Quando il figlio non arriva...

Buongiorno! Sono quasi due anni che io e mio marito cerchiamo la prima gravidanza,invano. Devo dire che questa cosa influenza molto la nostra vita,specie la mia,ma anche il rapporto di coppia.Vi faccio un pò il quadro psicologico della mia situazione attuale: Personalmente mi sembra di vivere una costante attesa,da un mese all'altro,da un ciclo mestruale all'altro. Non riesco ad interessarmi più a null'altro,a fare viaggi,mi sento anche più debole psicologicamente ed emotivamente: a casa mia mi sento al sicuro,mentre faccio fatica a stare con gli altri,specie con gente che si mette a fare domande su quando avremo figli! Sono un pò di mesi che non sto lavorando,e...mi fà piacere! Non solo perchè non amo il mio lavoro,ma perchè così sono lontana dai colleghi e posso evitare le domande delle colleghe,le battutine,o il loro semplice ragionare sui loro figli...
A livello di coppia,credo di aver perso in spensieratezza anche nei rapporti intimi: sapere quando sono "i giorni giusti" eccetera,condiziona molto l'intera intimità. Mi capita spesso di non avere mai desiderio reale di intimità,nè nei "giorni giusti" nè in altri,cosa che prima non era.
Leggo molto,moltissimo su internet di infertilità,gravidanza,insomma cose così.
Sò che bisognerebbe cercare di non avere il pensiero fisso del figlio desiderato,ecccetera eccetera...ma non è facile quando passano anni (due)e quando non sei giovanissima! In concreto,cosa potrei fare per stare meglio?
Inutile dire che quando mi arriva il ciclo mestruale,per diversi giorni il mio umore è sotto i piedi,piango,poi pian piano mi riprendo,ma tutto si ripete ciclicamente...
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
la situazione che lei descrive sembra essere quella di un pensiero bloccato, quasi ossessivo verso l'obiettivo di avere un figlio. Se ha perso piacere per tutte le attività che prima la facevano stare bene, se si sta isolando sempre di più per timore del contatto con gli altri, credo che sia necessario riflettere bene sul significato e sul valore che questa gravidanza ha per lei e per suo marito. Credo che una consulenza psicologica con un professionista del campo o con psicologi di un consultorio familiare di zona possa esservi molto utile. Forse riesaminare l'intera situazione dall'inizio vi può aiutare a vivere più serenamente l'attesa e riportare la passata armonia nella vostra vita di coppia.

Resto in ascolto

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile signora,

la ricerca di un figlio per molte coppie rappresenta un percorso irto, in quanto i tentativi ripetuti, le diagnosi e le terapie per concretizzare questo "dono", rappresentano un forte stress e costringono la coppia ad importanti adattamenti, tra cui anche non fare più l'amore solo quando c'è desiderio.

Le emozioni, che si sprigionano lungo questo percorso sono, spesso, contrastanti... desiderio, speranza, aspettative, imbarazzo e vergogna, perché risulta sempre difficile per gli aspiranti genitori accettare una infertilità (sia individuale che di coppia).

Cosa accade alla fine di questo percorso?

Nel momento in cui si concretizzi o meno questo desiderio, la coppia dovrà scegliersi ancora e ristrutturare il significato del loro "esistere" come coppia.

L'infertilita' si caratterizza per il "vuoto"...

La mancanza di un bimbo desiderato e fantasticato e questo impedisce una reale elaborazione, perché ciò che si perde e' una parte di se stessi e, di conseguenza, si necessita di ristrutturare la propria immagine in base alla nuova situazione, vissuta come un'eccezione rispetto alla "norma"!

Accoglierei la riflessione di un consulto di coppia e per la coppia, affinché si possano individuare, chiarificare ed elaborare tutte le emozioni individuali, a due e sull'immaginario di questo "terzo";

focalizzarsi sui bisogni attuali della coppia... partirei da questo.

Spero in una riflessione costruttiva.

Un caro saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
l'accanimento coitale e fecondativo, crea ansia, tensione e soprattutto deflessione del tono dell'uomore.
L'asse ipotalamo/ ipofisi che regolamenta concepimento e fertilità viene ad essere totalmente compromesso in situazioni di stress cronico e di depressione.

