Rifiuto della convivenza

Sono un ragazzo di 36 anni, fidanzato da 2 anni con una donna di 32 e una bambina di 13.
Il rapporto, nonostante gli alti e bassi dovuti a situazioni di gelosia eccessiva da parte sua, procede bene; lei è ragazza madre,non italiana, vive da sola, non ha un reddito certo ma bisogna dire che cmq per la situazione economica che abbiamo in Italia riesce a far tenere un tenore di vita buono per lei e sua figlia.
Da qualche tempo mi ha chiesto di andare a convivere e la cosa mi rendo conto mi turba parecchio. Io vivo praticamente part time con mio padre (mamma deceduta 4 anni fa),perché lui passa 4 su 7 giorni nella casa in campagna o al mare e onestamente sono "comodo" perché la casa è ampia con i miei confort e in una zona della città molto bella e tranquilla.
La convivenza mi fa paura ammetto.
Ho paura di perdere veramente la mia privacy, di perdere autonomia e libertà e soprattutto rischiare veramente di avere problemi economici (che proveniendo da una famiglia cmq normale non ho mai avuto)dovendo fare sacrifici continui, contare i soldi a fine mese ecc.
Sono estremamente combattuto perché non voglio perderla ma mi rendo conto che così le faccio male e rischio che poi a malincuore decida di mollare tutto. Nel contempo ho un vero e proprio BLOCCO; lei mi accusa di egoismo, che non so amare e che una persona della mia età avrebbe gia dovuto fare i passi e prendersi cura di loro. Una responsabilità che non fa altro che acutire la mia paura....
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,
è vero che la libertà e il proprio comfort dovrà modificarsi e perderà un po' di libertà. MA anche nel rapporto sentimentale perde un po' di libertà...
Come mai secondo Lei questo tema rappresenta un nodo critico? Come mai secondo Lei non riesce a compiere questo passo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
MI sento bloccato, quando ci penso mi viene l'ansia, e questa ansia deriva da diverse variabili non una in particolare.
Cerco di riassumere:
1- sono figlio unico e non avendo fratelli ma nemmeno cugini e zii sono abituato ad "arrangiarmi" da solo e quando vedo una persona che tende a desiderare il mio appoggio mi allontano, come in tale situazione...
2- Dopo la morte di mia madre sono stato un po'dietro anche e a mio padre che ha un carattere un po sensibile e ha necessitato di un percorso da psichiatra per elaborare il lutto. Al momento lui ha una compagna con cui sta in un altra citta però nei giorni che sta in casa mi fa piacere stare con lui. Mi sentirei come "abbandonarlo" anche perché siamo rimasti io e lui.
3- Aspetto economico. Mi sono abituato nel tempo a fare un discreto stile di vita, (uscite, vacanze, abbigliamento, telefonia...) e in questa situazione vedo un futuro pieno di sacrifici (già ora si evitano uscite, vacanze costose, cene fuori) e ho paura che la crescita della figlia possa pesare ulteriormente sulle casse...Per me che ho da pagare rate auto, garage, assicurazioni, tasse ecc, un affitto (col fatto che al momento abito in casa di proprietà) , bollette ecc mi peserebbero ulteriormente e lei d sicuro mi potrebbe sorreggere nell'ordinario ma se succedesse qualcosa??

Queste considerazioni sono la base delle mie paure. Essere accusato di superficialità mi fa male perché sento che non è cosi...Il fatto che sia da sola, senza patente auto casa soldi da parte assicurazioni ecc nn mi fa stare tranquillo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei ha ben descritto gli aspetti negativi.
Gli aspetti positivi, invece, quali sarebbero secondo Lei, se ce ne sono?
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dopo
Utente
Utente
Si i lati positivi ci sono.
Parlando della persona, e non dell'aspetto fisico (bellissima ragazza, ex modella ), direi che la cosa che mi ha colpito subito è stata la sua semplicità, il non essere viziata, l'amore per le cose semplici (cha a volte va in conflitto un po con la mia voglia di apparire). E'una persona con il cuore grande e al giorno d'oggi è difficile trovarlo...soprattutto in un certo tipo di ragazze/donne.
Abbiamo avuto delle discussioni purtroppo dovute a sue fisse/paranoie di tradimenti (mai esistiti) che purtroppo hanno minato un po' il mio modo di vedere le cose ....Il vecchio proverbio dice "non ti fidar di chi non si fida" e nel nostro caso basta un capello non suo attaccato su un maglione per far scoppiare il finimondo. Abbiamo parlato a lungo, cercato di mediare e un po la situazione è migliorata anche se lei sostiene che è colpa mia perché non do sicurezze riguardo al nostro futuro... Ha un comportamento che è talmente tanto focalizzato sul fatto di "costruire qualcosa" che mi fa venire troppi dubbi; da un certo senso capisco bene che stare in un paese distante da suoi fratelli con una figlia da sola non sia il massimo della vita...Ma facendo così mi fa sentire pressato, anche perché da dicembre (si era data ultimatum) continua a parlarne, tirare frecciatine ecc.. Mi fa venire anche molti dubbi su me stesso, sul mio modo di comportarmi, sul sapere amare ecc...
Sono ad un bivio...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sono ad un bivio..."

