Sbalzi d ' umore,incapacita di prender decisioni

Buonasera, convivo da sette anni ormai col mio compagno, reduce da un matrimonio fallito. Dal suo precedente matrimonio ha avuto una bambina che ora ha nove anni ed e' in affidamento congiunto. 5 anni fa abbiamo avuto anche noi un bimbo. Scrivo perche' sono molto preoccupata sia per la salute della bimba che quella del mio compagno.la bambina e' sempre stata malgestita nell'affidamento, a volte sta con noi,a volte sta con la mamma e il suo nuovo fidanzato senza regole precise.tanto dipende dall umore di sua mamma che se non sta bene ci "spedisce" a casa nostra la bimba tipo pacco postale perche lei possa starsene in pace . Tra il mio compagno e la sua ex non c e un bel rapporto,si parlano via messagini e spesso non si capiscono neanche tra di loro. La bambina ( loro si son separati quando lei aveva 2 anni ) subito dopo la separazione ho notato che aveva grosse diffcolta a mangiare e a dormire. Si svegliava nel cuore della notte gridando e piangendo.Lo so perche appena l ex moglie del mio compagno se n'e andata per un altro uomo, il mio compagno non ha fatto in tempo a "rielaborare il lutto "che ha subito trovato me ed io ho vissuto un po tutto l ' iter della loro separazione.la bambina ancora adesso ha disturbi del sonno, non si addormenta senza il papa' accanto, ha il terrore dell' abbandono e adesso,a differenza di 5/6 anni fa , e' molto attaccata al cibo, ha sempre paura di rimaner senza ed e' un po sovrappeso ( valutazione della pediatra). Io ho fatto notare piu volte al mio compagno questi campanelli di allarme e disagio ma lui appena si tocca l' argomento si innervosisce e non vuole assolutamente affrontare la cosa. Lui inoltre da diverso tempo soffre di scatti d 'ira,dove per un nonnulla se la prende con me (a volte anche i bambini) gridando o con insulti e violenze verbali. Anche i bambini notano il suo malumore tanto che una frase spesso ricorrente e': papa' perche hai la faccia arrabbiata ?
Io di fronte a tutto cio'non so più cosa fare. Sono preoccupata sia per la mia famiglia che per lui in primis,perche lo vedo spesso apatico,svogliato,incapace di prendere iniziative (anche solo per cambiare una lampadina bruciata,per fare un esempio ). Rimanda sempre tutto al domani,un domani che non arriva.io ho il dubbio che la separazione non l'abbia mai superata, lui ha ancora moltissima rabbia verso la sua ex pur essendosi rifatto una vita con me, e temo che questo "lutto " non avendolo mai affrontato se lo stia trascinando. Io ho anche suggerito che andassero lui e la sua ex da uno specialista per parlare della loro bimba e della gestione che hanno di lei,per capire se stanno facendo in modo giusto e ragionato, e per parlaere dei disagi che la bambina ad oggi ancora ha,ma quando tocco l 'argomento avverto una forte resistenza e tanta collera. Vorrei capire se i suoi attacchi di rabbia, la sua incapacita di agire e affrontare le cose,la vita,possono essere riconducibili magari ad una lieve forma depressiva e se e cosa posso fare io per aiutarlo
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, trovo che lei fa già tanto per lui e per tutti, provi a chiedere alle maestre come va e come sta questa bimba a scuola, il profitto ed il comportamento a scuola sono molto indicativi, se ci fossero problemi la scuola l'avrebbe già segnalata.
La situazione è complessa , penso che sarebbe saggio prendere contatto lei con uno psicoterapeuta, che potrà consigliarla ed accoglierla, mi sembra quasi che lei si senta quasi in colpa per esserci nella vita di questo marito e sta lì, in punta di piedi e le pare di non fare abbastanza..Inoltre parli col medico di base di suo marito , che potrebbe fargli fare degli esami di routine, come tutti ,ed intanto ascoltarlo e sentire cosa pensa e cosa teme.
Trovo che lei , mia cara, è molto generosa e gentile e si fa carico di tutti.. a lei chi pensa ?
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta. In realta io mi sto gia prendendo cura di me poiche da un anno a questa parte son tornata a soffrire di disturbi alimentari e ora sono in cura da uno psicologo ( ho sofferto di anoressia piuttosto grave in adolescnza) e son certa che cio' che son tornata a rivivere ora si frutto di un disagio dovuto alla situazione,dove mi sento ingabbiata e impotente. Ho anche io tanta rabbia probabilmente per questa situazione e anziche buttarla fuori come lui la somatizzo cosi',perche e' il metodo che mi e' piu " congeniale " ed efficace per gridare aiuto ( anche se non viene percepito poi cosi' tanto... )
Lui e' allergico agli psicologi tempo fa mi disse a tal proposito che mai si metterebbe a parlare dei suoi problemi ad un "estraneo"(questa la dice lunga). Inoltre viene da una mentalita vecchio stampo dove andare da uno psicologo significava esser matti,in poche parole.
Io credo abbia proprio paura a mettersi im gioco ed affrontare dei temi, tipo l ' abbandono della sua ex, i tradimenti, l' ideale di famiglia che aveva e che e' andato perso, e la perdita ( non in ultimo) di suo padre8 anni fa, di cui si parla sempre molto poco e che capisco sia un tema molto delicato. Farlo venire con me dal mio psicologo credp sarebbe una mossa sbagliata,un po come metterlo con le spalle al muro, vorrei che partisse da lui il desiderio di cercare delle risposte ,facendo un suo percorso personale.ma non so come farglielo capire. Riguardo alla bambina. A scuola e' un po svogliata, nom ha voglia di studiare,leggere ,dice che non le piace andare a scuola. Ma i voti tutto sommato sono buoni. Riguardo alle amicizie e' molto selettiva e molto chiusa. Grazie ancora
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile signora,
intanto grazie per questo ulteriore confronto con noi, visto il percorso già intrapreso.

