Distacco e separazione

Buongiorno,
sono un uomo di 33 anni soffro di attacchi di panico e ansia da diversi anni, ho provato a trattare questo disturbo con psicoterapia cognitivo-comportamentale ma i risultati ottenuti sono stati non risolutivi.
Scavando nel mio passato e analizzando il mio presente è emerso che c'è una paura di indipendenza dai miei genitori MOLTO MOLTO forte, patologica.
Sono una persona in salute non ho particolari limiti se non quelli psicologici che mi hanno fatto perdere lavoro, amore, e gioia.
Il mio problema nasce già quando ero molto piccolo 3-5 anni quando mia madre mi portava all'asilo piangevo disperato e pregavo di essere riportato a casa non volevo separarmi da mia madre ed era una lotta ogni volta per convincermi a stare da solo all'asilo. Nel corso della vita poi questo atteggiamento si è molto spesso ripetuto in adolescenza a 14 anni ho avuto il primo attacco di panico e a 17 anni non riuscivo piu ad andare a scuola se mio padre non stava con l'auto sotto le finestre della mia classe. A 18 anni il panico mi ha totalmente paralizzato e per circa 12 mesi non uscivo piu di casa avendo panico spessissimo.
Ho avuto dei momenti di miglioramento quando mi sono innamorato e ho per alcuni anni lavorato, oggi ho 33 anni e da due anni sono ritornato in uno stato di prostrazione dove come nell'infanzia cerco sempre i miei genitori, non riesco a rendermi indipendente NONOSTANTE ABBIA LA SPINTA E IL VOLERE DI ESSERLO. Il panico mi blocca in tutte le situazioni che mi danno indipendenza e distacco dai miei genitori.
MI POTETE DARE UN CONSIGLIO?
Ora sono sotto cura farmacologica.
Ho accettato con MOLTA resistenza l'inizio della terapia farmacologica a base di Sertralina e di Alprazolam.
Sono in cura da 3 mesi e mezzo e assumo 75 mg di Sertralina al mattino e 3 compresse da 0.5 mg di xanax durante la giornata.
Mi sento spesso euforico con voglia di fare ma associata proporzionalmente ad un'ansia che aumenta con la spinta a "fare", "uscire" etc.
Ho anche smesso di fare sport perche mi venivano attacchi sono disperato.

Un grazie ai professionisti che vorranno darmi un aiuto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
quanto è durato il percorso psicoterapeutico?
Quali i benefici ottenuti?
Per quali motivi è terminato, ha deciso lei o in accordo col terapeuta?

E' probabile che il percorso sia stato interrotto troppo precocemente, occorrerebbe una rivalutazione per un'eventuale, ma credo opportuna, ripresa dello stesso da abbinare alla terapia farmacologica in corso.

Dato il malesssere che denuncia e le severe limitazioni sulla sua qualità di vita direi di non tardare a rivolgersi al terapeuta che l'ha seguita o ad un nuovo professionista.

Cordialità


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>MI POTETE DARE UN CONSIGLIO?<<
dovrebbe affiancare alla cura farmacologica una trattamento di psicoterapia, meglio se ad indirizzo psicodinamico. Se la dipendenza dalle figure genitoriali è così forte, significa che non si tratta solo di un disturbo d'ansia, ma di tratti disfunzionali di personalità (questa ipotesi ovviamente andrebbe vagliata in terapia).

L'attacco di panico in questo senso potrebbe essere solo il risvolto "sintomatico", ma alla base potrebbe sussistere un conflitto psichico tra due componenti del suo carattere: dipendenza e autonomia. Forse è anche per questo che la terapia cognitivo-comportamentale non ha dato risultati sperati.









Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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