Un nostro collega vi aiuterà nell'elaborazione, aiutandovi a spostare lo sguardo dall'attesa alla dimensione di coppia e qualità di vita
Le allego una lettura sulla complessità dell'infertilita

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1839-infertilita-coppia-psiche-e-sessualita.html

http://www.valeriarandone.it/articoli/20-disfunzioni-sessuali-di-entrambi-i-partner/117-utero-vuoto-aspetti-psico-sessuologici-nella-coppia-infertile

Una frase che adopero spesso durante la mia formazione in infertilità è la seguente:

" utero vuoto, mente piana...." per far comprendere il divario che siete tra un bambino che già abita la vista fantasmatica della donna ed il lutto che si sperimenta quando arriva il ciclo o falliscono le tecniche di pma

Si faccia aiutare da un nostro collega, spesso nei centri di fecondazione assistita, ci sono professionisti ben formati

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi dottori Basile,Albano e Randone,innanzitutto grazie per le vostre tempestive risposte! Concordo con tutto ciò che dite,e trovo molto utili gli articoli che la dottoressa Randone mi ha segnalato,in cui mi rispecchio molto...
Per completezza informativa devo dirvi che sebbene siano passati quasi due anni dall'inizio della ricerca della gravidanza,abbiamo scoperto entrambi dei piccoli prblemucci ma comunque niente di grave,e soprattutto ancora non ci è chiaro quale sia il motivo dei nostri fallimenti...
Ecco,credo che anche questo,il non sapere di preciso qual'è il problema,come affrontarlo,come muoverci...deteriori molto il mio equilibrio mentale!!!
Al momento ci segue ancora "soltanto" il mio ginecologo di fiducia,non abbiamo intrapreso nulla di artificioso,non ci siamo rivolti a centri pma...
Sò che in quei centri ci sono supporti psicologici,e nel caso vi approderemo di certo approfitterò di qualche colloquio con specialisti...
In tutta onestà devo ammettere che invece non mi rivolgerei appositamente ad uno psicologo,nè da sola nè in coppia (sarebbe un dare troppo peso,più di quanto ne voglio ammettere io stessa,al problema...)...Ho fatto degli studi che mi hanno dato un'infarinatura di psicologia in generale,nulla di che ma credo di aver sviluppato una certa sensibilità ed attenzione alla sfera della psiche,dei sentimenti,dell'emotività: non dico di aver tutto sotto controllo,altrimenti non avrebbe senso neanche l'essermi rivolta a voi,però diciamo che nelle mie difficoltà in generale sò essere la mia malattia e la mia cura,in un certo senso,cioè sò sprofondare così come risollevarmi da me,solitamente!

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Utente
Utente
ps. Non sono depressa,stressata si ma direi a momenti,e comunque non in forma acuta...tranne momenti come quando mi viene il ciclo,o mi vengono fatte domande che vanno a mettere il "dito nella piaga"!
Mi farebbe piacere se mi sapeste dare dei consigli pratici,anche piccolezze,o libri da leggere che possano essere d'aiuto...credo sarebbero consigli utili non solo a me ma a tante donne in difficoltà per via delle gravidanze tanto desiderate che non si decidono ad arrivare...
Grazie mille!!!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
L'infarinatura di psicologia non la può aiutare, nemmeno i consigli pratici.

Si figuri che anche gli psicologi vanno in terapia....

Si faccia aiutare, è L 'unica strada possibile: infertilità e psiche - come avrà letto nei miei articoli- vanno a braccetto
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Non parliamo necessariamente di terapia di coppia ma di consulenze psicologiche che come minimo possono esserle utili per potervi dare una visione terza della situazione. Poi sarete voi insieme allo psicologo a decidere se é necessario intraprendere un percorso terapeutico. Ora credo che un consulto possa giovare molto a entrambi, sia per chiarire la visione sua e di suo marito e sia per restituirvi un equilibrio emotivo.

