Non esistono orientamenti migliori di altri su certi disturbi,ma siamo sicuri?ecco la mia storia

Ciao dottori!ho pensato che la mia storia sarebbe potuta interessarvi e magari anche aiutare qualcuno.Io ho 29 anni e sono sempre stato tendente all'ansia.Dai 20 in poi la cosa ha iniziato a peggiorare e tante cose della vita quotidiana diventavano quasi impossibili perché avevo sempre il groppo in gola senza sapere il perché.Era difficilissimo frequentare ragazze che davvero mi piacevano perché mi mancava a volte il respiro ed ero troppo agitato,lanciarmi in situazioni che non conoscevo e via via anche uscire la sera aveva perso gusto.Il sesso iniziò ad andare sempre peggio e l'ansia mi impediva di venire.Ho sempre pensato molto,moltissimo,sono sempre stato uno che riflette,riflette sulla vita,su se stesso,sulla sua storia,sul suo carattere,sulle sue insicurezze,uno che si fa un sacco di domande.Col tempo questo pensiero cominciò ad essere sempre più malsano ed intrusivo fino all'ossessivo,mi domandavo come fare per essere più sicuro,come superare certe mie paure,mi chiedevo il perché di certi miei blocchi e quale fosse la chiave per superarli,quali consapevolezze,quali "realizzazioni".A 24 anni iniziai ad andare in terapia,all'inizio con la sistemico relazionale.Cambiai dopo pochi mesi perché non mi trovavo con la terapista.Poi ho trovato una terapista ad indirizzo analitico,una persona squisita con cui sono stato più di due e con la quale avevo un bellissimo rapporto.E qui ci casca l'asino,signori non è vero che è la relazione a guarirti!ci vuole l'orientamento giusto,è quello a fare la differenza.Infatti dopo più di 2 anni avevo riflettuto su tutto quello che c'era da riflettere,avevo riletto e reinterpretato tutto il mio passato,mi fidavo ciecamente di lei eppure miglioramenti zero.L'ansia era sempre li e quel groppo in gola non mi lasciava in pace e pensavo sempre di più!La terapista mi diceva "ma l'ansia non è una cosa per forza negativa,ci parla di cose più profonde e poi per noi il paziente non è un sintomo che cammina,curare il sintomo non è la cosa più importante" peccato l'ansia ti stronca la qualità della vita.Cambiai a malincuore terapista(ero molto affezionato) e passai ad una cognitivo-comportamentale.Ero molto giù di morale e poco fiducioso,non credevo in un lieto fine.Fatto sta che dopo 6 mesi ero un ragazzo nuovo!ero tornato libero e felice come non lo ero da secoli.L'approccio diverso ha fatto la differenza,ho iniziato a pensare di meno,a vivere di più il presente,ho iniziato a combattere le mie insicurezze facendo cose concrete e non filosofeggiando su un lettino o andando a caccia nelle mie riflessioni o nell'inconscio,ho imparato a tenere a bada l'ansia.Adesso non ci vado più(la terapia è durata in tutto circa 9mesi) e il bello è che sto continuando a migliorare.Io vi chiedo "perché non ammettere che per certi disturbi certe patologie sono più indicate?"L'ansia non e MAI una cosa che vale la pena tenere perché ci svela cosa c'è sotto,l'ansia ti rovina la vita e non è un "effetto" è la causa principe!grazie dottori
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
in molti nostri consulti è stato ribadito che l'approccio cognitivo-comportamentale e quello strategico breve sono tra i più indicati per l disturbi d'ansia e la ringrazio per la sua conferma.

Ovviamente non vale MAI la pena di convivere con un disturbo d'ansia.
L'ansia può autoalimentarsi e peggiorare col tempo in un circolo vizioso, ma ciò non significa che in tali disturbi l'ansia non sia un sintomo di paure più nascoste.

Le segnalo sull'argomento ad es. un mio articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3386-come-risolvere-gli-attacchi-di-panico-inconscio-e-terapia-breve-strategica.html

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr. Andrea Epifani Psicoterapeuta 123 2
Gentile Utente,
il fatto che le terapie di orientamento cognitivo e cognitivo-comportamentale siano tra le più indicate ed efficaci per un'ampia gamma di disturbi (disturbi d'ansia, depressione, disturbi dell'alimentazione...) non è qualcosa di opinabile. Basta leggere le numerose ricerche pubblicate sulle riviste scientifiche per verificarlo. Poi ogni collega ha la sua idea in proposito, e nel nostro campo sono state fatte discussioni infinite, talvolta sterili. Resta il fatto che la superiorità di alcuni approcci per la cura di determinati disturbi è innegabile.

La correggo però sul discorso relativo alla relazione terapeutica. Anche nella TCC i miglioramenti non avvengono se non si stabilisce una buona relazione tra terapeuta e paziente. La relazione è un fattore di cura aspecifico e trasversale a tutte le terapie, imprescindibile. Ovviamente oltre a questa ci vuole l'approccio giusto, ma anche la TCC fallisce se non si instaura una relazione positiva tra paziente e curante. Persino le più "fredde" tecniche comportamentali devono poggiare su una solida relazione terapeutica per avere effetto.

Cordiali saluti.

Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

dopo aver cambiato tre terapie diverse, avrà certamente notato che le psicoterapie non sono tutte uguali, nel senso che non possiamo dire che una vale l'altra, perchè l'impianto teorico di ciascuna è profondamente diverso dalle altre.

