Asma e somatizzazioni

Salve,

volevo sapere quali possano essere i moventi psicologici alla base delle somatizzazioni asmatiche.

Dopo un trasferimento, mi sono trovata ad affrontare un periodo di forte stress lavorativo e di cambiamenti sul piano affettivo (mi sono "staccata" dalla famiglia di origine ed ho intrapreso una convivenza dopo una breve relazione). Da Giugno, ho cominciato ad avvertire tutta una serie di problemi fisici oggettivi, ma da me vissuti con pathos e, da ultimo, sono stata colta da episodi asmatici che non si presentavano più dall'infanzia.

Vorrei capire se questi ultimi possano inscriversi nel quadro da me delineato, e se essi possano facilmente risolversi tramite l'analisi.

Grazie
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

premetto che sarebbe utile escludere qualsiasi causa di natura organica ai suoi disturbi, prima di procedere ad una valutazione psicologica.
In tal senso è bene che lei si rivolga al medico di base che potrà delineare un quadro preciso degli episodi di cui ci parla.

Detto ciò, è certamente possibile che tali disturbi possano iscriversi nel quadro che lei delinea.

Per quanto riguarda la sua richiesta iniziale, non esistono cause/moventi precisi e validi per ogni individuo.

Ogni persona è un essere unico ed irripetibile ed i suoi moventi psicologici hanno un significato personale che può essere "decifrato" solo seguendo un percorso psicologico.

Si ritiene una persona generalmente ansiosa o pensa che questo suo vivere con pathos la situazione sia qualcosa di nuovo?

Ci parla anche di episodi asmatici nell'infanzia. In quel caso il problema aveva origine organica?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Concordo con quanto scritto dal Collega, la diagnosi deve essere di tipo differenziale: medica e psicologica.

È possibile che sia più sensibile e più attenta al suo corpo...
È possibile che abbia somatizzato il cambiamento e la distanza...

Ci sono tante ipotesi diagnostiche da appurare, ma sempre escludendo la componente organica.

Consideri che il corpo non mente mai ed è un vero contenitore di verità assolute.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti e grazie delle risposte.

Ho molto di recente eseguito test di provocazione respiratoria in cui risulta una iperrespobsività ma non so evidenziano allergie cui imputarla.

Soffro di un'altra patologia cronica, e qualche anno fa ho affrontato un percorso analitico per afftontarla nel modo giusto poichè la consapevolezza di doverci conviere aveva generato in me una reazione depressiva, per fortuna reattiva e quindi risolvibile senza bisogno di farmaci. Nel mio percorso mi è stato fatto notare lo stretto legame tra la mia patologia ed alcune dinamiche psichice e, di fatti, agendo su alcune tensioni, il decorso della patologia ne è stato positivamente influenzato.

Non mi ritengo una persona ansiosa di base, ma ultimamente mi capita di esserlo (come mi capita di essere abulica e triste) e questo sicuramente incide sulla percezione dell'asma.

Grazie
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

avevo letto i suoi precedenti consulti prima di risponderle e sono a conoscenza, pertanto, della patologia cronica di cui parla.

Anche se ha accettato tale condizione, grazie forse al percorso analitico di cui parla, potrebbe essere che ancora incida sulle sue percezioni.
Forse non è l'unica causa ma probabilmente è un tema su cui varrebbe la pena di fare qualche altra considerazione.

Si è chiesta come mai in questo ultimo periodo le capita di essere abulica e triste?
E' riuscita ad individuare delle possibili cause?
Ci sono stati cambiamenti significativi nella sua vita?

Sicuramente, come lei acutamente osserva, questo suo stato ansioso incide anche sulla percezione degli episodi d'asma.

Il mio consiglio è quello di contattare il/la Collega che l'ha seguita in passato per fare il punto della situazione attuale e, eventualmente, valutare la possibilità di riprendere un percorso di psicoterapia.

Restiamo in ascolto.
Un caro saluto
[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,

grazie della replica.

Purtroppo il mio analista si trova nella mia città di origine e, pertanto, non mi è possibile riprendere il percorso con lui benché si fosse instaurata una relazione analitica molto proficua (mi ha seguita per circa due anni).

Credo che le cause principali della mia abulia risiedano nel senso di insoddisfazione che provo facendo un lavoro che si discosta molto dalla mia formazione di base e che, inizialmente accettato come un ripiego, si è praticamente trasformato nella mia attività principale impedendomi di ricercare serie opportunità nel mio campo . Ciò e sicuramente anche dovuto pure al fatto di essere pervasa da una sfiducia di trovarle dopo qualche anno di esperienza in altro. Si tratta insomma di un circolo vizioso.

La mia attività si è svolta molto sul campo e mi ha richiesto molta passione, che probabilmente non riesco al momento ad incanalare in alcunché, visto pure che mi trovo in un ambiente che conosco poco (la convivenza non è sempre un toccasana per nuove relazioni sociali, tra l'alto).
Ciò, forse, produce un vuoto in cui la percezione della malattia, prima tenuta a bada, torna ad insinuarsi nel vuoto lasciato dalle passioni trascurate. Tuttavia, al momento non sono dello spirito giusto per cercare o crearmi nuovi interessi.

Proverò a seguire il suo consiglio.

Grazie mille e saluti
[#6]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

dalla sua ultima replica emerge, ancor più che nelle precedenti, la sua capacità introspettiva ed analitica; si tratta di una dote non comune!

Sono bastati pochissimi stimoli per farle trovare molte risposte alle sue domande.
I temi di cui parla (insoddisfazione lavorativa, difficoltà nella costruzione di nuove relazioni sociali, trascuratezza delle passioni, la stessa nuova condizione di convivenza dopo una breve relazione...) sono tutti importanti e meritevoli di approfondimenti ulteriori.

Spero che possa ritrovare presto la serenità che merita e che il suo spirito possa volgere verso la creazione di nuovi interessi, di nuove stimolanti passioni.

Il consiglio di contattare un Collega della sua zona per un consulto de visu resta valido qualora sentisse di non riuscire a sciogliere da sé il bandolo della matassa.

Restiamo in ascolto e, se crede, ci tenga aggiornati.

Un caro saluto