Ansia e pensieri catastrofici quando devo partire

Buongiorno Dottori,
vi scrivo per chiedervi aiuto a capire alcune cose.
Ogni volta che devo partire per più di un giorno e quindi allontanarmi da casa (vivo ancora con i miei) mi assale un'ansia terribile.
Io sono ansiosa da tantissimi anni ormai, ma riesco ad avere una vita tutto sommato normale. Domani dovrò partire per raggiungere il mio fidanzato a Milano e stare lì qualche giorno, e da quando ho prenotato il viaggio ha iniziato ad assalirmi l'ansia e ho iniziato a fare i seguenti pensieri, che ricorrono ogni volta che devo allontanarmi da casa:
- e se mi sento male mentre sono lontana dai miei?
- e se ai miei o a mia sorella succede qualcosa mentre io sono lontana?
- e se succede qualcosa e non riesco a tornare a casa?

E pensieri ben più catastrofici come paura di attentati e paura di morire o che muoiano persone care mentre sono via.

Provo vergogna a scrivere queste cose, ma è ciò che penso. E quando arrivo a destinazione non riesco a godermi neanche un secondo del viaggio perchè sono sempre in ansia e non vedo l'ora che arrivi il momentio di tornare a casa. Mi prendono momenti di sconforto in cui vorrei materializzarmi a casa, nella mia camera, con i miei vicino.
Perchè mi succede questa cosa?

Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La sua richiesta di consulto mi ha fatto tornare alla mente quanto ci insegnava un grande Professore purtroppo scomparso, il Prof. Aldo Carotenuto.
Riteveva che il *viaggio* fosse la migliore metafora della vita.
Perche' per effettuarlo occorre allontanarsi dalle proprie cose che danno tranquillita' e sicurezza, occorre essere disposti ad adattarsi ai luoghi e alle persone sconosciute. Lui considerava viaggi in Paesi lontani e da soli, quindi includeva il clima, l'alimentazione. E difficolta' maggiori di quelle che potrebbe incontrare Lei a Milano.
Ma concludeva che un viaggio e' una esperienza che ci consente di metterci alla prova e di aumentare la nostra fiducia in noi stessi. Basta spostare il punto di vista: noi non cambiamo, ma e' il contesto intorno a cambiare e quindi ad arricchirci di novita'.
Cerchi anche Lei di assumere questa visuale: non si *allontana* dalle sue abitudini, *va incontro* a esperienze nuove che l'arricchiranno!
Che ne pensa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
grazie mille della sua risposta.
Io ci provo a cambiare punto di vista, ma mi risulta davvero difficile.
Tra qualche ora dovrò partire e sono qui sul letto con un'ansia terribile, la valigia ancora da preparare, in lacrime. È la prima volta che mi succede in maniera così intensa e nella mia testa sto cercando scuse plausibili per non andare. Il caldo, il ciclo che é arrivato proprio stamattina, la stanchezza ecc.
Che devo fare?
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