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Utente
Utente
Vi ringrazio delle risposte,potrei dirvi che andrò dunque da uno specialista...ma non sarebbe vero! Non ne ho intenzione,non penso di essere in una difficoltà particolare,al contrario credo sia una situazione abbastanza comune nelle donne che hanno difficoltà a concepire,e che la cosa si ripercuota inevitabilmente sulla coppia o meglio sull'intimità della coppia (perchè figuriamoci,io e mio marito siamo unitissimi comunque,se non di più,nella difficoltà!).
Credo che se non potete darmi dei piccoli consigli pratici da applicare nel quotidiano,di quelli che dareste ai vostri pazienti,oltre al consigliarmi di rivolgermi ad un vostro collega...non mi resta che ringraziarvi dei consulti...
Cordialmente.
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Utente
Utente
Rileggendo i miei scritti,non vorrei essere sembrata sgarbata!Ma il fatto è che non ritengo la mia situazione grave ed anomala al punto da dover ricorrere a terapia...qualche consiglio invece sarebbe gradito,che sò sul come affrontare con più forza e positività le difficoltà? Su come cercare di non rendere l'intimità finalizzata alla procreazione?Eccetera eccetera...
Sapete,mi guardo attorno e se da una parte ci sono tante donne che conosco che hanno figli o sono incinta,ce ne sono tante ma proprio tante che come me hanno difficoltà...Ad esempio,una mia cara amica stà molto peggio di me,e me ne accorgo (se a me serve uno psicologo,a lei che serve,uno psichiatra?!?)perchè noto sta sviluppando una sorta di indifferenza alle vicende altrui,anche di persone a lei strette,talmente è concentrata sui suoi problemi; la trovo alquanto apatica ed anaffettiva; e la cosa che mi ha colpito di più è che,sebbene desideri tanto un figlio,se le si avvicina un bambino resta indifferente,quasi infastidita,fredda...mentre io no,adoro i bambini,mi incantano,e sono felice davvero quando mie amiche hanno figli.
Ecco,anche in confronto a questa mia amica,ritengo di non essere "patologica"...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
anch'io ho letto lo scambio di post che ha avuto con i Colleghi e non condivido la sua posizione. Nessuno l'ha definita "patologica", né ha parlato di gravità ed anomalia rispetto alla sua situazione, e così neppure di terapia.

I motivi che l'hanno spinta a richiedere un aiuto qui (a degli psicologi...) non possono essere in questo contesto approfonditi ed analizzati più di tanto, come sarebbe invece opportuno dato il disagio espresso, per ovvi limiti legati al mezzo utilizzato.
Non esistono "consigli" o "ricette" universali, ma ogni persona, ogni coppia, ogni situazione va accolta per quello che è, con le sue specifiche caratteristiche e la sua speciale storia, per poter intravvedere gli idonei cambiamenti o aggiustamenti eventualmente da apportare.

Suggerirle di fare in un modo o in un altro sarebbe segno di superficialità e scarsa professionalità, oltre che di poco rispetto per Lei e la problematica che ha sottoposto alla nostra attenzione.
Le indico una lettura che potrà offrirle alcuni spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/849-perche-non-andare-dallo-psicologo.html

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Scalco,la ringrazio dell'intervento. Devo dire che ho potuto piacevolmente constatare che in quest'area psicologica i professionisti rispondono davvero tempestivamente,e credo che ciò possa essere utilissimo nel caso di utenti che scrivano per problemi seri e necessitanti di aiuto immediato.
Comprendo i vostri punti di vista,e di essere facilmente fraintendibile: se da un lato vi cerco aiuto,dall'altro mi rifiuto di averlo!
Ho letto la lettura che mi ha proposto,ed in alcune cose certo mi riconosco.
Devo anche ammettere che dalle mie parti non c'è ancora la cultura del rivolgersi allo psicologo. Tuttavia non per questo non ci vado,ma perchè seriamente non ritengo di necessitare di una terapia: il mio malessere lo ritengo abbastanza comune,e come dicevo ho sott'occhi casi peggiori del mio!
Vi ringrazio comunque tutti delle risposte!
[#12]
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Utente
Utente
Se posso aggiungere una riflessione,vorrei farvi comprendere che una coppia come noi che riscontra problemi di infertilità,spende notevoli cifre purtroppo tra medici (ginecologi,andrologi,endocrinologi ecc.) nonchè in farmaci non mutabili come integratori,iniezioni ecc...Aggiungeteci pure la crisi economica,magari si è in difficoltà lavorative (cassa integrati,disoccupati,ecc.)...comprenderete che sentirsi indirizzare all'ennesimo medico anche "solo" per un malessere psicologico abbastanza comune quale è quello correlato alla difficoltà del concepire,risulta ostico! Non è per sottovalutare l'importanza degli psicologi,per carità,ma per far quadrare i conti mensili! Questo è.
ps. Quanto alle strutture pubbliche e dunque gratuite,la loro funzionalità e la disponibilità degli operatori,almeno nella mia zona...stenderei un velo pietoso!
Ancora cordialità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
proviamo a rileggere la sua richiesta consulenza.

Lei scrive a noi psicologi, chiedendo un aiuto, poi dice di non averne bisogno e dopo ancora che le difficoltà economiche non le consentono di fruire dei nostri eventuali percorsi.

Se ritiene utile un nostro- della categoria psy- aiuto, può rivolgersi presso una struttura pubblica, dove con un modesto ticket potrà fruire di una consulenza.

Se si rivolgerà ad un centro di fecondazione assistita, potrà fruire delle consulenze specialistiche che offre il centro.

Io lavoro in un centro di pma della mia città e le posso garantire che anche le leggi italiane, obbligano la coppia al counseling psico-sessuologico in caso di pma.
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