Grazie anche per tutta la dolcezza e la sensibilità che ci "arriva" dalla sua complessa storia e situazione....

Credo che lei debba darsi credito, per i sentimenti che prova per questo uomo e sua figlia... così come per tutti i tentativi, che ha fatto, per indurlo ad una riflessione.

In questo momento, credo sia necessario che lei continui, indipendentemente, il suo percorso e lui (come già sollecitato) con l'aiuto del medico di base possa trovare una "luce" nel decidere di prendersi cura di lui ed intraprendere un percorso individuale (con un altro terapeuta), dove potrà essere accolto ed ascoltato e, come secondo step, l'allargamento potrebbe essere fatto alla bambina e alla ex...

Ad oggi lui deve prendere fiducia in un professionista... Iniziare a mettersi in gioco, confrontarsi, individuare ed elaborare i nuclei più complessi della sua antica e intricata vita passata.

Da qui, potrà iniziare a comprendere come "muoversi"...

Troppe complesse dinamiche tendono i fili della sua vita, per cui occorre tempo... Un tempo prezioso e di attente riflessioni...

Rimaniamo in ascolto.

Di cuore....

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Come già detto dalle colleghe, un aiuto ci vorrebbe.
C'è molto dolore e confusione nella gestione della vostra vita affettiva e relazionare.

Questa bambina che sembra un vero pacco postale, il disagio ed il suo accudimento.

Questo cibo che assolve svariate funzioni: rassicurante, consolatorio, un amico con cui sfogarsi, un amore, un utero valdo nel quale rifiutarsi e così via....


Anche se allergico, come dice lei, alla categoria psy è proprio un nostro collega che potrebbe darvi una mano a dipanare la matassa emozionale in cui vertete, tutti.


Spesso i bambini poi, diventano, il sintomo offerto di tanta sofferenza

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
grazie a tutte voi per il sostegno. Cercherò di fargli capire che questo passo è necessario per stare meglio e fare un ordine in testa e nella vita, in generale. Purtroppo non sarà facile convincerlo,ci ho già provato altre volte e la risposta che gli viene più automatica è: voglio provare a farcela da solo
purtroppo non si rende conto che non è una questione di impegno e di forza di volontà, non sempre questa è sufficiente. può sicuramente aiutare, e per un breve periodo può far sembrare tutto più semplice e migliore, ma poi si ritorna ad essere quelli di sempre... e questo è già successo, l'ho già visto, quindi non credo si tratti di un percorso in cui può cavarsela da solo con le sue sole e proprie forze. il fatto è che lui non vuole capirlo, non vuole o fa finta di non capire.
Grazie ancora.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Molto probabilmente non si sente "pronto"... pronto a dirsi: da solo non posso farcela!

Molte possono essere le dinamiche, oltre al fatto che non creda nell'istituzione della nostra professione.

A volte anche la nostra cultura ci "educa" a contare solo sulle nostre forze, così come le nostre esperienze relazionali arcaiche...

In questo momento lei non può fare altro, se non accogliere questa sua difficoltà e darsi tempo, anche nel confronto terapeutico, per capire come procedere..

Lei ha fatto davvero tanto, ma è necessaria una motivazione ed un'attivazione da parte di questo uomo...

Di cuore...
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