Ansia o doc

Buongiorno, vorrei chiedervi un consiglio riguardo un mio piccolo problema che tuttavia comincia a spaventarmi. Premetto che da circa un mese, dopo un secondo attacco di panico (il primo c'è stato due mesi fa in seguito all'assunzione di marijuana, mentre in questo secondo caso non vi è stata alcuna causa scatenante se non lo stress legato alla reazione di amici e parenti a quell'episodio) ho vissuto un mese di forte ansia, durante il quale sono stata afflitta soprattutto dal timore continuo e ossessivo di impazzire, di incominciare ad avere allucinazioni o sentire voci; pensavo e mi sembrava che i miei pensieri fossero discontinui, quasi deliranti, a dir poco strano e ciò mi turbava e mi induceva a chiamare continuamente al telefono le mie amiche e i miei genitori (che durante il giorno sono a lavoro) per cercare rassicurazione. Avevo continue crisi di pianto legate a questo fatto, in più mi tormentava ogni giorno e con episodi di durata sempre più lunga una strana sensazione di irrealtà, di estraneità rispetto al mondo esterno, quasi che mi trovassi in un sogno o che tutto ciò che vedevo e sentivo fosse solo frutto della mia mente. Credo, dalle ricerche fatte in internet, che si trattasse di "derealizzazione" ma ovviamente, direte voi,non avendo ricevuto una diagnosi psichiatrica non posso esserne certa.
Ora questi sintomi si sono notevolmente attenuati soprattutto grazie all'assunzione di Xanax, prescrittomi dal mio medico di base. Tuttavia da una decina di giorni un altro "strano" pensiero che alle volte mi passa per la mente (sebbene riesca a scacciarlo o quantomeno ignorarlo con molta più facilità di quanto non facessi con la mia ormai superata fobia di impazzire) è il timore di dimenticare chi sono. Mi rendo conto dell'insensatezza della cosa e sinceramente non saprei spiegarlo meglio di così. In ogni caso è appunto da una decina di giorni che quando questo strano pensiero mi attraverso la mente tendo a ripetermi mentalmente il mio nome e cognome, alle volte accompagnato dall'età. Proprio come se temessi di dimenticarmelo!
Sto tentanto di disciplinarmi e ridurre la cosa, imponendomi di non farlo anche quando ne sento l'impulso, il che mi fa ben sperare anche se mi capita comunque più volte al giorno. Il mio timore è che possa trattarsi di una forma di disturbo ossessivo-compulsivo, magari un principio di esso. So che è molto difficile da curare e il solo pensiero di poterlo avere mi spaventa. Non so se è così, forse è solo ansia, forse è una fissazione sciocca che mi passerà. Ma se così non fosse? Voi che ne pensate, potrebbe trattarsi di questo?
Riguardo la psicoterapia ne inizierò una a indirizzo psicoanalitico in un centro di psicoterapia infantile e adolescenziale. Tuttavia i tempi per incominciarla si stanno dilatando a causa della pausa estiva e io nel frattempo sto scrivendo su forum e chiedendo consulti online per le svariate problematiche che ogni giorno devo affrontare. Di questa non ho ancora parlato a nessuno.
Saluti
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Le sue sembrano delle ossessioni, quindi qualcosa in relazione al DOC. Sarebbe il caso di intervenire in maniera tempestiva, proprio per evitare una cronicizzazione del disturbo (eventuale).

>>Sto tentanto di disciplinarmi e ridurre la cosa, imponendomi di non farlo anche quando ne sento l'impulso, il che mi fa ben sperare anche se mi capita comunque più volte al giorno.<<
la disciplina è una difesa tipica del DOC, l'illusione del controllo. E' chiaro che si tratta di ansia perché il DOC è un disturbo d'ansia, ma è anche una psicopatologia e meriterebbe una valutazione e un trattamento adeguato.

Le suggerisco di evitare di cercare altre informazioni on-line e di affidarsi ad un Collega.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della celere risposta.
Purtroppo l'idea di avere un disturbo di questo tipo mi spaventa parecchio, per quanto io stessa sia costretta ad ammettere che per certi versi i presupposti ci sono... ciò che mi spaventa è il fatto che nella maggior parte dei casi, a quanto ne so io, il DOC si cronicizza e la remissione completa è molto rara. Ad oggi le mie compulsioni non sono particolarmente palesi nè invalidanti in quanto si attuano, come ho potuto spiegarle, solo a livello mentale. Però temo che a lungo andare possano verificarsi i classici gesti ripetitivi o azioni compulsive... E che io non possa più tornare indietro. Magari sì, un lieve miglioramento grazie alla psicoterapia, ma niente di più...
Sono forse troppo pessimista? Ritiene che la mia situazione sia curabile?
Un'altra domanda: quale indirizzo psicoterapeutico mi consiglia, quello psicoanalitico o quello cognitivo-comportamentale?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>ciò che mi spaventa è il fatto che nella maggior parte dei casi, a quanto ne so io, il DOC si cronicizza e la remissione completa è molto rara..<<
prima di preoccuparsi inutilmente, magari facendo lunghe ricerche on-line, sarebbe il caso di fare una valutazione. Il DOC può essere curato anche se si "cronicizza", ma in questo caso, ovviamente, ci vuole molto più tempo. Poi bisogna capire cosa lei intende per "curare".

>>Ritiene che la mia situazione sia curabile?<<
Nessuno può dirlo senza una valutazione di persona. La "curabilità" è data dalla diagnosi, dalla valutazione della personalità e dalla disponibilità al cambiamento, nonché alla motivazione di base.

>>quale indirizzo psicoterapeutico mi consiglia, quello psicoanalitico o quello cognitivo-comportamentale?<<
per consigliare è meglio una valutazione completa. La sola diagnosi di DOC non basta per suggerire la psicoterapia più adeguata, esiste una personalità oltre al disturbo.







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Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4 20
Buongiorno,

ho letto il suo racconto e credo che la sua paura attuale di dimenticare chi è sia legata al precedente episodio dove lei ha vissuto la perdita di controllo, ha temuto di impazzire (perdere quindi se stessi), di poter avere allucinazioni o di poter sentire delle voci, di poter avere un pensiero frammentato e delirante.
Lei ha temuto di perdere se stessa, e ora continua a temere di dimenticare se stessa. Di perdere la continuità del flusso dell'esistenza che è alla base del senso di identità.
Fa bene a considerare l'ipotesi di andare in terapia. Anche la psicoterapia cognitivo comportamentale lavora sul profondo, cercando di capire perchè lei ora funzioni in un certo modo ed indagando anche i suoi vissuti infantili.
Gliela consiglio.
In bocca al lupo,

Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/

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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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