Mi ci vorrà ancora del tempo per risollevarmi?

Circa tre mesi fa, la mia compagna mi ha lasciato dopo quasi un anno in cui eravamo insieme, senza però che convivessimo. Siamo sulla quarantina e con una separazione alle spalle. Lei alla fine si è rivelata una persona sfiduciata, ansiosa, con bassa autostima (me lo ha detto lei stessa), con poche relazioni e amicizie e che mi ha detto di voler restare sola e che non sa più quello che vuole. Solo pochi giorni prima che mi lasciasse avevamo fatto l'amore senza precauzioni con l'idea di avere un figlio. Le ho anche rinfacciato di essere stata un'immatura se già sapeva di non amarmi più. Anche sue amiche con con cui sono rimasto amico mi hanno detto che era una persona sfiduciata dalla vita che con me era sembrata rigenerata ma poi tornata angosciata come un tempo. Tutto questo per dire che alla fine credo sia stato giusto così. Io sono sempre statao invece un tipo più socievole e ottimista. Io non me la sono mai sentita di andare ad abitare da lei che aveva insistito già dopo pochi mesi e forse significa che non mi aveva mai convinto realemente. Il punto qual è? E' che qualche settimana fa ci siamo visti per caso e dopo esserci salutati lei mi abbraccia e mi bacia ma poi mi dice che non è giusto e che non dobbiamo più vederci e scriverci. Io so che non era la persona giusta per me, ma la paura di restare da solo (e forse anche la non abitudine visto che negli ultimi vent'anni io ho avuto sempre una donna vicino) fa sì che io comunque non stia bene anche se con una vita piena tra interessi e amici. Secondo voi è normale che questa diciamo mia elaborazione dell'abbandono da lei perduri ancora dopo tre mesi? Avrei voluto buttarmi tutto alle spalle più velocemente, ma mi prendono, anche se sempre più di rado, come degli attacchi di ansia per il fatto di essere senza una donna. Io stavo già meglio ma forse quel "maledetto" bacio che mi ha dato ha riazzerato il tempo di elaborazione dell'abbandono. Mi sento un vero stupido. Ho avuto tutto dalla vita (tranne un figlio e la cosa mi pesa, ma ormai ...) e a un anno dalla mia separazione del mio matrimonio avvenuta due anni fa mi ero illuso di poter ricominciare con questa persona e ora mi ritrovo solo e parecchio deluso dal mondo femminile e so benissimo che l'impressione che ho di questa donna non debbo generalizzarla su tutte le donne, ma è più forte di me: sento che ho paura a lanciarmi con altre con cui recentemente sono uscito. Forse debbo darmi più tempo? Tre mesi sono pochi? Vi ringrazio...
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
le separazioni sono sempre difficili da gestire e non c'è un tempo standard. E' chiaro che, come ha spiegato Lei sopra, anche la precedente separazione può aver lasciato degli strascichi e delle ferite forse non ancora rimarginate del tutto.
Elaborare una separazione ha bisogno del tempo necessario, e il fatto che presenti come sintomo un'ansia nello stare da solo può essere un'indicazione sul fatto che le serve più tempo, ma che soprattutto potrebbe concedere a sè stesso la possibilità dopo tanti anni di potersi "vedere da solo" per un certo periodo.

Resto in ascolto

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528

Gentile Utente,
Come detto dal Collega le elaborazioni sono lunghe e spesso partono da lontano.

Le allego qualche lettura come spunto di riflessione,se dovesse peristere il malessere, si faccia aiutare