La relazione terapeutica è importante, ma questo non significa che il terapeuta debba essere simpatico, ma che ci sia una cooperazione tra pz e terapeuta e un allearsi contro la sofferenza del pz.

Per quanto riguarda il resto e cioè "ho iniziato a combattere le mie insicurezze facendo cose concrete e non filosofeggiando su un lettino o andando a caccia nelle mie riflessioni o nell'inconscio,ho imparato a tenere a bada l'ansia." non posso che essere pienamente d'accordo con quanto scrive, in quanto nei disturbi d'ansia in particolare è prioritario modificare il modo di vedere e vivere il disturbo, partendo proprio dalle strategie comportamentali: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Quando infatti il pz riesce a fare ciò che prima non poteva fare a causa del proprio disturbo che era diventato invalidante, si modifica anche il modo in cui il pz pensa e gestisce le proprie emozioni.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Eccomi Dottori.Forse mi sono spiegato male su un punto,sono perfettamente consapevole che la relazione terapeutica sia importante ed infatti è stato molto bello il rapporto che ho instaurato anche con l'ultima psicologa,il punto però è che,per quella che è stata la mia esperienza,la relazione da sola non sopperisce ad un orientamento terapeutico non indicato al problema in questione.E questa cosa sul disturbo ossessivo è più vera che mai.Varie volte in passato ho letto su questo sito che non è importante se lo specialista è analitico o cognitivo-comportamentale o sistemico o di qualsiasi altro indirizzo,ciò che fa la differenza sono fattori trasversali all'orientamento come la relazione appunto.Ecco io mi sono accorto che non è così.E' vero che di qualunque orientamento sia lo psicologo senza la fiducia ed una solida relazione non si va da nessuna parte,ma è anche vero che certi approcci per certi specifici disturbi non sono indicati ed in quel caso è meglio cambiare specialista.Io al mio tempo mi feci problemi a cambiare specialista perché sentivo spesso che "non ci sono orientamenti che fanno miracoli,la relazione è più importante del singolo indirizzo".Beh è chiaro che i miglioramenti non li fa per magia lo specialista e ci vuole il nostro impegno e la nostra volontà..però devo dirvi che,nel caso di un ossessivo,certi indirizzi terapeutici sono veramente più indicati di altri.
Io ad esempio in un periodo ho anche sentito crescere in me dubbi sul mio orientamento sessuale dovuti al fatto che per colpa dell'ansia non avevo rapporti sessuali completi e non riuscivo a raggiungere l'orgasmo.
Con la seconda psicologa che ho avuto(psico.analitica) sono stato invitato ad "andare più a fondo alla questione,vediamo cosa c'è sotto" e a "domandarmi cosa mi piaceva davvero,ascoltarmi,solo così capirai se sei veramente etero o gay,cerca di vedere le cose da un'altra prospettiva,parliamo un po' dei tuoi genitori,del tuo passato". Ora io non voglio criticare l'approccio in se,ma proporre queste cose ad un ossessivo è controproducente.Un ossessivo si fa già tutte le domande del mondo,non fa che ascoltarsi ed autoanalizzarsi facendosi domande e sviscerando ciò che sente,non fa che rileggere il suo passato ed ha talmente tante prospettive da cui vedere i problemi e la sua vita da non sapere più qual'è la strada di casa.Almeno io facevo così.Dalla mia ultima terapista sono stato invitato a "togliere" preoccupazioni,pensieri e domande e non ad aggiungerne.Invece di farmi così tante domande sul mio orientamento sono semplicemente stato messo in condizione di arrivare all'amplesso senza un'ansia debilitante e la risposta era già li.

Infine mi ricordo che quando andavo dalle prime due dottoresse,a causa della mia voglia di pensare,farmi domande,sviscerarmi ed autoanalizzarmi sempre,L'ora di colloquio mi volava in 1 minuto e alla fine volevo sempre trattenermi di più,ci sarei stato per altre 3 ore!anche se poi tra una seduta e l'altra i miei sintomi peggioravano sempre.La dottoressa che poi di fatto mi ha curato mi ha spiegato che questo succedeva perché essendo io un ossessivo,con quei tipi di terapia appagavo le mie tendenze ossessive ed il mio bisogno di farmi mille domande,avere risposte,analizzarmi,interrogarmi e vivere nel mio mondo fatto di pensiero.Il problema è che questo bisogno poi ritornava sempre più forte e la mia particolare "dipendenza" si rafforzava.
E' stato veramente bello uscire dal circolo dell'ossessività,un tipo di patologia veramente beffarda che non ti fa accorgere che ti stai rovinando da solo!Uscirne comunque non ha prezzo,una persona che esce dall'ossessività si gode veramente le piccole cose della vita,come una cena fra amici o una chiacchierata perché quando c'è l'ansia anche le più piccole non hanno mai il loro vero sapore.

Grazie dottori e mi permetto di fare un ringraziamento particolare alla dottoressa Pileci,quando stavo decidendo se cambiare o meno terapista(l'ultima volta) venivo spesso a leggere questo sito e ho sempre trovato i suoi articoli e le sue risposte molto interessanti,ritrovandomi a pensare che sarebbe stato bello trovare una specialista in gamba come lei, poi ho avuto fortuna comunque;)