Relazione, paranoia, mancanza d'amore

Buongiorno a tutti, sono una ragazza di 30 anni innamorata di un ragazzo di 25. Stiamo insieme da 5 mesi e il nostro è sempre stato un rapporto un po' burrascoso a causa delle mie e sue insicurezze. Lui è molto timido ed introverso e alla sua prima relazione importante, io ho alle spalle una lunga esperienza con gli attacchi di panico da cui son guarita, ma di fondo ho sempre molta ansia. Vi scrivo perché non so come interpretare i suoi atteggiamenti, è sempre molto misterioso, fa sempre fatica a prendere l'iniziativa, è poco premuroso nei miei confronti, non esprime i suoi sentimenti a meno che non sia io a farlo per prima, e a volte quando succede, mi risponde semplicemente che gli fa piacere ed è contento di sentirselo dire e io ci rimango malissimo perché mi aspetto qualche dimostrazione in più da parte sua. Ogni volta mi sento data per scontata e questo suo essere sempre così sfuggente mi rende paranoica, vivo sempre con l'apprensione che mi tradisca, o che non abbia voglia di condividere le piccole cose della sua vita con me. Io son più estroversa, affettuosa e premurosa, ho sempre voglia di organizzare qualcosa per noi, ho sempre più voglia di passare del tempo insieme, mentre lui sembra non dargli ulteriore valore. Ho provato a parlagliene e mi ha risposto che si sta innamorando di me, ma preferisce fare le cose con calma, che in passato ha fatto errori che non vuole ripetere per non gettare via un'intera storia.. Io non so a cosa credere, son dell'idea che se si è innamorati, il bisogno di star vicino alla persona che si ama è più forte di qualsiasi altra cosa, che sentirla, vederla, e condividere se stessi con l'altro è qualcosa di completamente spontaneo e che non si può decidere quando e come farlo...e io tutto ciò in lui non riesco proprio a percepirlo...Ho paura che la timidezza, l'essere introversi e l'essere disabituati a stare in coppia, sia solo una scusa...per non ammettere di non amare l'altro..o sono io ad essere terribilmente paranoica?
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
capisco come si possa sentire in questo momento nei confronti di questa relazione che sta nascendo: non cresce e muove secondo gli schemi che lei ha in testa e questo la inquieta.
Ritiene tanto difficile concedere al suo partner il beneficio del dubbio? ognuno, cara ragazza, ha un suo modo di amare che non necessariamente deve essere una fotocopia del nostro. Ma se lei continuerà a mettere sotto la lente di ingrandimento ogni cosa fatta poco, o fatta per niente, del suo partner riuscirà ad annegare nell' ansia, con la conseguenza di non goderseli appieno, tutti i momenti belli di una storia che inizia.
Le faccio tanti auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ho provato a parlagliene e mi ha risposto che si sta innamorando di me, ma preferisce fare le cose con calma>

Gentile Utente,
la risposta del suo partner sembra abbastanza chiara, probabilmente non state andando alla stessa velocità.

Non possiamo sapere cosa passi nella mente del suo ragazzo, ma sembre evidente che preferisca calarsi piano nel rapporto, rispettare i propri tempi, mentre lei vorrebbe che corrispondesse in pieno alle sue aspettative, avere garanzie e rassicurazioni che lui non si sente ora in grado di darle.

D'altra parte se lei è ansiosa e insicura come ci riferisce, una situazione del genere la spinge proprio a porsi continue domande e ad agire comportamenti per ottenere le conferme desiderate, con riverberi sulla relazione e sul comportamento del suo partner. Non riesce ad attendere che il tempo faccia il suo lavoro nel vostro rapporto, cosa invece auspicabile per viverlo in modo migliore in attesa di futuri sviluppi.

Dovrebbe forse spostare un po' il focus dell'attenzione su lei e sulla molta anisa che riferisce di provare.
Cosa ha fatto finora per curarla?
Come avrebbe superato gli attacchi di panico (diagnosticati da uno specialista?)





Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte, sono consapevole che la mia ansia e la mia insicurezza verso questo rapporto, mi porta a scavarmi la fossa da sola, ho sofferto di attacchi di panico e agorafobia per 8 anni ed uscirne è stata davvero dura, penso che l'isolamento scaturito dalla mia agorafobia mi abbia spinta a non avere più alcuna sicurezza in me stessa e automaticamente anche negli altri. Ho seguito una terapia farmacologica e psicologica per 2 anni che mi è servita a superare i blocchi più profondi, ora non ho più attacchi di panico e riesco ad uscire in spazi aperti molto spontaneamente, ma d'altra parte l'essere rimasta sola così a lungo, senza veri rapporti al mio fianco,( a parte i miei genitori) abbia creato un vuoto molto profondo nella mia vita e nella mia mente. Mi rendo conto di essere ipersensibile a tutto, se prima una sciocchezza mi scatenava un attacco di panico, ora mi scatena il pianto e la sensazione di abbandono..Non me ne son resa conto finché non ho conosciuto il mio attuale ragazzo.. che come me, ha anche lui qualche problema di timidezza e soprattutto di insicurezza. La sensazione più ricorrente è la paranoia, ogni piccola cosa, ogni piccola mutazione durante la giornata, mi scatena questo senso di ansia terribile che non avvertivo più da anni, e per quanto cerchi di spostare il mio pensiero su altro, mi sento sempre terribilmente inquieta. Dentro di me ho paura di perderlo proprio a causa del mio passato e di ciò che ho dovuto affrontare, e più ci penso e più sto male, consciamente so che più metto in atto questi meccanismi e più lo perdo...e più ho paura e più si scatena in me l'esigenza di ricevere rassicurazioni da lui. Non so davvero cosa fare, non so se parlagli di tutto ciò o tenere dentro di me tutte queste preoccupazioni, sicuramente immotivate. Ci son momenti in cui vorrei lasciarlo perché non so gestire serenamente questo rapporto...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ci son momenti in cui vorrei lasciarlo perché non so gestire serenamente questo rapporto...>

Forse la cosa più sensata sarebbe quella di riprendere il percorso psicoterapico poiché se è vero che è stata meglio è anche vero che i suoi disagi sembrerebbero non del tutto risolti se lei ha ancora molta ansia e vive in questo modo il suo rapporto.

Che ne pensa? Che tipo di terapia psicologica ha fatto?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Avevo fatto richiesta due mesi fa all'Usl della mia città per ricominciare un nuovo percorso terapeutico, ma la mia psichiatra, dalla quale sono ancora in cura, mi ha detto che ci son tempi lunghi di attesa se il disturbo dichiarato non è così grave. Ora non so se sia vero o meno, ma son due mesi che aspetto...Lei cosa mi consiglia? . In passato ho seguito una terapia da una specialista che curava nello specifico proprio i disturbi legati all'ansia e agli attacchi di panico, purtroppo l'ho ricontattata ma non esercita più nel campo. Sinceramente non saprei a chi rivolgermi..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Si in effetti i tempi di attesa nel servizio pubblico a volte sono un po' lunghi. La scelta dipende da quanto i suoi disagi interferiscano sulla sua qualità di vita e dalla sofferenza che le provocano che da qui non possiamo correttamente valutare.

Veda lei se intende attendere oppure attivarsi nella ricerca di uno psicoterapeuta privato, meglio se esperto in disturbi d'ansia; può reperire nominativi di psicoterapeuti sull'elenco degli iscritti a questo sito oppure sull'albo Psicologi della sua regione di appartenenza.


Molti auguri
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio, purtroppo non ho le possibilità economiche per rivolgermi ad uno studio privato, spero solo che i tempi di attesa all'Usl non siano così lunghi..Potrei sollecitare la richiesta alla mia psichiatra?