Capricci ed autorevolezza

Il mio bambino ha 25 mesi ed è da poco entrato in pieno nella fase del "NO!" e dei capricci ad oltranza. Ha un carattere fondamentalmente buono ed ubbidiente, non troppo irrequieto, solare e bendisposto verso chiunque. Il suo atteggiamento attuale è, ovviamente, difficile da tollerare e da affrontare per noi genitori.
Io, la mamma, non sono persona particolarmente autoritaria, anche perché ho sempre mal tollerato io stessa l'autoritarismo e le imposizioni. Non faccio la voce grossa e non uso normalmente le mani - ma in qualche occasione è successo! - cerco di mostrarmi decisa, ferma e determinata il più possibile, ma tendo anche a concedergli molto. Qui sta il punto. In questo periodo quasi ogni cosa sembra dover essere contrattata ed io ho spesso la sensazione di aver ceduto troppo, anche quando ottengo comunque ciò che mi sono prefissata. Più concretamente, posso dire che mio figlio mi ubbidisce alla fine sempre o comunque la maggior parte delle volte, ma magari ho dovuto (scelto di) concedergli un cartone animato di più, giocare un po' di più con lui, lasciargli leggere il libro prima di mettere il pigiama, cambiarlo sul divano, cose così.
Sto esagerando? Dovrei uscire da ogni conflitto con lui con la sensazione di aver stravinto su tutta la linea? Quale messaggio gli passo se mi comporto così?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
come lei stessa dice il suo bimbo sta attraversando la fase dei "terribili due anni" nella quale i no, i capricci, l'oppositività sono frequenti, fisiologici, una tappa dello sviluppo importante nel lungo percorso per l'acquisizione dell'autonomia.

ll suo buon senso di mamma la può aiutare nel comprendere quali siano i comportamenti in merito ai quali usare fermezza e quali quelli sui quali concedere... così come gli esempi che lei cita, .(ma magari ho dovuto (scelto di) concedergli un cartone animato di più, giocare un po' di più con lui, lasciargli leggere il libro prima di mettere il pigiama)

Il braccio di ferro è sconsigliato, così come aggressività e uso delle mani, così come lei stessa dice, modalità che poi i bimbi apprendono e usano a loro volta nel rapportarsi con gli altri. Sono sufficienti fermezza, autorevolezza, coerenza.
Sia fiduciosa si trova nel procedere la misura giusta.

Suo marito è d'accordo con lei sulle modalità educative e di gestione del bimbo?

<Dovrei uscire da ogni conflitto con lui con la sensazione di aver stravinto su tutta la linea?>
Non è questione di vincere o perdere, ma di educare nell'ottica del mantenimento e costruzione di una buona relazione, nella quale si è entrambi vincitori.

Le suggerisco la lettura di un libro piccolo ma molto utile "Cosa sapere su tuo figlio di due anni" Erickson Editore (un libro per ogni anno di vita del bambino).

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
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Dottoressa Rinella,
grazie per l'aiuto tempestivo!

Le sue parole mi rincuorano, per fortuna la situazione in cui ci troviamo non è particolarmente difficile né tantomeno insolita, confido quindi volentieri nel buonsenso mio e di mio marito, con un po' di pazienza sapremo divincolarci!

Lui, mio marito, è più autoritario di me con nostro figlio, tende ad innescare il braccio di ferro se il bimbo non lo ascolta o si ostina a non ubbidirgli, ma di contro è un padre molto amorevole, allegro, sempre pronto a ridere e giocare, credo che abbiano un loro equilibrio, diverso da quello di mio figlio con me.

Leggerò senz'altro il libro che mi ha consigliato, di nuovo mille grazie per il suo intervento!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di averla ascoltata, magari il libro lo legga se possibile insieme a suo marito, gioverà a entrambi.

Molti auguri per una serena vita familiare