Forse anoressia

Sono una ragazza di venti anni. Quando ero bambina ero solare e allegra, crescendo mi sono intristita ed ho passato circa gli ultimi due anni in uno stato credo depressivo, ma mai diagnosticato perché la mia famiglia non ha mai accettato che mi rivolgessi a terzi. A partire dai 12 anno ho cominciato a intristirmi. Non ho amici e vivo in uno stato di perenne nervosismo, dormo poco e spesso mi e' capitato di soffrire di attacchi di panico devastanti, quella sensazione orribile di soffocare.. quamdo ero ancora una bambina felice mangiavo in maniera irregolare e i miei si sono arresi perché quando mi costringevano a mangiare vomitavo. Ero magra, ma non avevo pensieri negativi sul cibo. Non avevo fame e basta. Mi piaceva guardarmi allo specchio le costole evidenti. Poi,con lo sviluppo, continuando a mangiare irregolarmente mi sono ingrassata un poco. Quando mi sono intristita ho smesso di avere fame eho cominciato a trovare gradevole la sensazione di vuoto nello stomaco. In breve negli ultimi sette anni ho alternato fasi in cui non mangiavo per mancanza di appetito,per nervosismo, per tristezza, poi abbuffate, poi un breve periodo di vomito autoindotto, brevi periodi in cui mangiavo almeno tre volte al giorno. Anche quando non mangio,- magari svengo o sto male, ma non dimagrisco mai in maniera sensibile. Quindi mi faccio schifo. Molto spesso mi capita di vedere foto di ragazze anoressiche, che mi fanno schifo, eppure penso sempre che perlomeno loro tra poco moriranno e che si vedono scomparire un po' alla volta. Sono almeno due anni che non mi provoco il vomito, quamdo vedo che comncio a sentirmi molto debole mi autoimpongo di ricominciare a mangiare decentemente. Mi sforzo di non rimanere schifata quamdo qualcuno mi psrla di cibo, alla fine me la cavicchio, però quasi tutti i giorni mi peso e almeno per 2 settimane al mese mi capita di non nriuscire a mangiare quasi nulla, però poi ogni tanto mimangio hotdog o pizza, tanto già faccio schifo. Se fossi davvero anoressica avrei già cominciato i digiuni per secoli e sarei già diventata uno scheletro. Eppure mon ho un rapporto accettabilee con bilancia, cibo e con lo specchio. Come mi potrei definire?
[#1]
Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. ragazza,

il Suo racconto merita una particolare attenzione da parte dei Colleghi psicologi.


Cari saluti.

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

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[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

come mai cerca un'etichetta per definirsi in qualche maniera e non piuttosto una soluzione ad una situazione che La rende triste, infelice e insoddisfatta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

le difficoltà che lei ci racconta, spesso, hanno radici antiche... legate proprio alla famiglia d'origine.

Il periodo dell'adolescenza, inoltre, rappresenta il momento in cui insorgono questi "disturbi", perché il rapporto con la famiglia conosce una profonda trasformazione che, spesso, mette in evidenza difficoltà di relazione preesistenti.

Ciò che manca, in particolare, è il nutrimento fondamentale: l'amore!

I figli sviluppano e si abituano a convivere con un profondo senso di solitudine, quasi un'impossibilita' a sentirsi visti e riconosciuti.

Può capitare, inoltre, di controllare in maniera eccessiva il proprio corpo per avere un illusorio senso di padronanza di fronte ad una realtà verso cui ci si sente impotenti o comunque incapaci vedersi soddisfare i propri bisogni.

Il corpo, inoltre, che subisce delle trasformazioni e così le relazioni si complicano nella giovane età.

Si inizia a prendere confidenza con l'erotismo e la sessualità... e pressante diventa il desiderio di piacere a potenziali partner.

Il cibo può essere, così, il luogo dove "nascondersi" e con cui consolarsi... oppure qualcosa da evitare con attenzione.

Questo ed altro... per ricordare che è necessario un confronto con uno psicoterapeuta che, in équipe, possa fare una accurata diagnosi e procedere da un punto di vista terapeutico.

Si affidi, è davvero importante. Si confronti con la sua famiglia e si rivolga a centri specializzati.

Di cuore.

[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma mai diagnosticato perché la mia famiglia non ha mai accettato che mi rivolgessi a terzi>

.Gentile Ragazza,
al di là delle definizioni su sé, sarebbe davvero importante che lei, come sembra desiderare, si attivi per prendersi cura di sé, della sofferenza e dei disagi che ci ha esposto che sembrano avere radici antiche.

Il suo rapporto conflittuale con cibo e corpo merita attenzione specialistica e il suo dolore di essere accolto e ascoltato.

Legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

e valuti concretamente l'opportunità, al di là di eventuali resistenze familiari, di farsi accompagnare in un percorso che le possa restituire migliore benessere e serenità.

Si può rivolgere anche al servizio pubblico
http://www.disturbialimentarionline.it/

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
La disamina dovrebbe essere effettuata de visu, non online.

I distirbi del comportamento oro-alimentare non passano da soli, ma necessitano diagnosi cliniche, di medici e di psicologici, che si facciano carico del suo stato d'animo, delle sue paure, necessita affettive e disagio psico/corporeo....

Le cause sono spesso svariate e molteplici: sono spesso riconducibili alla storia di vita della paziente(il disturbo si presenta in percentuale maggiore nella popolazione femminile), all’approccio alla vita sessuale, all’educazione ricevuta ed al copione familiare ricevuto in “dote”, associato all’affettività ed alla sessualità.

Altre cause altrettanto importanti, sono da ricercare all’interno della diade-coppia, ( madre/ figlia, partners) spesso caratterizzata da elementi di conflittualità ed aggressività latente, non facilmente visibile e decondizionabile.

La volontà non è bastevole per poter affrontare prima e risolvere dopo l’anoressia, così come nei dolorosi casi di anoressia nervosa. .....casi che talvolta portano alla morte.

Nel territorio minato dell’affettività e della sessualità, non basta volere per ottenere dei miglioramenti, anzi più si insegue un percorso, senza aiuti specialistici, più si allontana la possibilità di una risoluzione, rinforzando la patologia.

Le donne “anoressiche”, sono spesso donne con un’intelligenza superiore alla media, ( almeno le donne che ho avuto il piacere di incontrare nella mia pratica clinica), acute sul piano psichico, sensibili e profondamente vulnerabili.......trincerate dietro atteggiamenti rigidi, chiaramente difensivi; sono donne profondamente legate alla loro immagine corporea, con un corpo da monitorale, controllare e non da poter fruire in termini di piacere ed appagamento sensoriale e sessuale.

Anche e soprattutto la tavola con i suoi piaceri, viene negata e controllata ....

Il corpo- nei casi di disturbi del comportamento oro- alimentare- sembra non avere spazio per la "dimensione del piacere", ma solo della sofferenza e del controllo.

Il vuoto interiore, che caratterizza queste problematiche, è un vuoto incolmabile, spesso rimpinzato di cibo spazzatura, cibo di cui la paziente non sente nemmeno il sapore, cibo molle, duro, salato, dolce, l’importante che sia infinito.......come è infinita la mancanza d'amore di autostima ....

Il cibo, rappresenta una “supplenza affettiva”, un “surrogato d’amore” e tanto altro, per lenire e stordire quella che in realtà è una “fame d’amore”.

Legga questa lettura

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2525-anniversario-di-un-dolore-anoressia-e-bulimia-frammenti-di-una-consulenza-online.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

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