Ho preso la decisione giusta?

Salve Dottori,
è da circa un mese e mezzo che ho lasciato il ragazzo con cui ho avuto una relazione di 3 anni e mezzo. Lui mi ha amato profondamente e continua a farlo ed io gli sono stata affianco desiderando che fosse l'uomo della mia vita. Ho avuto dei dubbi sulla nostra relazione, che però non ho mai voluto ascoltare, convinta che lui fosse l'uomo per me e che quello che avevamo fosse meraviglioso. Dipingevo la nostra storia come un idillio, ma evidentemente dentro di me covava un senso di insoddisfazione. Ad aprile non so bene cosa sia successo ma ho iniziato a stare male fisicamente, con insonnia e crisi di pianto, e mi sono convinta di non amarlo e di non volere più stare con lui e quindi gliene ho parlato e l'ho lasciato. A distanza di un mese e mezzo mi chiedo se io abbia preso o meno la decisione giusta, perché non sto affatto bene. Ho frequenti crisi di pianto e mi chiedo perchè buttare tutto all'aria, quando avevo trovato una persona davvero buona e perbene e che mi voleva davvero bene. Penso ad un nostro possibile incontro e penso che sarebbe "innaturale" per me non baciarlo e trattarlo come un amico. Gli unici momenti in cui sento di stare meglio sono quelli in cui penso di tornare da lui e di ricominciare assieme. Ma è come se stessi aspettando di avere quella conferma nel cuore che mi autorizzasse a farlo. Non voglio prendere in giro nessuno, anche se forse questi pensieri sono proprio un tentativo di mentire a me stessa, ma allo stesso tempo vivo nella speranza di scoprire di essermi sbagliata e che è lui la persona giusta per me. Come posso capire davvero quello che provo? c'è la possibilità che io mi sia sbagliata?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, cosa è successo in quel mese di aprile ?Era il suo primo ragazzo ? Quali sono le cose che non la convincevano nella vostra relazione ? C'erano ostacoli da parte delle famiglie ?L'insoddisfazione che sentiva era riconducibile a quali aspetti del vostro rapporto?
Mancano molti tasselli in quello che ci riferisce , per cui, secondo me, così da lontano mancano gli elementi per poterla aiutare.. Ci riscriva, se vuole , o le fa male analizzare i suoi vissuti..?
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Gentile Dott.ssa, la crisi è iniziata dopo avere chiacchierato con un'amica. mi ha chiesto come andasse con il mio ragazzo e io le ho risposto che andava tutto bene, ma sentivo di mentire o pensavo di non essere del tutto sincera. Nel giro di pochi giorni ho iniziato a pensarci più assiduamente e a chiedermi se lo amassi davvero, e poi ho iniziato a stare male fisicamente e ho preso la decisione di lasciarlo. Lui è sempre stato innamoratissimo di me, mentre io ho avuto dei dubbi ma non ho mai voluto ascoltarli. Eppure mi sembra così ingiusto che le cose debbano andare così, vorrei tornare sui miei passi, ma poi mi chiedo: e se commettessi un errore? se tra qualche tempo i problemi tornassero e facessi a lui e a me stessa ancora più male? forse non ho il coraggio di guardare in faccia la realtà. i primi giorni dopo averlo lasciato mi sentivo quasi sollevata, quel malessere di cui parlavo sembrava quasi passato, come se avessi preso la decisione giusta, ma è durato solo pochi giorni. Adesso alterno momenti in cui penso che era l'unica decisione da prendere ad altri in cui mi chiedo perchè debba andare così. vorrei essere sicura di potere tornare da lui e di amarlo. lui è stato il mio secondo ragazzo. il primo era un ragazzo estremamente geloso e possessivo e non l'amavo, ma solo con l'aiuto dei miei sono riuscita con fatica a staccarmi da lui. Nella relazione forse mancava un po di novità, di entusiasmo. forse provando a vitalizzarla un pò le cose potrebbero andare meglio. oppure forse devo solo assumermi la responsabilità delle mie scelte e accettare di perdere una persona che mi ama profondamente. credo però che non potrei mai farmene una ragione.
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chiedo scusa se continuo ad insistere. forse c'è poco amore nelle mie parole. sono molto triste all'idea che certe cose non ci saranno più e che lui non sarà più il mio ragazzo. ma mi chiedo qual è la natura dei miei sentimenti e quali sono stati davvero i miei sentimenti anche durante la nostra relazione. ci siamo piaciuti e ci siamo messi insieme quando ancora ci conoscevamo poco, ma c'era l'entusiasmo di conoscerci. molto presto ho iniziato a notare dei suoi difetti ma anche i suoi innumerevoli pregi, la sua dolcezza, il suo amore per me, la sua onestà e i suoi buoni sentimenti. forse però i miei sentimenti per lui purtroppo non sono mai stati d'amore. volevo che le cose andassero bene e ci ho provato con tutta me stessa. l'ho presentato alla mia famiglia, ho fatto dei viaggi con lui, immaginavamo un futuro insieme. oggi però mi chiedo se io non sia stata con lui soltanto per appagare il mio senso di insicurezza e per non stare da sola. questi pensieri mi fanno mettere in discussione tutto quello che sono. ho sempre pensato di essere in fondo una brava persona e oggi mi chiedo: ma come ho fatto? se questa è la realtà dei miei sentimenti come ho potuto fargli una cosa del genere? mi sento molto egoista ed egocentrica. penso a me stessa e a cercare delle giustificazioni al mio modo di comportarmi invece che alla sua sofferenza.
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dottori, perchè nessuna risposta?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, mi spiace che l'abbiamo fatta aspettare, le richieste sono davvero molte ..
Mi spiace sentirla triste, .. a me pare che proprio questo suo essere, di lui, così un bravo ragazzo, innamorato , affidabile, abbiano fatto mancare in Lei i brividi, i batticuori, la tensione che si pensa sia caratteristica dell'amore..forse anche lui, magari introverso, non si è fatto conoscere del tutto , per paura, di sbagliare , di perderla.. siamo al punto di partenza della mia risposta iniziale , qui non sappiamo niente di voi.. che infanzia, famiglia, educazione , sogni , delusioni abbiate avuto...
Perchè in una storia, ciascuno di noi porta sè stesso, quello che è accaduto nella sua vita , quello in cui crede e spera.. e così via.. i begli occhi o i buoni modi non bastano per capirsi...
Provi Lei a rilanciare e a parlargli, con coraggio e sincerità..parlate di voi, delle vostre aspettative nella vita, non solo a livello di coppia.. cosa amate e cosa no..
Forse non l'avete fatto abbastanza e tutto si è ammortizzato sotto una coltre di .. buonismo..
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sono quindi una finta buona... posso diventare una persona migliore di quella che sono?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Siamo tutti .. perfettibili , cara ragazza, forse un pò troppo difesa, ora, ma non era un giudizio il mio , invece era l'augurio di essere più felice .. e di provare anche una strada diversa..poi , si vedrà..
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ok, grazie
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