Non riesco a vivere! Non vedo via d'uscita

ho un forte disagio per la vita... non so come rialzarmi e anche l'aiuto della psicologa sembra inutile perché ho l'ansia di spendere soldi che poi ricadranno su mio padre, quindi ho lasciato perdere perché non vuole pagarmi nemmeno il ticket dell'asl...
ero la ragazza più apprezzata del liceo, sempre studiosa e brillante e mia mamma si commuoveva ai colloqui perché anche se stava male (infatti ora è morta) e non poteva seguirmi passo passo io ero sempre bravissima e la aiutavo ad accudire i miei fratelli più piccoli. Dopo il 100 e lode alla maturità scientifica mi iscrissi non so perché ad un corso di studi che non mi apparteneva ma solo perché era vicino casa mia e non volevo allontanarmi... così quell'anno mi dedicai alla preparazione dei test di medicina, entrai anche alla cattolica che si sa seleziona in modo molto ristretto e alla statale a napoli nella mia regione. mamma ci lasciò proprio in quel periodo dei test ma comunque questo non mi spaventava, tanti ragazzi perdono i genitori (anche studenti di medicina) e vanno avanti lo stesso. appena entrata non ero entusiasta, i corsi mi sfinivano, l'idea di studiare così tanto mi uccideva, eppure ho sempre studiato ma rifiutavo proprio e penso di non essere né portata né appassionata, l'avevo scelta solo x prestigio e guadagno probabilmente. Ero fidanzata ma sono diventata gelosa opprimente, ho iniziato a soffrire per il fatto di voler lasciare medicina e mi sono legata a lui come una cozza, ha detto che devo imparare a vivere senza di lui e poi ho fatto una serie di sbagli (abbastanza gravi) dovuti al mio malessere che non ha voluto perdonarmi. Mi ha lasciata da 6 mesi e sta bene senza di me anche se ci sentiamo spesso e lui ci tiene ancora un po', si vede ma non si fida più e non gli piaccio più... non so cosa fare, mi piacerebbe psicologia ma tutti mi scoraggiano , allora pensavo a scienze della formazione che forse potrebbe farmi lavorare nelle scuole... il mio sogno era crearmi una famiglia, avere dei figli ma ho 21 anni e ancora zero lavoro e nemmeno il miraggio di una laurea, nemmeno un fidanzato... vedo le mie amiche piano piano realizzarsi e io non ho NULLA!!! inseguire i propri sogni? bisogna esserne anche all'altezza e io non lo sono. Sono una bella ragazza oggettivamente, ma non alletto nessuno in quanto ho un padre vedovo, due fratelli adolescenti di cui uno vuole cambiare scuola dicendo "tu hai cambiato mille università, perché non posso cambiare liceo io ?" e mio padre mi rimprovera che non sono stata un buon modello, che ho deluso tutte le loro aspettative... ora sono qui il 3 novembre , invece di stare al terzo anno di università non sono nemmeno al primo, mia mamma era quasi laureata di questi tempi si può dire e papà pure si avviava a finire ingegneria... due genitori professionisti e una figlia inconcludente... arruolarmi? andare a fare la cassiera? cercare un lavoro qualsiasi ? non ce la faccio più a perdere tempo , sono stanca, voglio fare qualcosa OGGI!! ma cosa?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

come le è stato consigliato anche negli altri consulti che ha chiesto di recente sul tema è necessario che lei si faccia seguire di persona da uno psicologo psicoterapeuta e da qui, senza conoscerla e senza un contatto diretto con ei, non possiamo risponderle altro.

E' chiaro che si trova in un momento di forte confusione e incertezza e che ha bisogno di aiuto per uscirne, ma questo aiuto deve arrivarle da chi la può incontrare dal vivo.
Penso che lei abbia bisogno di essere supportata nell'elaborazione del grave lutto che l'ha colpita, avendo purtroppo perso la mamma, e anche del lutto simbolico di quell'immagine di perfezione che si è infranta dopo il liceo: lei non riesce a rimettere insieme i pezzi e a ricostruire una buona immagine di sé, ma questo richiede tempo e lavoro psicologico su di lei. ha bisogno inoltre di essere aiutata ad affrontare un contesto familiare che vive come fonte di problemi e critiche e che di sicuro non le è di supporto.

Mi associo quindi all'indicazione che ha già ricevuto dai miei colleghi: accetti di farsi aiutare e si prenda il tempo necessario perché questo avvenga, non scoraggiandosi se dopo un paio di colloqui non sarà ancora (ovviamente) cambiato tutto.
Ci pensi!

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
sì, ma non ho nemmeno 20 euro miei, devo chiedere tutto a mio padre e non possiamo permetterci spese secondo lui "inutili" , vorrei darmi una mossa , almeno un minimo e poi avviare un percorso psicologico , questa volta "guadagnato"
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il punto è che per come lei sta in questo momento non può "darsi una mossa" senza ricevere un aiuto per riuscirci e questo aiuto non le può venire da qui, a distanza e da professionisti che non la conoscono.
Non c'è nessun consiglio o rimedio che le possiamo indicare, perché non esistono indicazioni generiche e risolutive soprattutto quando parliamo non di un singolo sintomo, ma di un malessere complesso e relazionale come quello che descrive lei.
So che non è quello che vorrebbe sentirsi dire, ma come ha visto le stiamo tutti rispondendo la stessa cosa perché non ci sono altre risposte da poterle dare.

Se suo padre non intende aiutarla si può rivolgere tranquillamente al consultorio familiare o al centro di salute mentale: è importante che lo faccia perché se riuscisse a "darsi una mossa" da sola l'avrebbe già fatto e se non ci riesce significa che deve ricevere un aiuto.
Se avesse una gamba rotta non pretenderebbe di camminare prima di andare dall'ortopedico, quindi se si sente bloccata e disperata non può pensare di sbloccarsi prima di andare da chi la può aiutare a sbloccarsi: è un controsenso. Non crede?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo coi Colleghi, forse potrebbe lavorare , staccandosi un pò perciò dalla sua faticosa famiglia, e andare dallo psicologo , al Consultorio, potendosi pagare il ticket, l'importante è fare la scelta giusta, anche una laurea breve potrebbe andar bene ,psicomotricità, logopedia..è importante avere degli obbiettivi, obbiettivi possibili, mirare troppo al di là delle possibilità oggettive, non solo perciò intellettive, ma congiunturali, alla lunga è appunto scoraggiante.. un pò di sogni e un pò di principio di realtà per me è il mix giusto..
Coraggio, lei ha molte possibilità , si dia una mossa, subito..
Noi l'aspettiamo..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it