Ansia e attacchi di panico

Buonasera a tutti, sono un ragazzo di 21 anni che soffre di ansia e ultimamente anche di frequenti attacchi di panico. Da circa un mese. Appunto un mese fa, causa attacco di panico, mi sono recato in pronto soccorso temendo un attacco cardiaco. Dopo un elettrocardiogramma negativo mi sono messo un pó in pace. Oggi mi è sorto un nuovo problema.. Ho un pó di ipocondria. Basta sentire un armadio che si chiude che mi metto in allarme. Ho paura che mi possa venire un infarto per questo "problema".. Che uno "spavento" troppo grosso mi porti ad avere un attacco cardiaco. Sono un ragazzo giovane e vorrei essere sereno, vivere senza questi vincoli. Per questo, ho già preso appuntamento da una psichiatra molto valida della mia zona. Prima seduta, il 9 settembre. Solo che con questa paura di tutto e questo continuo spaventarmi per la minima cosa mi fa pensare delle volte che al 9 non ci arriverò.
In attesa di una risposta vi porgo i miei cordiali saluti.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
"Che uno "spavento" troppo grosso mi porti ad avere un attacco cardiaco"
se questa è la sua paura credo proprio che, in attesa del collega psichiatra del 9, un consulto on line non possa fare granchè di più di ciò che ha potuto fare un ECG.
Credo che lei già sappia che solo un gravissimo ammalato di cuore possa risentire dello sbattimento inaspettato di una porta o di altri rumori improvvisi. E dovrebbe anche poter immaginare che attraverso un percorso con uno psicoterapeuta dal vivo, eventualmente affiancato farmacologicamente, potrebbe andare all'origine dei suoi disturbi e imparare a controllarne gli effetti sulla sua esistenza. Infatti ha scritto nella sezione Psicologia non credo per caso.
Le faccio tanti auguri e ci faccia sapere l'esito del consulto del prossimo 9.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Utente
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L'ho aggiunto apposta sotto la sezione "psicologia" perché mi rendo conto sia un problema psicologico che peró si "lega" a sensazioni dettate dall'ansia. Solo che quando accadono, è molto fastidioso e stancante. Perché passo alcuni giorni a fissarmi su queste problematiche. Ogni giorno penso sia l'ultimo da un mese a questa parte. Ma alla fine, sono ancora quì. Ho solo bisogno di convincermi che il tutto si risolverà. Perché questa paura mi fa aver poca fiducia in tutto.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
"..mi rendo conto sia un problema psicologico che peró si "lega" a sensazioni dettate dall'ansia"
Senza voler entrare troppo nel tecnico perchè sarebbe poi per tutti complicato comprendere le vorrei dire che ciò che lei sente e che la funesta da alcuni mesi a questa parte non è altro che una condizione della sua mente e la mente è frutto dell 'interazione del nostro cervello(per intenderci la circuiteria) con l'ambiente nel quale nasce, si muove e cresce.
Ci dice poco di sè stesso.
Quando sono incominciati gli stati ansiosi?ha mai preso contatti con un collega psicoterapeuta?
Gli attacchi di panico da alcuni mesi a questa parte quando avvengono?mentre fa o ha appena fatto, ha fatto anche il giorno prima o ha in programma di fare il giorno dopo qualche cosa in particolare? sta andando, venendo da qualche posto particolare? questi suoi freschi 21 anni come li ha vissuti fino ad adesso? lutti, separazioni, problemi in famiglia? crede che i suoi genitori con lei potrebbero comportarsi in modo diverso da come stanno facendo?e le domande potrebbero continuare ancora per molto ma noi siamo un servizio on line, quindi, con dei limiti ancor più perchè questa è una sezione particolare.
Ciò che vorrei comunicarle è che, probabilmente, portare fuori tutto il marasma che lei ha dentro sè stesso e che finora ha ignorato potrebbe esserle di grande giovamento. Incominci a non considerare solo "sensazioni faticose" quello che prova, in tal modo è come se contemplasse solo la punta di un'iceberg. Sotto, come lei sa, vi è un sommerso molto profondo.