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5038-le-menzogne-del-cuore-eros-e-ferite-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5169-come-dirsi-addio-senza-morire-di-dolore.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Maria Paola Graziani Psicologo 5
gentile utente, non ci sono tempi brevi o lunghi. ci sono i tempi di "ognuno" e per ogni situazione. Le separazioni, come le "unioni", avvengono in tempi e realtà emotive e ambienbteli imprevedibili e quindi hanno adattamenti variabili e soggettivi. Non si soffermi eccessivamente sul periodo di tre o meno o più mesi, ma neanche sul bacio amicale e non passionale, e se può, ancor meno su ricordi positivi e consolatori..evitando anche di sottolineare negativamente le caratteristiche dell'altro..
Guardi verso di sè invece di osservare l'altro che ha scelto un allontanamento. Si scruti come vive il mondo e dia attenzione ai suoi obiettivi e scopi, alle sue residue capacità di empatia e relazione. Se necessario, cerchi un aiuto terapeutico per questo percorso di riconoscimenti di parti di sè che forse nella relazione aveva adattato o accantonato. Accetti che gli abbandoni sono pur semère "ferite" più o meno gravi e, come tali, hanno bisogno di rimarginarsi...utilizzando le migliori bende i migliori accorgimenti..ovvio metaforicamente parlando. Non si disistimi perchè ne soffre e ne sente riaffiorare ricordi...perchè tutto questo rientre in un percorso che accompagna l'uscita dal tunnel e passa dall'incredulità alla rabbia, alla delusione, all'intolleranza e, piano piano, anche verso l'accettazione e la riconversione di sè in "altro".

Dr.ssa maria paola graziani

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
Lei e' stato coinvolto a vari livelli, anche profondi, . come il desiderio di avere un figlio. Su cui aveva investito molto.
E' percio' comprensibile e fisiologica la Sua sofferenza.
Si dia tempo sufficiente a elaborare ma soprattutto ad assorbire le sue delusioni.
Se non valuta la rispondenza della ragazza alle sue aspettative cio', paradossalmente aggrava la sua sofferenza, non la mitiga affatto.
Si dia tempo , diciamo quello di un lutto normale, 6 mesi o piu'. Se non dovesse constare miglioramenti, dopo tale periodo, forse dovrebbe chiedere un aiuto psicologico. Valuti Lei.
Ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

comprensibile la sua "delusione" e il suo "disorientamento", la mancanza di fiducia e la difficoltà ad emergere, a rimettersi in gioco e a "rischiare"!

Nella vita ci vuole coraggio, un coraggio a quattro mani, che l'aiuti a tirar fuori quella "resilienza", che "abita" in ognuno di noi!

Il tempo potrebbe essere il suo "modo di essere", il suo "modo di amare" e il suo "modo di ricominicare...

Darsi tempo è importante, però vista la separazione passata e l'investimento emotivo di questa attuale, forse proverei a riflettere su un aiuto professionale che, attraverso la relazione, mi permetta di chiarificare alcuni nuclei del mio malessere e di elaborali...

...così da attivare una ristrutturazione del mio Sè e del mio mondo percettivo..

Sì, perché ha bisogno di ritrovare la luce, la stima e la fiducia non solo nel mondo femminile, ma anche in se stesso.

Siamo in ascolto.


di cuore..
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Dr. Verusca Gorello Psicologo, Psicoterapeuta 6
Buona sera,
Uno dei nodi più grandi da sciogliere per tanti è quello della separazione. ... lavorarci con un professionista potrebbe essere la soluzione migliore è più sana finalizzata a non ripetere gli errori fatti
spero di esserle stata utile
dottoressa verusca gorello

Dr. Verusca Gorello
specializzata in Ipnosi ed EMDR ( Trauma)

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Dr. Franco Ferri Psicologo 1
Gentile Utente,
a volte la distinzione fra le fantasie e la realtà è difficile e purtuttavia in generale conviene "fare lo sforzo" di stare coi piedi per terra perchè solo in questo modo si possono fare dei passi in una qualche direzione.
Purtroppo, se non la sto fraintendendo, a Lei è capitato di perdere un po' di vista la realtà e, come di solito succede, è la delusione che si incarica di informarci che ci siamo fatti delle illusioni poco realistiche.
Tra le righe si intuisce che forse non è la prima volta che le capita.
Consulti qualche buon specialista che La possa accompagnare in un percorso di migliore conoscenza dei Suoi desideri e sull'impatto che questi hanno avuto e hanno tutt'ora sulla qualità della Sua vita.
Mi auguro che possa recuperare la serenità necessaria per prendere in mano la piena responsabilità della Sua vita affettiva e colgo l'occasione per salutarLa cordialmente
Dott: Franco Ferri

Dr. Franco FERRI

[#8]
Dr.ssa Alessandra Greco Psicologo 1
Gentile utente,

Le separazioni sono come dei lutti, richiedono del tempo per essere elaborati. È probabile che la sua precedente separazione non sia stata sufficientemente elaborata e che il distacco dalla sua attuale compagna abbia riaperto delle ferite.
Un percorso di psicoterapia la aiuterebbe a risolvere i suoi problemi d'ansia e a lavorare sul distacco.
Non demorda,

