Relazioni con l'altro sesso e carenze affettive

Salve a tutti!Volevo chiedere il vostro aiuto per risolvere un problema che mi porto avanti dall'adolescenza e che mi crea qualche problema nei i rapporti con l'altro sesso. Premetto che sono cresciuto (e vivo tuttora) in un ambiente familiare un po' brutto, mia mamma soffre di depressione bipolare e fa uso di alcolici ormai da 12 anni, ha provato cure di diverso tipo ma nonostante questo non e' ancora guarita.Io essendo una persona abbastanza timida e sensibile credo di portare i segni di questa situazione: Quando intraprendo una conversazione con una ragazza (anche se conosciuta da poco) non posso fare a meno di parlarle della mia situazione familiare,dei miei problemi, di cercare la sua compassione e il mio interesse per lei diventa poi un'ossessione e faccio di tutto anche solo per un abbraccio!Certo, l'innamoramento ti fa perdere la testa pero' io credo di provare qualcos'altro oltre a quello...Mi capita spesso anche di piangere mentre confesso i miei sentimenti a una ragazza che mi piace e di sentirmi in quel momento fragile e impotente!Non ho problemi a socializzare con la gente in generale, anzi, ho una vita sociale molto attiva e mi sono sfogato diverse volte con i miei amici...pero' questa cosa mi preoccupa...Con le ragazze indipendentemente se mi piacciano o no non riesco piu' ad essere me stesso e a ragionare coerentemente...E ogni mio tentativo di seduzione diventa cosi una commedia drammatica...Ovviamente facendo cosi prendono le distanze da me perche' si sentono oppresse o magari spaventate!Non so davvero cosa fare per migliorare...
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, temo che con questa mamma malata lei abbia avuto una vita affettiva problematica per cui è comprensibile che abbia delle esitazioni nell'assumere un ruolo sessuale maschile.. intraprendente e che insieme abbia il bisogno di essere .. visto ..compreso.. abbracciato..la sua mamma , povera avrà fatto quel che poteva per problemi suoi , ma certo le è mancata una figura accogliente, rassicurante..le consiglio di rivolgersi al Consultorio e di chiedere lì aiuto per essere compreso rassicurato e superare , anche perdonare, le carenze che si ritrova. Abbia fiducia , la sua vita e la sua sicurezza miglioreranno e così di conseguenza la sua vita affettiva e sessuale..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non ci dice nulla del papà e del resto della famiglia, se ha fratelli...
Ma soprattutto Lei è molto abile nel notare che "Ovviamente facendo cosi prendono le distanze da me perche' si sentono oppresse o magari spaventate!"
Ha mai pensato di cambiare strategia, magari con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, se le conseguenze sono proprio quelle che ha notato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazzo,

dal suo racconto si evince un'esperienza estremamente dolorosa, di probabili soprusi per la mancanza di una figura di riferimento importante, come quella materna....

Si, perché una madre con questa esperienza di patologia, difficilmente riesce ad esserci!

Ed ecco che nasce e si sperimenta il desiderio di "esserci" per qualcuno... essere visto, amato e riconosciuto.

I suoi tentativi di seduzione si trasformano in una commedia drammatica...

Si, perché è proprio attraverso l'aspetto istrionico-teatrale che cerca di attirare l'attenzione.

Proverei a concentrarmi su "come sto io?", "come mi sento?" E quali sono i miei bisogni...

Bisogni che vanno individuati, resi consapevoli e appaganti.

Da solo non po' riuscire a ristrutturare uno spazio vitale di una intera esperienza di vita...
ciò di cui ha, probabilmente, bisogno è comprendere il suo mondo percettivo in relazione agli altri.

Attraverso il confronto con un professionista potrà, realmente, concretizzare questo suo "modo di essere"... una persona!


Siamo in ascolto.


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