Due anni, con tali premesse, non le sembrano un lasso di tempo sufficiente per prendere una decisione.
Lei che scrive che cosa vuole dalla relazione con questa donna? Vede il futuro insieme a lei e se sì come?
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Utente
Utente
Una bella domanda.
Mi rendo conto che non è tanto il tempo che non mi fa prendere una decisione, anche perché mi piacerebbe avere più certezze ma a parte il fatto che è una donna che si da fare non ne potrò mai avere considerato il periodo di vacche magre dal punto di vista lavorativo...
Il Futuro? Non so se sono io che sono pessimista e problematico o forse sono lungimirante, ma vedo problemi e sacrifici economici che alla lunga ho paura che vadano a ripercuotersi nel mio rapporto e facendo annegare i miei sentimenti.
Cosa voglio da lei? La domanda dovrei generalizzarla sul cosa voglio da una donna.. In realtà io sono abituato a stare da solo fin da piccolo, arrangiandomi nella vita di tutti i giorni. Mi rendo conto che avere una persona al fianco per condividere le proprie passioni e non solo è importante, però spesso (almeno in questa situazione) mi sento un po soffocato, per via delle innumerevoli attenzioni che io "devo" dare per evitare discussioni sul mio sentimento...Quello che voglio da lei e da una donna è complicità, capire come sono fatto senza forzare nulla, cercare di stare sereni "non creando problemi dove non ci sono"....
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"ma vedo problemi e sacrifici economici che alla lunga ho paura che vadano a ripercuotersi nel mio rapporto e facendo annegare i miei sentimenti."

Gent.le Utente,
credo che sarebbe importante fare chiarezza dentro di sé riguardo a questi aspetti, i problemi economici possono rappresentare una sfida delicata in una relazione di coppia ma se immagina che possano interferire con i sentimenti e compromettere un progetto di vita allora forse vale la pena di "guardarsi dentro".

"quando vedo una persona che tende a desiderare il mio appoggio mi allontano"

Questo è un altro aspetto che meriterebbe di essere approfondito, in una relazione di coppia è importante che ci sia una responsività reciproca per facilitare la condivisione dei propri bisogni affettivi.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
" i problemi economici possono rappresentare una sfida delicata in una relazione di coppia"
Verissimo, per natura e per lavoro ho molta attenzione agli aspetti finanziari e so i problemi delle persone che si trovano in determinate situazioni. Il punto che mi crea maggiore ansia è il fatto che questi problemi ci sono già purtroppo e non credo che la convivenza migliori le cose (come sostiene lei.) soprattutto per me. Un conto è trovarsi in difficoltà e potrebbe succedere, un conto è saperlo già, che con uno stipendio certo (medio) ,un altro completamente relativo e una ragazzina a carico ci si va a infilare in una situazione che mi obbligherebbe ad incominciare a fare i conti a fine mese (cosa che non ho fortunatamente mai fatto).

Diverso il discorso della fuga in condizioni di responsabilità troppo grandi come in questo caso.
Ho letto su internet di disturbi comportamentali come l'attaccamento evitante e mi ci rispecchio parecchio (purtroppo). Ho come la sensazione che tutto diventi "pesante" dopo tempo e faccio fatica a provare la felicità e i momenti di idillio dei primi mesi; con il passare del tempo sento che ho bisogno di evadere ogni tanto da questa campana di vetro intorno a me e mi rendo conto che non è propriamente normale. Il fattore ultimatum convivenza amplifica ulteriormente le cose.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Innanzitutto la invito ad evitare di fare autodiagnosi che spesso sono fuorvianti e dalle quali ci asteniamo noi specialisti quando forniamo una consulenza on line.
Non ho detto che la convivenza migliorerebbe la situazione, l'ho soltanto invitata a fare chiarezza dentro di sé per comprendere se ci sono le condizioni per costruire un progetto di vita insieme alla sua compagna.
Gli ultimatum sono controproducenti tuttavia è un modo seppure discutibile di sollevare una questione e avviare un confronto all'interno della coppia, ma se prevalgono battute e recriminazioni forse è arrivato il momento di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta, in fondo è in gioco il vostro futuro e quello credo non sia una posta in gioco "quantificabile".