Rimango in ascolto

Saluti

Dr.ssa Alessandra Greco

[#9]
Attivo dal 2013 al 2015
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile Utente,
oltre alla delusione traspare rabbia sia verso la disillusione della partner (ex) sia verso se stesso. Le ferite si cicatrizzano meglio se si lasciano stare, senza recriminazioni, accuse o ricerca di probabili perchè (peraltro nella mente altrui e nel passato immodificabile). Piuttosto rifletterei sul fatto che se si è in grado di stare da soli si può convenientemente stare anche con altri/a; diversamente diviene difficile definirlo amore.
Cordialmente
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ringrazio tutti per i preziosi consigli.
Forse mi sento eccessivamente responsabile delle mie relazioni passate e anche recenti che non mi hanno consentito di mettere su famiglia come tanto avrei voluto e anche nell'ultima relazione mi ero caricato ingenuamente di aspettative e illusioni.
Alle volte temo che questa società in cui "bisogna star bene prima con se stessi" finisca per convincere le persone a non volersi più impegnare e così la mia ansia nasce soprattutto dal timore di non riuscire a trovare una relazione stabile in futuro con gli anni che passano.
Mi chiedo se il fatto di avere "a disposizione" ancora molte donne single alla mia età sia un fatto positivo (per la scelta) o un fatto negativo poiché evidentemente se ci sono tante donne sole non sarà forse perché le persone "vogliono" stare sole? Non so rispondermi.
[#11]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo...

Si, forse troppe aspettative e "idealizzazioni"?


Intanto è importante comprendere che, da un punto di vista affettivo e relazionale, non sempre si sceglie di stare soli... Sono, spesso, le situazioni, le condizioni, i nostri vissuti, che ci portano a sperimentare tutto questo.

Avere fiducia in noi stessi ci permette di "aprirsi" all'altro, di metterci in ascolto e in accoglienza... a volte manca proprio questa disponibilità, perché "annebbiata" dal timore di sbagliare e di non essere compresi ed accettati.


Proviamo ad "essere noi stessi"... per quella persona, per quella situazione... in assoluta trasparenza ed empatia.



Un caro saluto
[#12]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La solitudine e' sempre un ripiego dolorosa. Un ritiro, un evitamento.
La socialita' e' genetica, conservativa. Serve a sopravvivere in un contesto
Ma se appare la diffidenza tutto diventa ingestibile.
Ci rifletta su..
[#13]
Attivo dal 2009 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, le variabili obiettivamente sono 3, le persone ( la loro unicità) , il tempo, la circostanza, per questo motivo ogni incontro non può essere uguale perché è differente la persona, è differente lei che nel tempo è cambiato è differente la circostanza, ciò che rende uguale il nostro modo di interpretare e vivere il rapporto di coppia anche quando variano i 3 aspetti, è prevalentemente "il pregiudizio o aspettativa" che abbiamo e che non fa parte della realtà oggettiva ma la condiziona moltissimo. Il modo migliore per distinguere le cose potrebbe essere quello di slatentizzare l'effetto aspettativa in un rapporto psicoterapeutico, cordiali saluti
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Dr.ssa Rosalba Anfosso Boscolo Psicologo, Psicoterapeuta 37 4 2
Gent.le utente come già le hanno risposto i colleghi ognuno ha i propri tempi per maturare convinzioni, decisioni, o altro ancora, ciò che voglio aggiungere è che la sua è un'ansia SANA, ogni uomo (persona) sente la necessità di condividere la vita, o anche solo un tratto, con un affetto accanto. La sua ansia è la risposta al disagio di essere affettivamente solo e dunque le dia retta, tenga però conto che per riempire un sacco dobbiamo prima svuotarlo, non siamo capaci di renderci disponibili agli altri se non ci sentiamo liberi dal passato, nel suo caso, dunque,anche il senso di solitudine è sano!
Non vada alla ricerca spasmodica di una compagna ma si senta libero di vivere e prima o poi qualcosa d'importante succederà, le delusioni fanno parte della vita e servono a capirci meglio.
Ci faccia sapere
Dott.ssa Rosalba Anfosso Boscolo

Dr.ssa ROSALBA  ANFOSSO BOSCOLO