Ansia da esame

Salve!

Sono uno studente liceale, impegnato quest'anno nell'esame di maturità.
Vi scrivo perché nutro profondi dubbi sul mio futuro di studente.
Da sempre, a mia memoria, ho avuto difficoltà nell'approccio allo studio: le rare volte che sono realmente riuscito a studiare qualcosa, l'ho fatto con l'aiuto di mio padre qualche anno fa. Ogni qual volta io debba studiare qualcosa di inerente i programmi scolastici mi blocco, inizio a procrastinare, faccio tutt'altro, arrivando alle interrogazioni ovviamente impreparato. Ora con l'esame è peggio: ho passato tranquillamente la prima prova, semplice elaborazione di informazioni in forma di saggio breve, e la seconda, di matematica (seppure io abbia lacune su tutta la teoria, teoremi e roba varia). Domani avrò la terza prova e il 27 l'orale, in entrambe le quali dovrò mostrare le conoscenze acquisite (cioè praticamente nulla). Ormai l'esame di maturità andrà come deve andare, ma non ho idea di come potrò affrontare un percorso universitario - che ho intenzione di fare - se non risolvo questi miei problemi.

Vi ringrazio in anticipo


Matteo
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
mi chiedo come abbia fatto a sostenre le prove e a elaborare informazioni superando le prove senza sapere nulla, e tra l'altro come avrebbe fatto ad arrivare al termine del percorso liceale senza davvero sapere nulla?
Probabilmente ha difficoltà nello studiare, ad esempio se lei fosse ansioso le mancherebbe la concentrazione e l'attenzione necessaria per studiare in modo proficuo e da qui il procrastinare.
Può anche darsi che non abbia ancora acquisito un metodo di studio valido, ma forse potrebbe avere anche poca stima di sé o altro che da qui non possiamo conoscere.

Le premesse su lei dalle quali parte, rischiano di riverberarsi sulle sue prestazioni. Cerchi di rasserenarsi, rilassarsi e non stare a rimuginare su risultati negativi, tanto più che finora nelle prove scritte non ci sono stati a quanto dice.
L'esame di maturità, si sa, mette un po' in ansia in genere, e per chi è già ansioso il livello potrebbe salire e dunque portare anche a preoccuparsi più del dovuto.

Intanto le segnalo questa utile lettura nella quale può trovare suggerimenti utili
http://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/Studenti/Spazio_ascolto/studiare_bene.pdf

E poi, terminata la maturità, se teme che il problema nello studio possa ostacolare il percorso universitario, sarebbe opportuno incontrare un nostro collega direttamente per capire in che modo si possa superare il problema.

Si ritiene una persona ansiosa?
A che livello collocherebbe la sua autostima?

Un grande in bocca al lupo per la maturità!


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Matteo,
l'esame di maturità rappresenta in qualche modo uno spartiacque, poiché effettivamente il percorso universitario andrà affrontato con autonomia e organizzazione nel metodo di studio (dando per scontati impegno e volontà...).

Paradossalmente sono, a volte, le persone più capaci ad avere qualche difficoltà ad ingranare con gli esami universitari, proprio perché prima -bene o male- riuscivano a barcamenarsi e a recuperare con relativa facilità, ma se si vuole studiare efficacemente per un esame universitario è indispensabile farlo con metodo.

Se cerchi, nei siti dei maggiori atenei spesso si trovano consigli per studiare in modo efficace che ti potranno tornare utili.

Oppure, se proprio incontrerai delle difficoltà, ti potrai rivolgere allo sportello di ascolto dedicato agli studenti che, di solito, è presente ed è gratuito.

Qual è il tipo di percorso che hai deciso di intraprendere?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringraziando entrambe le dottoresse per l'attenzione, rispondo alla dr.ssa Rinella dicendo che nel complesso mi ritengo una persona ansiosa solo se messo sotto esame, che sia questo un esame di conservatorio, di scuola, un'interrogazione o qualcosa del genere (molto meno se, ad esempio, devo presentare un lavoro che ho scelto autonomamente di svolgere, anche in ambito scolastico). Non so quanto possa essere utile, ma ho, in famiglia, ereditarietà per ansia e depressione da parte di madre. La mia autostima è decisamente altalenante: passo da momenti in cui mi sento una sorta di dio onnisciente a momenti in cui credo che tutto ciò che faccio non valga un soldo. Trovo grande aiuto nel volontariato che svolgo in Croce Rossa (e che per tutto il periodo degli esami ho dovuto interrompere per questioni di tempo), come sfogo e come nutrimento per la mia autostima.

Rispondendo alla dr.ssa Scalco, ho deciso di intraprendere il corso di laurea in Scienze Faunistiche (sotto Agraria).
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ci tengo a precisare, anche se non so quanto questo possa essere utile, che sono spesso soggetto a pressioni: sono il secondo di quattro figli e, tra tutti e quattro, sono in assoluto il meno performante nello studio. La mia condizione scolastica è attualmente osservata dai miei nonni materni, dai quali per quest'anno abito, dalle sorelle di mia nonna che attraverso lei sanno vita, morte e miracoli del sottoscritto, dagli amici dei miei nonni, dai miei genitori, dagli amici dei miei genitori, da alcuni amici e compagni di classe che cercano di spronarmi per la scuola, dai professori che seguono con attenzione la mia situazione cercando di aiutarmi (una dote che mi è sempre stata riconosciuta, ma che temo mi si stia rivolgendo contro, è quella di rendermi simpatico agli occhi di tutti i docenti, che quindi fanno di tutto per non bocciarmi; l'unica volta che sono stato bocciato, la professoressa che ha decretato la bocciatura mi rivoleva nella sua classe, perché era convinta di avermi bocciato per il mio bene), dalla preside del precedente istituto che ha fatto carte false per aiutarmi, da tutti i parenti da parte di padre... insomma, mi sento lievemente sotto pressione...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Ma la scelta del corso di laurea in Scienze Faunistiche (non così usuale) deriva da tue attitudini e interessi, o anche in questo caso c'è stata una "spinta" esterna?
Quanto ti senti motivato a proseguire gli studi?
Quanto, invece, ti ci senti costretto dal giudizio altrui?

Saluti.

[#6]
dopo
Utente
Utente
La scelta di voler intraprendere un percorso di laurea è, per così dire, condivisa: i parenti (fino a due generazioni prima di me tutti laureati, eccetto mia madre) la vedono come una via necessaria perché io possa sentirmi realizzato nella vita (e non hanno tutti i torti), ma anche da parte mia c'è la convinzione che un mestiere non mi renderebbe soddisfatto quanto una professione. Inoltre non so quante possibilità di un mestiere soddisfacente potrei trovare...
Per quanto riguarda l'indirizzo, sarebbe una mia scelta, totalmente indipendente (anzi, ancora da discutere con i miei in quanto creerebbe complicazioni: è una facoltà che non esiste nella mia città, Roma).
Sono quindi anche spinto da un vivo interesse per la materia, ma ho poca fiducia nella mia capacità di affrontare gli esami universitari, visti i precedenti scolastici.

La ringrazio ancora per l'attenzione
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