In trappola

Buongiorno,
sono una donna di 29 anni e sto vivendo una situazione per me al limite della sopportazione e ho bisogno di parlarne con qualcuno perchè mi sembra di scoppiare. Faccio un veloce quadro di me per maggiore chiarezza. Sono nata in una famiglia con un genitore narcisista e uno succube dell'altro. Sono stata cresciuta nella (loro) profonda convinzione, che col tempo è diventata anche mia, che io sono perfetta, migliore. Sono stata brillante negli studi, nella misura in cui sono stata sola e triste. Non sono quasi mai riuscita a farmi degli amici, a circondarmi di persone che mi vogliono bene, anche se sono molto brava ad affascinare gli altri, uomini e donne, sessualmente e non, con una recita continua. Sono quasi certa di non sapere cosa voglia dire volere bene. Ho scoperto alcune di queste bellissime emozioni buone, sincere, da un'altra persona. La mia vita lavorativa ricalca quella scolastica, desiderio di perfezione, appagamento da questo e subito vuoto incolmabile. Non provo emozioni, so che ci sono ma sono rinchiuse. Provo l'impulso di lasciare il lavoro, che è comunque un contratto a tempo, e ricollegarmi a come vorrei essere, come sono stata a piccoli sprazzi nel corso della mia vita, quando cioè non avevo nessuna soddisfazione lavorativa. Sono stati i momenti più felici della mia vita. Mi sento in trappola, voglio cambiare tutto ma è da molto tempo che provo e non riesco. Voglio uscire da questa trappola. Credo che potrebbero bastarmi alcune parole illuminanti, qualcosa che faccia breccia nella trappola e mi faccia "sentire". Aiutatemi per favore io voglio cambiare ma non trovo la strada
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, no lasciare il lavoro no, perchè punirsi, con la fatica che ha fatto e con l'intelligenza che ci ha messo..? ma invece spostare lo sguardo dal sè, dal lavoro soltanto, agli altri , guardarli con intelligenza emotiva, per vederli davvero, per interessarsi ai loro mondi diversi ma simili, e vedere un pò oltre , oltre quel tanto di difensivo che un pò tutti ci mettiamo in faccia, per rassicurarci, non creda che tutti siano risolti, feici, innamorati e scintillanti, basta che lei applichi metà, un quarto di quanto ha fatto sul versante dovere e si troverà in un mondo relazionale migliore, più vero.. E poi legga, legga romanzi quelli giusti che tratteggiano e dipingono emozioni e persone, e ascolti musica, musica bella.. basta remare con fatica controcorrente, si regali qualche porto, colorato ..accogliente..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
la sua storia familiare ha certamente un peso sul suo sentire e sulle difficoltà che ci espone.

Cresciuta nella convinzione di essere perfetta e migliore, si è mossa nella vita secondo questi dettami, il resto è rimasto, a quanto pare sullo sfondo, sacrificato- come ad esempio i suoi reali bisogni, la sua vita affettiva, relazionale/ sociale.

Gli obiettivi brillanti che consegue non servono però a colmare il vuoto interiore che sperimenta, probabili bisogni affettivi mai colmati, il suo senso di solitudine, la mancanza di relazioni profonde e sincere.
Ora sente la necessità di ritrovarsi, di uscire da una trappola che le va stretta e questa è cosa buona, colga questo suo bisogno per prendersi cura di sé stessa.

<Credo che potrebbero bastarmi alcune parole illuminanti, qualcosa che faccia breccia nella trappola e mi faccia "sentire">

Le parole che cerca potrebbe trovarle rivolgendosi a un nostro collega direttamente che la possa accompagnare a fare "breccia nella trappola" e a conquistare migliore benessere e qualità di vita personale e relazionale. Che ne pensa?



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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Grazie delle risposte. Libri e film mi aiutano a "sentire" ma sono solo una panacea temporanea, non la soluzione. Ha ragione su tutto dott.ssa Rinelli, il fatto che non capisco è: perchè dopo decenni che convivo con questo problema, da svariati anni consapevole, dopo tante sofferenze arrecate ad altre persone, non sono mai riuscita a cambiare? Ormai sto perdendo di vista cosa significhi essere funzionali..voglio dsperatamente essere alcuni miei sprazzi di questi anni, e so che il lavoro, per quello che mi fa, non me lo permetterà. Preciso che non voglio lasciarlo perchè non so gestirlo, lo faccio da una vita, mi alzo e svolgo tutte le mie funzioni come un piccolo automa, quindi potrei continuare, ma non posso più farlo. Ho provato davvero di tutto in questi anni, ho fatto dei miglioramenti, ma ora sono davvero stanca.. Spero che uno specialista (non è il primo) potrà aiutarmi, grazie comunque.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Inoltre volevo chiedere, potrebbe essere più utile una psicoanalisi o una terapia cognitivo comportamentale?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
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