarlo.
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Utente
Utente
Forse ho esagerato io con il "minimizzare".
Diciamo che sono tutte manifestazioni incostanti... tipo i dolori al petto diventano sempre più rari e a volte non ne avverto per niente durante il giorno. Per il resto non mi privo delle mie abitudini, pertanto non mi posso definire del tutto "apatico", preferirei si parlasse di una stanchezza che si accentua in più momenti della giornata, che mi porta cattivi pensieri e alcune manifestazioni fisiche come sonno e spossatezza che non mi permettono di vivere a pieno molte situazioni che mi si presentano davanti.
Ho notato inoltre che, spesso, pur dormendo, la mia stanchezza non si placa, così come il mio umore tende a peggiorare.
Esempio banale:
Oggi tornando da scuola ero abbastanza di buon umore, come di consueto, arrivato il pomeriggio, ho dormito, ciò mi ha solo scombussolato e fatto stancare di più a livello psicologico.
Il fattore sonno-umore, da quanto ho potuto constatare, influisce molto sul mio status complessivo nell'arco dell'intera giornata. Se ho dormito bene durante la notte, riesco ad affrontare in maniera significativamente più reattiva la giornata, al contrario, se dormo male, posso dire che una giornata sia da buttare in quanto sarò un "addormentato".

Ciò che veramente mi confonde è la varietà e l'incostanza propri di questo mio status.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Comprendendo il perchè di questo malessere sarà chiaro anche come mai è così "fluttuante", fermo restando che alcune abitudini come il sonnellino pomeridiano non sono sicuramente utili al tuo benessere psicofisico e possono farti stare peggio indipendentemente da quali siano le cause del tuo problema.
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Utente
Utente
Dunque, secondo lei, dovrei interrompere questo "sonnellino"?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Di solito quando una persona dorme male la notte per una forma qualsiasi di insonnia le si sconsiglia di recuperare di giorno, perchè questo rende meno probabile che la sera sia poi sufficientemente stanca per dormire profondamente e perchè si disturba il fisiologico alternarsi di sonno e veglia, legato ai ritmi circadiani distribuiti sulle 24 ore e scandito da una serie di modificazioni ormonali correlate all'alternanza luce/buio.
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Utente
Utente
La ringrazio della risposta.
Sicuramente, da domani smetterò con i miei sonni pomeridiani e proverò a vedere l'evolversi della situazione.
In quanto al complesso della situazione... il prima possibile fisserò un altro incontro e cercherò di essere più chiaro.