Il mio passato influenza la mia vita di coppia?

Salve,
vi scrivo perché mi sembra di essere arrivata ad un capolinea. Sarei lieta di ricevere la vostra opinione in merito ai miei "problemi" e se, secondo voi, è necessario che io mi rivolga ad uno specialista in carne e ossa.
Descrivo un attimo la situazione generale della mia vita: mia madre è morta quando avevo circa quattro anni e non ho alcun ricordo di lei (non riesco a capire se li ho rimossi o semplicemente dimenticati); mio padre è affetto da una malattia autoimmune che non può essere curata; quando avevo undici anni, mio papà si è risposato con una donna con cui non ho mai avuto un grandissimo rapporto in quanto abbiamo due caratteri molto diversi. Lei è quel tipo di persona che ricerca costantemente il conflitto e a sua volta non ha avuto un rapporto con la madre idilliaco, anzi, è cresciuta senza di lei e non ne parla mai. Mia nonna, che ha sempre vissuto con me e che mi ha cresciuta, ha avuto un ictus due anni fa e da allora è ricoverata in una casa di cura.
Dall'età di circa 16/17 è nata in me una sorta di "mania" per la quale non potevo toccare i soldi senza poi sentire l'urgenza di lavarmi le mani. Da questo momento in poi le cose sono peggiorate: sono diventata molto apatica, pensavo spesso alla morte, non avevo alcun interesse nell'intrattenere relazioni sociali di alcun tipo. Sono sempre stata una persona riservata, con pochi amici ma buoni, e ho sempre fatto fatica a esprimere i miei sentimenti, complice anche il fatto che in casa non siamo mai stati dei grandi dispensatori di gesti d'affetto.
Sono riuscita ad uscire da questo periodo nero grazie al mio primo ed attuale ragazzo. Innamorarsi di lui mi ha fatto capire che la cosa che temo di più è di essere ferita da qualcuno, ma che se non si è disposti a soffrire almeno un po', non si può nemmeno essere felici. Lui sa praticamente tutto di me, e io non so nascondergli nulla, ma nell'intimità faccio molta fatica a lasciarmi andare, a "vivere nel momento" la situazione. Non capisco se la mia difficoltà a raggiungere l'orgasmo sia dovuta a cause puramente fisiologiche, al fatto che io abbia semplicemente una libido differente alla sua oppure ancora se ci sia una matrice psicologica. "Vivere nel momento" è per me molto difficile, sono una persona piuttosto cerebrale. Negli ultimi mesi ho lavorato sulla mia ansia/gelosia e, sebbene riesca a controllarle, forse le ho solo somatizzate. Faccio fatica a fidarmi degli altri, di lui mi fido ma forse a livello inconscio non ci riesco pienamente e questa paura di espormi così, di essere vulnerabile davanti a lui mi frena. L'avere una relazione a distanza non aiuta, ogni volta è come se dovessi riniziare da capo. O forse non riesco a venire a patti con la mia sessualità in generale? Il non riuscire ad essere all'altezza in questo ambito non fa altro che aumentare le mie paranoie.
Potreste darmi qualche spunto su cui lavorare o è necessario che io vada da qualcuno?
Vi ringrazio per il tempo speso a leggermi e, spero, a rispondermi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Non capisco se la mia difficoltà a raggiungere l'orgasmo sia dovuta a cause puramente fisiologiche, al fatto che io abbia semplicemente una libido differente alla sua oppure ancora se ci sia una matrice psicologica. "

Gentile Utente,
Alla sua giovane età le cause organiche correlate all'anorgasmia sono davvero rare

Le suggerisco comunque una visita ginecologica per escludere infiammazioni e infezioni che potrebbero creare un coito doloroso e poco appagante.

Fatto questo è evidente che con il suo storico, con l'angoscia di morte e di malattia che le cammina. A fianco, affidarsi e fidarsi - elementi centrali nella risposta orgasmica femminile - siano compromessi.

La libido che si chiama desiderio,non vedo perché dovrebbe averla compromessa, immagino invece sia deflessa dal suo vissuto e dalla mancanza di orgasmo.

Le allego delle letture, ma nel mio sito personale e blog troverà tanto altro e delle video interviste sull'argomento.

Si faccia aiutare da un nostro collega è giovane ed il piacere è sentinella di vita.

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

Lei dice di non fidarsi di nessuno, di essere ansiosa e gelosa e forse sará anche un po' controllante. In genere il controllo non va d ' accordo con la fiducia. Semmai con ansia e preoccupazioni. Il controllo non va bene neppure quando si parla di orgasmo perché implica la capacità di fidarsi dell' altro nell ' incontro amoroso.
Se inoltre dice di aver paura di mostrarsi vulnerabile (e l ' esperienza sessuale lo prevede perché si è nudi e senza maschere) e probabilmente di mostrare anche il suo piacere sessuale al suo uomo, come pensa di poter avere l ' orgasmo o comunque vivere bene la sessualità?

Quindi a me sembra da qui è con i limiti della distanza che questo sia uno spunto di riflessione ma le suggerirei una consulenza psicologica di persona non solo per il problema sessuale ma per poter ridolvere il problema relazionale e vivere meglio.

Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Randone,
la ringrazio per la celere risposta. Ho letto gli articoli che mi ha linkato ed effettivamente penso che rivolgermi a qualcuno sia la decisione migliore. Da studentessa fuori sede e con una disponibilità economica limitata ci metterò un po' ad organizzarmi in questo senso, ma mi rendo conto che ne ho bisogno, da sola non riesco ad aiutarmi. Non questa volta, perlomeno.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Pileci,
effettivamente sì, sento il bisogno di controllare quello che accade a me ed intorno a me, anche se penso di essere migliorata col passare del tempo, soprattutto rispetto a due/tre anni fa.
Ho provato a lavorare sull'aspetto della fiducia, soprattutto nei confronti del mio ragazzo. Lui è molto diverso da me e io sono molto insicura, ma siamo riusciti a raggiungere un equilibrio che va bene ad entrambi. Ho paura che però questo senso di fiducia che nutro nei suoi confronti non sia reale come credo, a livello inconscio forse non mi fido davvero di lui.
La ringrazio per il suo consiglio, cercherò di contattare un suo collega il prima possibile per un consulto questa volta vis à vis.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieta di esserle stata utile, anche presso una struttura pubblica troverà validi colleghi in convenzione.