Doc o ansia in situazione personale complessa

Cordiali medici, vi vorrei descrivere la mia situazioner per ottenere un vs. parere, conscio del limite del mezzo virtuale. Purtroppo la storia è lunga e lo spazio non sufficiente, cercherò quindi di essere conciso e chiaro. Ho 32 anni, una disabilità fisica e la mia storia parla di un soggetto ansioso, a mio parere, con tendenze al disturbo ossessivo compulsivo. Di pensieri simili ne ho avuti a bizzeffe (dal timore di essere gay, a pensieri ossessivi religiosi; i piu' classici insomma), davvero non basterebbe lo spazio e probabilmente, comunque, mi consiglierete un consulto terapeutico, ma vorrei spiegarvi la mia ultima vicenda perché genera molta ansia e non vorrei rovinasse un momento per me piacevole. Ho da poco conosciuto una ragazza e la conoscenza procede abbastanza bene, credo che ci sia attrazione da entrambi. Ma a farmi compagnia la mia solita ansia che si manifesta nella difficoltà di gestire la situazione, con frequenti sintomi psicosomatici e ieri anche tachicardici, in attenuazione. Ogni situazione difficile la affronto con ansia, forse in tutto ciò gioca un ruolo anche la mia condizione personale, a scavare nell'inconscio. Sono solito farmi mille domande su qualunque cosa, e si trasforma in ansia. Vorrei spiegarvi però cosa è successo oggi; cosa è scattato nella mia mente che ora mi fa rivedere il 'sentimento' nei confronti di questa persona (doc da relazione?). Un pensiero assurdo, di cui quasi mi vergogno, e che credo sia il solito disturbo ossessivo compulsivo. La ragazza in questione, nel mezzo di un dialogo, mi racconta che nel percorso di vita ha avuto il suo primo ciclo mestruale intorno ai 16-17 anni e che quindi, fino ad allora, non era certa di provare attrazione per gli uomini o anche per le donne. Dopo questo racconto, confidenziale, cosa fa la mia mente da ansioso e ossessivo? elabora un pensiero contorto secondo cui, questa ragazza mi starebbe magari nascondendo una sua condizione precedente di "genere" differente e che magari ha operato una trasformazione per divenire donna (anche per via di una lieve presenza di peli sul viso). Ora l'ansia mi ha fatto perdere la bussola e come ogni altro D.O.C. (non meno assurdi) mi fa venire dubbi su questa relazione che io non vorrei mettere in discussione. Devo considerarmi matto? Probabilmente dovrei seguire una terapia psicologica per l'ansia e me ne rendo conto, ma c'è qualcosa che possiate consigliarmi nell'immediato per attenuare questa ansia e non rischiare di corrodere questo rapporto a nascere?
grazie mille
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non ci sono trucchi o suggerimenti nell'immediato da mettere in pratica, ma il suggerimento è di parlarne con lo psicologo psicoterapeuta (non siamo medici!) e di capire di che si tratta.

L'ipotesi di ansia/ossessività mi pare verosimile, ma da qui è impossibile dirlo con certezza. Il doc da relazione invece non esiste, semplicemente i pensieri ossessivi si attivano anche riguardo la relazione con questa ragazza.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio dottoressa Pileci, ma Le chiederei solo una cosa, ritiene che comunque i pensieri veterossessivi che ho raccontato, siano comunque frutto di una proiezione mentale di un disturbo d'ansia e non qualcosa di cui lecitamente essere convinti?

Le spiego una possibile teoria. Vista la mia condizione motoria, ho introiettato da sempre la convinzione che nessuna persona vorrebbe mai avere un rapporto con me, e di fatti, nella mia vita, non ho avuto molta esperienza e in compenso molti rifiuti. L'idea che vi sia una persona che questi 'difetti' non li vede e intende conoscermi meglio, potrebbe essere che mi spaventi (per la mancanza di confronti) e alimenti questa ansia profonda che poi genera pensieri falsati che devono necessariamente essere spiegati con risposte "irrazionali"? (che comunque credo essere in nuce nel mio inconscio da sempre)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Direi entrambe che tutte e due le versioni possono essere verosimili, sia il pensiero ossessivo, sia il timore del rifiuto (comprensibile e condivisibilissimo con qualunque altra persona).

Ma Lei non ha mai pensato di parlarne direttamente con uno psicologo psicoterapeuta di persona, anche per ridurre -se non eliminare- questo timore del rifiuto?
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Anni fa ho seguito una terapia psicologica, per circa un anno, ma ha prodotto dei risultati immediati che poi col tempo si sono dissuasi. A questo punto valuterei tale possibilità, anche perché scoprire che una situazione relazionale genera così tanta ansia, rischia di complicare ogni auspicio alla serenità.

Le chiedo una cosa, quando dice che anche il pensiero ossessivo potrebbe essere verosimile che intende? grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
No, mi sono espressa male evidentemente: intendevo dire che le ipotesi che Lei fa (cioè si tratta di ansia e ossessività o di timore del rifiuto ecc...?) sono entrambe verosimili e sensate.

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio dottoressa. Le chiedo un'ultima cosa. In effetti nelle ultime ore monta un'ansia che mi porta ad avere la sensazione di non essere sicuro che questa persona mi attragga veramente, sebbene fino a ieri era leggermente diverso. Voglio dire, se trattandosi di disturbo ansioso-ossessivo, è plausibile che al momento sia in azione e mi dia questa sensazione di "rilassamento" del sentimento, oppure, è possibile che l'eccesso di somatizzazione ansiosa con cui ho approcciato a questa situazione, in effetti, mi stia facendo ridimensionare ciò che sento (premetto non ero innamorato e neanche lei, c'è della semplice attrazione o interesse).
Mi rendo conto che è una domanda complessa e andrebbe posta in un contesto di terapia, ma sarei curioso di avere una sua opinione, anche per poter capire se in ciò che sto vivendo influisce la condizione di ansiosità che ho da sempre.
Oppure, formulo ancora un'ultima ipotesi, è plausibile che l'eccesso di ansia che mi ha investito sia in realtà una forma di "protezione" verso una situazione che per me è oggettivamente rara e nuova e quindi, inevitabilmente, foriera di sensazioni in conflitto fra loro?
Grazie
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
dott.ssa potrebbe fornirmi quest'ultima opinione
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