Costante inadeguatezza

Buongiorno gentili Dottori,
Vorrei descrivervi la mia situazione, anche se è abbastanza difficile metterla in parole, a volte sento che parlandone potrei addirittura banalizzarla , non facendola corrispondere a come mi sento. Sono anni, forse da sempre, che vivo con quest' inadeguatezza, insoddisfazione e paura. Mi sento a disagio soprattutto nel relazionarmi con gli altri, eccetto gli amici più stretti, con i quali sono estroverso , divertente, ma allo stesso tempo ho paura che in realtà potrebbero non volermi bene sul serio. Non credo di fidarmi sul serio delle persone, perchè potrebbero farmi male, mettermi sotto i piedi , non portarmi rispetto, e soprattutto credermi una persona inutile, vuota , poco interessante. Questo mi capita soprattutto nelle situazioni nuove, nelle quali credo sempre che gli altri possano essere sempre migliori di me, e quasi ho paura di costruirvi un confronto. A volte addirittura se ricevo complimenti, mi sento in imbarazzo, e mi sento preso in giro, perchè non corrisponde a come mi vedo io, oppure a volte tendo a vedermi quasi invisibile, come se gli altri non si accorgano tanto della mia presenza, come se non rivolgano a me l' interesse che hanno per gli altri, e questo l' attribuisco sempre ad una mia mancanza. Non ho un briciolo di autostima, tendo a farmi mille paranoie, e ho sempre timore del futuro, paura di poter vivere sempre così, di diventare un fallito, e questo mi porta a non godermi il presente, a volte a vivere per inerzia, e soffro perchè sento che sto perdendo gli anni più belli e sono quasi sicuro che continuerò a farlo. Ho avuto due ragazzi ( tengo a precisare che non credo che la mia sessualità c' entri molto, probabilmente solo quando penso che gli altri oltre a considerarmi inutile, potrebbero giudicarmi solo per il mio orientamento) che hanno contribuito a farmi stare peggio, e sono più di due anni che nessuno mostra uno straccio d' interesse per me, e a volte mi sento un po' invisibile. Non riesco a gestire lo stress, appena m' innervosisco, tutti questi complessi iniziano a schiacciarmi, e questo m' influenza anche lo studio. Ho iniziato da poco l' università, e devo ammettere che ho avuto diversi successi, ma non riesco a rendermene conto, è come se la persona che ha conseguito risultati positivi, sia un' altra diversa da me, mentre il vero me sia solo una persona inutile, incapace e invisibile. In famiglia la situazione non è diversa, mi sento a disagio, escluso anche li, e non mi sento minimamente preso in considerazione, e spesso tendo ad isolarmi nella stanza e a piangermi addosso, incolpandomi poi di star gettando la mia vita così. Non sento motivazioni, penso che sia tutto inutile. è da qualche mese che ho iniziato a capire di aver bisogno di un aiuto più preciso, di mettere in chiaro la situazione e iniziare a conoscermi, anche se ho paura che il vero me possa essere questa persona inutile e che si sente vuota, e non riuscirei ad accettarlo. Quale potrebbe essere il problema?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non ho un briciolo di autostima>

Gentile Ragazzo,
sembra evidente che se lei non si vuole bene, non ha fiducia in sé, tende a confrontarsi con gli altri partendo da un certo tipo di premesse che influenzano i suoi comportamenti, ricevendo feedback che rinforzano il suo sentire.

Probabilmente i disagi che esprime hanno radici antiche, nella sua storia personale e familiare rinforzati e sostenuti al presente.
<In famiglia la situazione non è diversa, mi sento a disagio, escluso anche li, e non mi sento minimamente preso in considerazione>

Vivere nella paura del giudizio, di non essere accettati di certo non l'aiuta a stabilire relazioni soddisfacenti, a colmare probabili vuoti affettivi, ad acquisire una solida autostima, migliore benessere e una qualità di vita più appagante.

Un nostro collega la potrebbe accompagnare a fare chiarezza, ad affrontare in modo efficace i nodi che si frappongono al suo benessere personale e relazionale, a scoprire e attivare potenzialità e risorse smarrite.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Salve dottoressa, la ringrazio per la risposta e mi scuso per il ritardo nel rispondere. Continuamente penso a come ribaltare la situazione, a come "svegliarmi" e sentire di prendere in mano la mia vita. Ho provato a sfruttare diversi consulti, grazie ad un servizio della mia università, che però non offrivano periodi più lunghi di consulenza (solo massimo 4 appuntamenti). Oggi mi è capitato, durante uno dei miei momenti di crisi e di abbattimento, di appuntare tutti i "sintomi" che mi riguardano.
(Alcuni potrebbero sembrare oscuri ma li ho scritti di getto)
Sono i seguenti :
- Sommerso dal passato e dai rimpianti
-Sottomesso dall' esterno
- Autostima inesistente
- Insicurezza estrema
- Blocco creatività
- Senso di scomodità, inadeguatezza
- Necessità di rimanere a letto, percepito come luogo di protezione
- Penso al passato e non al presente
- Penso che nessuno mi reputi interessante
- Mancanza di forze, motivazione
- Sensazione d' incapacità
- Confusione interna
Infine io credo che tutta questa "patina" che mi blocca e blocca la mia parte più creativa (la dottoressa infatti mi ha parlato di un dinamismo e di questa parte più reale, creativa che tenta di uscire fuori, ma è bloccata da questo continuo confronto e blocco) non siano parte di me, o meglio che io abbia assorbito gli eventi negativi della mia vita (magari tutti o in parte) facendoli diventare parte di me, ma una parte che appunto sento artificiale e non reale, perchè se fosse stata davvero reale, probabilmente ci sarei stato bene. Quando questa parte domina me e i miei comportamenti, invece, provo rabbia e vorrei ribellarmi, ma non so come. è come se mi sentissi ancora peggio, è dovuto forse al fatto che sto iniziando a realizzare e a mettere in ordine ciò che mi sta succedendo?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

il problema come quello che descrivi di solito viene rafforzato proprio dal modo di comportarsi, cioè se tu pensi di non valere, ad esempio, tenderai a comportarti di conseguenza e quindi a non osare in diverse occasioni.
Tutto ciò potrebbe renderti insicuro e quindi, potresti non fare delle esperienze per il timore di fallire, di non essere all'altezza, ecc...
Come si supera? Iniziando a fare ciò che fin qui ti spaventa e ti sfida, in modo tale che tu possa modificare l'idea che hai di te stesso.
Iniziare a comportarsi in modo diverso incide infatti anche sulla nostra autostima.

Leggi qui per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

e anche
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Gentili dottori.
Ho deciso finalmente di rivolgermi ad uno specialista e in settimana spero di organizzare il primo appuntamento. Davvero non ce la faccio più, mi sento così estraneo agli altri, come se tutti fossero in sintonia tra di loro. Mi percepisco una persona arida, non so come coltivare i rapporti, non ho proprio impulsi che mi portano a cercare le persone e molto spesso di fronte a nuove conoscenze mi sento in soggezione e inizio ad accusarmi. Spero che questo percorso terapeutico mi aiuti a ribaltare questi schema mentale che si è sedimentato, vorrei sentirmi reale e spontaneo