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Utente
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Ha ragione. Sembra che le domande che mi ha fatto siano esattamente le domande alle quali io devo risponderei ogni giorno. L'attacco di panico mi venne per il pensiero che mia sorella a giugno ha dovuto farsi ricoverare per anoressia e bulimia. Mi venne anche quando la andai a trovare in clinica. 11 anni fa i miei si separarono e io gli chiesi aiuto, gli chiesidi fari parlare con qualcuno ma loro sottovalutarono il problema e dissero che volevo solo intraprendere un percorso con una psicologa solo per saltare scuola. Da quel giorno il mio mondo è caduto, ero il primo della classe a scuola, ho avuto un notevole decadimento nei voti e il mio comportamento tendeva ad evitare i compagni. I miei genitori non capiscono nulla, gli ho parlato già molte volte ma loro non capiscono che questo mio disagio da me viene vissuto molto male e con molta sofferenza. Siamo arrivati ad un punto nel quale io non voglio più relazionarmi con loro nemmeno per un semplice "Come state? Cosa fate di bello oggi?" Anche perché loro sono negativi e oppositivi in tutto e non se ne accorgono. Loro credono di essere genitori modello. "Non ti abbiamo mai fatto mancare niente, quando volevi qualcosa te lo abbiamo dato". Ma io in realtà volevo solo un pó di affetto. Nel 2011 è venuto a mancare anche una persona importante per me, mio zio, che era la mia famiglia quando i miei hanno divorziato. Era sempre con me e mi sentivo bene con lui. Quando avevo 15 anni mia mamma è tornata, solo che a causa di 3 interventi sbagliati alla colonna è finita su una sedia a rotelle e io a 15 anni, al posto di avere amici e uscire con loro, scarrozzavo mia mamma come se fossi la sua badante. Ora è un peso incredibile vivere con loro dei giorni.
Mi perdoni per la confusione nell'esposizione, avevo bisogno di sfogarmi.
Anticipatamente la ringrazio per una sua risposta.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
sono lieta che lei sia riuscito a tirare fuori tutta la sua sofferenza patita attraverso gli anni. Con tutto ciò che è stata la sua esistenza è quasi naturale che lei oggi versi in queste condizioni di difficoltà.
Si rivolga al consultorio della sua città. Probabilmente può entrare a far parte del programma "spazio giovani" che è gratuito. Troverà un collega con il quale portare ulteriormente fuori il suo malessere attraverso vie diverse di quelle che il suo organismo, coattivamente, sta utilizzando adesso.
Le faccio tanti auguri e quando vuole ci riscriva pure.
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Grazie a lei. Ho bisogno proprio di sfogarmi e di avere una persona vicina con la quale parlare di questi problemi. Ho già un appuntamento presso privati appunto il 9 settembre. Non vedo l'ora di quel giorno per scaricare questa tensione e ansia.
La ringrazio di nuovo per le sue esaurienti risposte.
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Ho un ultima domanda.. L'ansia soprattutto quando è forte mi causa dolori al petto. Come se i nervi si tirassero. La cosa strana è che mi succede solo all'altezza del cuore. Puó essere riconducibile ad un fuoco di sant'Antonio che ho avuto 2 anni fa? È normale?
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
per poter stabilire se si stratta solo di sintomo psicogeno bisognerebbe rivolgersi al medico di base che accerti che l'herpes zoster non stia recidivando. In quel caso occorrerebbe approssimarsi ai ripari.
"Ho bisogno proprio di sfogarmi e di avere una persona vicina con la quale parlare di questi problemi"
Le consiglio comunque di contattare uno psicoterapeuta. Incominci approcciando il consultorio della sua città. Il servizio dello "spazio giovani" dovrebbe essere totalmente gratuito.
Ci tenga aggiornati.
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Va bene. Grazie per il suggerimento. Il medico di base che ho contattato appena mercoledì pomeriggio mi ha detto che sono sintomi dell'ansia. Come il volo isterico e la sensazione di gola ostruita dopo mangiato. Il dolore al petto mi si presenta appunto, nei momenti nel quale sono nervoso.
Mi rivolgerò già da lunedì allo spazio giovani a questo punto, aspettando il 9 settembre per la visita.
Cordiali saluti e grazie per la risposta.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Lieta di averla aiutata.
Ci faccia sapere il prosieguo.
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Buon pomeriggio dottoressa.. La contatto nuovamente in seguito ad un episodio strano e fastidioso. Ieri a tavola, annusando il fumo della sigaretta di mia sorella mi sono sentito un calore al viso, durato circa 15 secondi. Da lì mi è cominciata a venire un pó di agitazione, anche incoscia sicuramente e ora se mi alzo di scatto o mi piego per prendere qualcosa mi si ripresenta lo stesso sintomo ma il modo più lieve. Ho anche l'impressione che mi facciano male le vene delle volte. Potrebbe essere ipertensione? Con l'ipertensione si alza la temperatura corporea? Secondo lei si può trattare di semplice suggestione data da ansia?

Anticipatamente la ringrazio per una sua risposta.
Cordiali saluti.
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